L'ORA DEL PASTO. VASCO "SINGAPORE" ROSA, SAN GIACOMO DELLE SEGNATE RENDE OMAGGIO A BERGAMASCHI

EVENTI | 07/04/2025 | 08:15
di Marco Pastonesi

Cominciò gregario, finì capitano. Cominciò aiutante, finì vincente. Cominciò maglia grigia, finì maglia rosa. Cominciò Vasco Bergamaschi, finì Singapore. Vincitore del Giro d’Italia del 1935. E a 90 anni di distanza da quello che sarebbe rimasto la sua gioia più forte, la sua San Giacomo delle Segnate gli rende omaggio mercoledì 9 aprile, alle 21, nell’anfiteatro di piazza monsignor Gilioli, ingresso libero.


Quel Giro. Diciotto tappe, ma due divise in due semitappe, totale 20, quasi 3600 km di strade da Milano a Milano calando fino a Bari e spuntando fin sul Sestriere. Tra Binda e Guerra, Di Paco e Olmo, il francese Archambaud e il belga Demuysere, a imporsi fu lui, Vasco Bergamaschi. Aveva 25 anni, era nato a San Giacomo delle Segnate nella Bassa Mantovana, aveva iniziato a correre come garzone di un panificio. Su una bici pesante come un cancello fu notato da Learco Guerra, convinto prima ad abbinare il pane alla bici, poi a fare della bici il suo pane quotidiano. Divenne “il fornaio volante”. Scuola poca (in una cartolina, dopo la vittoria nella Coppa del Re nel 1930, usò il superlativo assolutissimo “ti mando i più migliori auguri”), dilettante nella Nicolò Biondo di Carpi (la squadra che avrebbe battezzato anche Ercole Baldini), professionista nella Maino (più tardi nella Bianchi e nella Viscontea), gregario della Locomotiva Umana, Vasco era già Singapore: occhi a mandorla dalla nascita, naso da pugile dopo una caduta, sembrava orientale quando la Cina suonava come una leggenda e il Giappone come una favola. Da gregario, Bergamaschi si sacrificava: spingere, tirare, inseguire, prendere acqua e portare borracce, e rischiare la vita. Come nel Giro del 1934, quando in una discesa, per salvare Guerra uscì di strada, piombò contro un albero, si fratturò una clavicola e terminò la corsa in ospedale. All’arrivo finale di Milano, a salutare il suo capitano Guerra vincitore, c’era anche lui. Ma a proprie spese. La Maino si era rifiutata di rimborsargliele.


Un anno dopo, al Giro del 1935, la storia fece una capriola. Fuga fortunata, volata indovinata, vittoria imprevista e maglia rosa inaspettata fin dalla prima tappa. Poi Vasco tornò, forse anche con sollievo, a recitare da gregario. L’occasione fatale nella Porto Civitanova-L’Aquila: qui, sulla Forca delle Capannelle, decollò Gino Bartali e conquistò la prima vittoria di tappa, qui Singapore si rimpossessò del primato della corsa, che non avrebbe più lasciato nelle successive 12 tappe. Primo davanti a Martano e Olmo, quarto Guerra, quinto Archambaud, sesto Bertoni e settimo Bartali.

Sarebbe tornato a fare il gregario, Bergamaschi, per indole originaria, per modestia caratteriale, per limiti fisici. Gregario anche nella nazionale italiana che partecipava al Tour de France: e per non esaurirlo, nel 1938 la Federazione gli impedì di correre il Giro prima del Tour.

Dopo la Seconda guerra mondiale, quando aveva donato ori, argenti e bronzi alla patria, Vasco ricominciò con il ciclismo, prima con una bottega da meccanico a Sermide, poi ancora nelle corse, non più a due ruote umane ma a quattro motorizzate, direttore sportivo, anche di Nino Defilippis e Aldo Moser, il primo della dinastia trentina, di Cleto Maule e Tranquillo Scudellaro, ma anche di fenomeni e disgraziati. “Circuito di Firenze, ma a Sesto Fiorentino, nel 1962 – mi ha raccontato Olimpo Paolinelli -, tirai la volata a Guido Carlesi, che non era della mia squadra. Il mio direttore sportivo Vasco Bergamaschi mi domandò perché lo avessi fatto. Gli dissi la verità: Carlesi mi ha promesso 150 mila lire”. A quei ragazzi, come scrisse Mario Oriani, Singapore faceva da “balia asciutta” sull’ammiraglia “a forma di siluro”, sedendosi spesso “sullo sportello della macchina come un’amazzone” e guardando “lo svolgersi dell’azione”, per “ragazzi che, più o meno, dovranno farsi le ossa”. Che per i gregari, come Bergamaschi sapeva sulla propria pelle, significava anche spaccarsele.


Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Sono sincero, non mi tiro indietro, confesso senza problemi: avrei scommesso un dollaro che questo inizio di Giro si sarebbe sublimato nel segno di Van Aert. Inutile spiegare perchè: certe volte basta il nome. Il suo valore, il genere di...


Avviso a chi segue il Giro sulla Rai: la macchia rosa in basso a destra del teleschermo è un vezzo grafico della regìa e non il segnale che il televisore si sta guastando. Visto l’inevitabile interesse suscitato dal ritorno di...


La scomparsa di Fabrizio Borra ha suscitato grandissima emozione e sono tanti i messaggi che in queste ore hanno invaso i social, messaggi che gli rendono omaggio, che gli portano un grazie, che accarezzano un ricordo. Ne abbiamo scelti tre...


Missione compiuta per Matteo Turconi (Bustese Olonia), che difende la maglia di leader provvisoria del mattino e si laurea vincitore della settima edizione della Challenge nazionale bresciana "Giancarlo Otelli", organizzata dal Gruppo sportivo Aspiratori Otelli e riservato alla categoria Juniores.Il...


Per la sua prima vittoria in stagione Alessandro Borgo ha scelto niente meno che la Gand-Wevelgem under 23. Bellissimo e importante successo per il trevigiano della  Bahrain Victorious Development che fa sua la classica belga battendo il danese Patrick Frydkjaer...


Continua il dominio della Decathlon AG2R La Mondiale Team nelle gare del calendario francese. Dopo i successi di Sparfel e Cosnefroy, oggi è toccato a Bastien Tronchon alzare le braccia nel classico Trofeo Bro-Leon giunto alla 42sima edizione. A Lannilis...


Due su tre e in più la maglia rosa! Mads Pedersen (Lidl Trek) vince la terza tappa del Giro d'Italia, la Valona-Valona di 160 km, firma il bis battendo il neozelandese Corbin Strong (Israel Premier Tech) e il venezuelano Orluis Aular...


Con sei giorni di anticipo sulla data del suo compleanno che è quella di sabato 17 maggio, il ventenne russo Ilya Savekin ha festeggiato la ricorrenza, imponendosi in solitaria con una manciata di secondi su di un gruppo di 40...


Che doppietta per i ragazzi di Nicola Vighini! A San Pietro in Cariano, nel Veronese, Melsan Idrizi conquista il GP Amici del Ciclismo mentre il vicentino Marco Andrea Pierotto diventa Campione Veneto della categoria Juniores. Bellissimo trionfo per la Autozai...


Arrivo in parata al Ringerike GP per la Uno-X Mobility che, dopo l’uno-due di ieri nel GP Sundvolden, oggi si è ripetuta dettando legge nella seconda delle due classiche di categoria 1.2 in programma nel weekend norvegese grazie a...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024