PIETRO MATTIO. «LA VISMA E' UN GRANDE TEAM E QUI IN OMAN POSSO IMPARARE DA GRANDI CAMPIONI»

INTERVISTA | 09/02/2025 | 08:11
di Giorgia Monguzzi

Ieri abbiamo visto Pietro Mattio tirare per tutto il giorno in testa al gruppo, sempre a tutta con il vento in faccia e possiamo dire senza mezzi termini che nella vittoria di Olav Kooij ci c’è tanto di suo. Pietro ha 20 anni e dal 2023 pedala nel Team Development della Visma Lease a Bike cullando il sogno di diventare presto un corridore professionista a tutti gli effetti. In questi giorni è un po’ come se lo fosse, infatti la squadra olandese ha portato in Oman una formazione di forti atleti giovani come Olav Kooij e Cian Uijtdebroeks, due senatori del calibro di Daniel McLay e Steven Kruijswijk e il giovanissimo italiano.


Pietro Mattio non ha paura di sognare, ha incominciato a farlo tanti anni fa quando da bambino vedendo le bici vendute dal negozio del padre ha deciso di provare. Ha iniziato con la categoria G1 e poi passo dopo passo si è avvicinato al ciclismo dei grandi passando per il fuoristrada  il ciclocross fino alla chiamata della Visma Lease a bike. «I primi contatti con il team olandese sono arrivati quando ero ancora junior e inizialmente mi sembrava tutto un sogno, non credevo fosse possibile. Poi questa avventura è iniziata ed ho scoperto un team gigantesco in cui però sono tutti molto alla mano e disponibili. All’inizio poi era proprio difficile, non parlavo l’olandese e facevo fatica con l’inglese, poi poco per volta ho iniziato a capire e a farmi capire ed è diventato tutto più semplice - ci racconta Pietro con l’emozione, ma anche la consapevolezza di avere una possibilità che sta cercando di sfruttare al meglio -: il Team Development è molto vicino a quello World Tour, abbiamo fatto diversi ritiri tutti insieme a anche degli allenamenti condivisi in cui ho potuto pedalare fianco a fianco a dei grandi campioni come Van Aert che è un po’ il mio punto di riferimento».


Nel team Development del colosso olandese Pietro sta crescendo a piccoli passi e, grazie alla collaborazione con il Team WorldTour, come accaduto l’anno scorso, ha la possibilità di correre al pari degli altri professionisti. Al Tour of Oman è a tutti gli effetti nella corrazzata della Jumbo, delle specie di prove generali per il  mondo dei professionisti in cui si sta trovando più che bene. Ieri lo stesso vincitore Olav Kooij l’aveva ringraziato pubblicamente per il super lavoro svolto e per il modo con cui ha gestito l’inseguimento dei fuggitivi. «Questa esperienza in Oman è preziosissima, credo che sia una possibilità unica ed è un onore essere qui: avevo già corso tra i professionisti, ma questa gara ha un livello alto ed è assurdo iniziare la stagione in questo modo - prosegue Pietro -: in questi giorni posso confrontarmi con dei grandi atleti come Kruijswijk, è bellissimo, posso imparare veramente tanto da loro. Il ciclismo sta cambiando, vincono sempre meno atleti e ai giovani viene chiesto tutto subito, voglio sfruttare questi giorni per conoscermi meglio e voglio godermi la brezza di correre, almeno per un po’, tra i professionisti veri. »

Dopo un buon inverno e tanti allenamenti, Pietro in Oman sta dimostrando che ha tutte le carte in regola per fare il grande passo. Ama le classiche del nord che ha già frequentato nella selezione under 23, ma tiene bene anche nelle gare a tappe, si definisce un buon gregario pronto a dare sempre una mano, ma vuole anche capire dove potrà arrivare.

«Dopo L’Oman andrò al Giro di Croazia e spero di tornare al Tour de l’Avenir, non vedo l’ora di mettermi alla prova, di fare più esperienza possibile» ci dice Pietro prima di salutarci. La seconda tappa della rassegna omanita sta per iniziare e noi ormai sappiamo già che nei prossimi giorni lo vedremo ancora menare davanti al gruppo, 


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