POGACAR. «IERI CREDO DI AVER DATO IL MEGLIO DI ME»

TOUR DE FRANCE | 20/07/2024 | 08:20
di Francesca Monzone

Qualcuno lo ha definito il nuovo Cannibale, perché non ha lasciato vittorie a nessuno. Lo sloveno domenica a Nizza salirà sul podio del vincitore e per lui questo sarà il terzo successo finale al Tour de France.


«Quando Simon Yates, il fratello di Adam è andato in testa alla corsa, alla fine ho anche pensato di lasciarlo vincere. Avrei potuto fare a meno di rientrare su di lui, o anche su un altro corridore che non fosse in lotta per la classifica generale. Ma Matteo Jorgenson, l'unico al comando, appartiene alla Visma-Lease che ci ha tenuto sotto pressione fin dalla prima salita in questa tappa mandando due corridori in testa. Quindi ho voluto vincere la tappa, per premiare anche la mia squadra che ha corso molto bene andando a riprendere ogni fuga».


Pogacar e la sua squadra conoscevano bene la frazione di oggi, in particolare la Bonette e Isola 2000, dove era posto il traguardo.

«La prima volta che ho fatto la Bonette è stato l'anno scorso con uno dei miei sponsor, durante l'estate. Quando poi ho visto il percorso del Tour de France, ero super felice perché mi sono detto che avrei dovuto fare una ricognizione in meno. Ho invece fatto Isola 2000 molto più spesso, forse una quindicina di volte, quando ero qui in ritiro con la mia squadra ad allenarmi dopo il  Giro e prima del Tour de France. È stato solo durante i quattro giorni in cui ho avuto il Covid che non l'ho scalata. Ho fatto anche altri passaggi in zona, tra cui quello della Bonette, che ho rifatto una volta a giugno dal versante da cui siamo saliti oggi  e 4 o 5 volte all'anno dall'altro versante. Inutile dire che conoscevo abbastanza bene le salite della tappa».

Tadej Pogacar si prepara a vincere il Tour de France dopo due anni in cui si era dovuto accontentare del secondo posto alle spalle di Vingegaard, che invece questa volta si è dovuto arrendere. Pogacar è cresciuto nel modo di correre e di pensare e si è visto come ha affrontato questo Tour de France.

«Prima di tutto, penso che le mie ultime due stagioni siano state ottime. Solo al Tour de France non è andato tutto come volevo, visto che sono arrivato secondo due volte. Nel 2022 ho commesso un errore volendo seguire Primoz Roglic e Jonas Vingegaard nella tappa del Galibier. Quell’anno ho avuto solo una brutta giornata che mi è costata la vittoria del Tour. L'anno scorso il motivo principale della mia sconfitta è stata la caduta alla Liegi-Bastogne-Liegi. Ho ricominciato a pedalare solo il 25 o 26 maggio, e ho ricominciato con calma. Ricordo che ho corso anche la prima settimana del Tour con la mano fasciata. Non volevo rompermi di nuovo il polso. Ho finito bene la stagione vincendo il Giro di Lombardia, e poi ho corretto le cose rispetto agli anni precedenti. A novembre non ho più ripreso ad allenarmi con lunghe pedalate in bicicletta, ma ho corso, fatto fisioterapia, ecc. Ovviamente durante il ritiro di dicembre con la squadra non ero in ottima forma, il massimo della forma è arrivato più tardi, in vista del Giro che è stata un'ottima preparazione per il Tour de France. Tra l'ultimo Giro di Lombardia e il Tour de France tutto si è svolto in modo perfetto, non ho mai avuto una brutta giornata o una giornata sfortunata».

Tutti vedono Pogacar nella sua condizione migliore anche lo sloveno, è convinto di essere arrivato al punto più alto della sua condizione. «Ho più esperienza, il che significa che non faccio più molti errori. A volte, quando sei in ansia in gara, sbagli la strategia, ma quest'anno non ho mai sentito alcuno stress sulla bici. Dalla tappa Galibier ho avuto la situazione sotto controllo. Questa tappa mi ha dato molta fiducia e ho iniziato a correre senza pressioni. Vedremo più avanti quali saranno state le mie cifre di potenza in questo Tour, ma ho la sensazione di aver dato oggi la migliore versione di me stesso».

Vingegaard è stato battuto, ma Pogacar pensa che ad alti livelli ci sia sempre una certa alternanza, perché le squadre ti portano ad essere sempre il migliore. «In ogni sport esiste una squadra che spinge l’atleta ad essere più il forte. E poi, anche la rivalità con uno o più corridori ti aiuta ad alzare il  livello. Ho molto rispetto per Jonas Vingegaard, Primoz Roglic e Remco Evenepoel. Viviamo nell’epoca d’oro del ciclismo. Adoro questa battaglia costante tra di noi. Mi piace anche guardare le gare a cui non partecipo. È davvero emozionante».

Copyright © TBW
COMMENTI
Infatti
20 luglio 2024 13:20 lupin3
Cose che puoi pensare, ma non dire.... anche perché sono comunque ovvie senza bisogno di spiegarle. Comunque questo é l'articolo sul (ex) principale quotidiano italico a seguito dell'impresa di ieri: https://www.corriere.it/sport/ciclismo/24_luglio_20/pogacar-record-tour-de-france-bici-emirates-76db6529-6433-4afc-a346-ab9852769xlk.shtml

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Una grande giornata di celebrazioni per i successi di quest’anno con il mirino puntato ai Giochi Olimpici Invernali da ospitare il prossimo. Alla Casa delle Armi del Foro Italico, a Roma, è andata in...


Enrico Gasparotto torna... sui suoi passi: dal prossimo anno, infatti, sarà direttore sportivo del Team Bahrain Victorious. Gasparotto ha trascorso due stagioni con il Bahrain Victorious come corridore durante gli anni di formazione del team, nel 2017 e nel 2018,...


In vista della stagione ciclistica 2026, si è svolto a Milano un incontro strategico tra il Presidente della Lega Ciclismo Professionistico, Roberto Pella, il membro del direttivo Mauro Vegni, e le squadre italiane per un confronto costruttivo sulle principali tematiche...


Il 26 marzo 2023 si spegneva Ugo de Rosa, indimenticato produttore di biciclette che ha legato la sua produzione e la sua fama a calibri da novanta e oltre come Merckx e Moser. Nel cimitero della sua Cusano Milanino è stata...


Michael Matthews ha rinnovato il suo contratto con il Team Jayco AlUla fino alla fine della stagione 2027. L'otto volte vincitore di tappe nei Grandi Giri ha dovuto affrontare una stagione 2025 difficile dopo che gli è stata diagnosticata un'embolia polmonare...


Anche il giovane talento ungherese Bàlint Makrai (06/10/2006) passerà professionista nel team MBH Bank Ballan CSB Colpack nel 2026. Per il passista magiaro, che viene da Vac,  una bella opportunità dopo una sola stagione nella categoria U23 in cui ha dimostrato...


Arjen Livyns approderà al team XDS Astana nella stagione 2026: ha firmato un accordo annuale. Il ciclista 31enne è uno specialista delle Classiche del Nord, dove solitamente supporta il suo leader. Tra i migliori risultati individuali di Livyns nel 2025...


Sono ancora vive le immagini della Vuelta di Spagna e dei manifestanti pro Palestina e visto che lo sport unisce e non separa, lo Stato di Israele pensa di ospitare una partenza del Tour de France sulle sue strade. Dopo...


Un'altra vittima, un'altra tragedia della strada, un altro pirata in fuga. È accaduto ieri alla periferia di Bologna, attorno all'ora di pranzo: Ettore Pausini, 78 anni, stava rientrando verso casa in sella alla sua mountain bike quando è stato investito...


Dovete trasportare la vostra gravel in aereo e siete pieni di dubbi? Metteteli da parte e per farlo puntate sulla Aerocomfort 3.1 Gravel di Scicon Sports, la nuova borsa porta bici che punta tutto su robustezza e praticità, ovvero tutto quello...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
OSCAR TUTTOBICI 2025. SCEGLIETE IL MIGLIOR TECNICO ITALIANO DELL'ANNO
Dieci candidati, tocca a voi assegnare il Gran Premio Fondazione Iseni y Nervi





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024