CODICE DELLA STRADA. ANCMA: RIFORMA MOLTO PREOCCUPANTE PER SETTORE CICLO

NEWS | 08/06/2023 | 08:05

Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) esprime “forte preoccupazione” a seguito delle dichiarazioni sulla riforma del Codice della strada rilasciate ieri dal ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, rispondendo a un question time alla Camera. In un comunicato ufficiale, l’associazione prende posizione contro la proposta di introdurre assicurazione, targa, casco e frecce obbligatori per le biciclette.



“Abbiamo già avuto modo di inviare lo scorso marzo una lettera dettagliata al ministro competente, attraverso la quale – ha rimarcato il presidente di ANCMA Paolo Magri – non solo abbiamo sottolineato il valore del comparto ciclo, che in Italia genera un volume d’affari di oltre 3,2 miliari di euro, ma abbiamo anche evidenziato che il nostro sarebbe l’unico Paese in Europa, dove tra l’altro l’utilizzo della bici è ampiamente più diffuso che in Italia, ad introdurre questi obblighi”. 

“Il nostro Paese – ha concluso Magri – ha un grande potenziale di attrattività cicloturistica, ha un mercato che cresce, è uno dei primi produttori di biciclette nell’eurozona, esprime un tessuto imprenditoriale d’eccellenza fatto da oltre 250 piccole e medie imprese, per l’80% insediate fra Veneto, Lombardia e Piemonte. L’associazione è a disposizione del Governo in maniera costruttiva, ma per come è stata annunciata, questa riforma sembra oggi più contro la diffusione della bicicletta, che a favore di una maggiore sicurezza sulle strade: penalizzare la leadership della nostra industria sarebbe un autogol”.

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COMMENTI
mi raccomando
8 giugno 2023 09:42 Darkprince
continuate a votare questa gente che vuole levare i limiti di velocita alle auto e odia le bici

Riforma
8 giugno 2023 10:00 fransoli
L'avesse proposta l'altro Matteo o l'ex ministro della salute sarebbero già stati stritolati... Ma se io ho una vecchia graziella la devo targare e metterci le frecce 🙏🤣

Europa
8 giugno 2023 10:19 Montagnin
Gli altri paesi hanno meno restrizioni è più uso delle bici perché semplicemente hanno anche più cultura del codice della strada, oltretutto le pene sono più severe e LE MULTE VENGONO DATE, non come qui da noi che "si lascia andare..."
Manca civiltà, da tutte le parti, non è possibile che io mi fermo agli stop in bici, sto dietro le macchine e continuo a vedere ciclisti, come me, che per contro credono di essere liberi di non rispettare il CDS... quindi sì:
-ci meritiamo molti più doveri (ben vengano le targhe anche per noi, ce lo siamo meritati)
-ci meritiamo più diritti (se saremo targati vorrà dire che per strada saremo al pari di veicoli, per quanto lo si potrà attuare)
-facciamoci continuamente un esame di coscienza a livello nazionale su cosa voglia dire andare in strada

Caro Matteo
8 giugno 2023 11:11 LarryT
Targa, frecce e caschi anche per pedoni? Perche no?

Il bello
8 giugno 2023 12:15 lupin3
É che diranno "gli incidenti sono diminuiti". Certo nessuno userá piú la bici. Il male (i ciclisti) estirpato alla radice: Italia sempre piú indietro nel mondo.

Dei geni
8 giugno 2023 12:16 Bullet
Anziché fare qualcosa per tutelare gli utenti deboli, ovviamente con certi costi di infrastrutture e controlli a carico dello stato, si fa ricadere tutto sullo stesso utente più debole come se lui fosse quello fuoriposto. E la targa dalla notte dei tempi non era solo per i veicoli a motore? Così mettiamo su un bel giro di soldi per motorizzazione e assicurazione e il turismo ciclistico lo lasciamo ai paesi degni di questo nome.

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