LUCA COLNAGHI. «L'OBIETTIVO E' CONTINUARE A CRESCERE, IL SOGNO SI CHIAMA ROUBAIX»

INTERVISTA | 30/11/2022 | 08:07
di Danilo Viganò

I velocisti li riconosci dal fisico possente, dalle gambe e dal coraggio che sanno esprimere in dirittura di arrivo. Luca Colnaghi è un velocista emergente: 23 anni, lecchese di Mandello del Lario, un metro e 70 per 63 chilogrammi, Diplomato in Informatica e Telecomunicazioni, professionista da gennaio 2022 con Bruno e Roberto Reverberi nella Bardiani Csf Faizanè.


Cosa hai imparato quest’anno?
“Che con i professionisti è un’altra cosa. Questa prima stagione mi ha insegnato ad arrivare preparato alla corse come si deve, a interpretare le corse in una certa maniera.Questa annata mi ha dato fiducia anche nei momenti non facili”.


Cioè?
“Ho dovuto rincorrere la forma. All’inizio mi è capitato di tutto: sono passato dal Covid alla bronchite per poi fare i conti con le cadute, fortunatamente senza gravi conseguenze e fratture. Così fino a maggio”.

E poi?
“Ho ricominciato a pedalare sul serio, e più passavano i giorni, più la condizione, e la convinzione, cresceva. E nelle gare da giugno in avanti ho anche sfiorato la vittoria in una tappa del Giro di Slovacchia (2° dietro l’olandese Bouwman)”.

Su cosa devi lavorare?
“Non sono lontano dal riuscire a stare con i migliori, ma devo lavorare sui cambi di ritmo, e poi puntare a rimanere in gruppi di 30 corridori, vuole dire saper tenere sulle salite. Evitare le volata a gruppo compatto dove i rischi sono sicuramente maggiori. Voglio dimostrare la mia bravura, competere con me stesso e con gli altri, voglio tirare fuori tutto quello che ho”.

Cosa fai prima di iniziare una corsa?
“Mi concentro ascoltando musica moderna, HardStyle tanto per intenderci. Mi aiuta a rilassarmi mentalmente prima di ogni gara”.

Cosa ti rende più sicuro?
“La consapevolezza nei miei mezzi e il mio carattere che viene fuori nei momenti più complicati e difficili”.

Ti piacerebbe correre il Tour?
“Credo che ogni corridore sogni di correre il Tour, la gara più prestigiosa del mondo. Per ora non ci penso e soprattutto non è un problema immediato. Ci vuole tempo, e sono ancora troppo lontano da questo scenario”.

Cosa ti aspetti dal tuo 2023?
“Di fare ancora molta esperienza, lavorare e crescere. Punto a un bel salto di qualità: mentalità e grinta non mi mancano, e cercherò di sfruttare al meglio le occasioni che si presenteranno. L’entusiasmo che ho e la forza di volontà portano a grandi risultati”.

Nel frattempo?
“Continuo nella classica preparazione in palestra, con lavori incentrati sul miglioramento assieme al mio fisioterapista e naturalmente uscite in bicicletta. Sto ricaricando le batterie, fisiche e mentali in vista del ritiro con la squadra a Massa Marittima (5-11 dicembre nella tenuta Cicalino, sponsor del team)”.

Quando non corri cosa fai?
“Sto a casa con i miei 12 cani. Abbiamo un allevamento e insieme capita spesso di fare delle passeggiate sui sentieri delle nostre montagne. Sono contento così”.

Il sogno?
“Vincere una classica momumento. Vanno bene tutte. Ma se dovessi scegliere, allora la Parigi-Roubaix. Per me è il massimo della vita”.





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