GHISALLO. UNA GIORNATA SPECIALE PER IL PREMIO VINCENZO TORRIANI 2022. GALLERY

PREMI | 30/10/2022 | 08:18
di Giuseppe Figini

Il Santuario della Madonna del Ghisallo, proclamata patrona dei ciclisti il lontano 13 ottobre 1949 da papa Pio XII e la moderna struttura dell’omonimo Museo del Ciclismo, inaugurato il 14 ottobre 2006, del quale il grande campione Fiorenzo Magni è stato l’ideatore, l’anima e la forza trainante della realizzazione, sono stati i luoghi di specifica valenza e affezione ciclistica per la cerimonia del premio Vincenzo Torriani. E’ il ventiquattresimo della serie, che ricorda la figura del “patron”, per definizione riconosciuta, del Giro d’Italia e della altre grandi classiche de La Gazzetta dello Sport dal 1949 ai primi anni Novanta.


Una bellissima giornata di sole, più estivo che autunnale, ha illuminato – letteralmente - con vividi colori lo splendido panorama che il Ghisallo offre sempre, ai molti ciclisti, oppure turisti senza bici, italiani e stranieri, con la visione dei caratteristici profili dei monti lariani e di quelli antistanti del lecchese che si specchiano in “Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno….”, come recita l’inizio dei Promessi Sposi del grande Alessandro Manzoni.


Sensazioni non sempre condivise o serenamente recepite dai pedalatori che s’impegnano e faticano sulle rampe più arcigne che dal versante di Bellagio conducono al Ghisallo mentre, per quelli che affrontano la salita, assai più dolce, da Canzo Asso, è consentito maggiore e più agevole respiro.

Nella mattinata di sabato 29 ottobre 2022, i sempre molti pedalatori di varie tipologie che sono saliti al passo del Ghisallo, sia quelli di qua, sia quelli di là, hanno trovato la sorpresa de piazzale antistante la chiesetta colma di ricordi ciclistici, oltre ai monumenti antistanti a ricordo di grandi personaggi, affollato dai partecipanti alla suggestiva celebrazione all’aperto in suffragio di tutti gli appassionati delle due ruote e a commosso ricordo del decennale della scomparsa di Fiorenzo Magni.

E’ stata una partecipata celebrazione, officiata da Mons. Attilio Nostro, vescovo di Mileto, Nicotera e Tropea, in terra di Calabria, dove da giovanissimo ha praticato il ciclismo in una squadra della nativa Palmi e ora assistente spirituale della Vatican Cycling, emanazione dell’Athletica Vaticana, latore di una dedica speciale autografa di Papa Francesco per il santuario della Madonna del Ghisallo unitamente alla maglia ufficiale della squadra. Nella sua rapida ma incisiva omelia non sono mancati riferimenti e similitudini, anche d’intonazione ciclistica, visibilmente condivise anche dagli astanti, molti dei quali assistevano con la fida bici a fianco. Ha concelebrato, con mons. Nostro, don Giuseppe Morstabilini, parroco di Asso.

E il vescovo Nostro, come ricordato in un’articolata intervista su questo sito del direttore Pier Augusto Stagi, affiancato dal comune amico Domenico “Mimmo” Bulzomì, conosciuto e grande appassionato delle due ruote di Mileto, si sta muovendo per cercare d’arricchire la Calabria con impianti per la pratica del ciclismo in sicurezza, soprattutto per i giovani, lungo varie direttrici.

La delegazione della Vatican Cycling era composta dall’ex professionista Valerio Agnoli, da Massimiliano Coluccio, Rino Bellapadrona e Rien Schuurhuis, primo corridore della Città del Vaticano a partecipare a un mondiale su strada, il recente disputato in Australia.

Giusto il tempo di trasferirsi nell’auditorium del vicino Museo per la consegna ufficiale del premio con gli interventi di Antonio Molteni, il presidente del Museo, persona di grande e sempre cordiale disponibilità che condivide con i suoi valorosi volontari, come lui del resto, una fattiva attività per la gestione del complesso. Poi, chiamati al microfono da Sergio Meda, il presidente del consiglio della Regione Lombardia Alessandro Fermi, Stefano Bruno Galli, assessore regionale all’Autonomia e Cultura e mons. Achille Nostro hanno ricordato le valenze della figura carismatica e di larghissima popolarità, lascito di Vincenzo Torriani.

Gianni Torriani, il primogenito, con il fratello Marco e la sorella Milly, tutti con vari famigliari presenti, ha poi proceduto alla consegna del premio alla delegazione di Vatican Cycling.

Al premio Torriani, opera dello scultore Domenico Greco che raffigura un ciclista impegnato su strada verticale, è in abbinata, per consolidata tradizione, il “Cuore d’Argento”. Riconoscimento che ha premiato il merito di promotore e benefico “movimentatore ciclistico” nella provincia comasca di Paolo Frigerio di Cantù, quasi “un enfant du pays” (per “enfant”non stiamo a guardare il colore biancheggiante della capigliatura) ma ancora buon pedalatore, presidente del Club Ciclistico Canturino che quest’anno festeggia i 120 anni dalla fondazione e di Centocantù, braccio operativo d’iniziative ciclistiche, e pure sociali, a tutti i livelli. E il blocco delle maglie con i colori gialloblù del C.C. Canturino di ciclisti con varie età, sia al maschile, sia al femminile, molti dei quali arrivati al Ghisallo in bicicletta, dimostrava la stima e l’affetto per Paolo Frigerio.

Gli ha consegnato il premio, la signora Carla Inzòli De Martino, a nome dell’Associazione Premio Emilio e Aldo De Martino-Amore per lo Sport.

Presenti anche il genero di Fiorenzo Magni, Riccardo Fracassi, la direttrice del Museo, Carola Gentilini, il dott. Claudio Pecci, responsabile di Mapei Sport, Sergio Casartelli, il papà del compianto Fabio con altri amici dell’omonima Fondazione, Mirco Monti e altri rappresentanti del G.S. Madonna del Ghisallo, i fratelli Carlo e Silvio Boldorini, cugini dei Torriani, Cesare Baroni e Emilio Grondona, Carlo Ottolina e molti altri ancora per una riuscita giornata di festa e di ricordo.

foto di Carlo Monguzzi

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