TOUR DE FRANCE. IL SOGNO DI CLARKE: «AUSTRALIANI, SIETE ORGOGLIOSI DI ME?»

TOUR DE FRANCE | 06/07/2022 | 19:40
di Francesca Monzone

Simon Clarke ha realizzato il suo sogno. L’australiano della Israel-Premier Tech, che lo scorso inverno era ancora senza contratto ed è tormatoin sella grazie alla fiducia che gli è stata data dal suo nuovo team, ha realizzato il suo sogno più grande: vincere una tappa al Tour de France.


«Quando ci sarà il secondo giorno di riposo, sarà il mio compleanno e avrò 36 anni – ha detto Clarke dopo la vittoria ad Arenberg -. Sono venuto in Europa quando avevo sedici anni e quindi sono vent'anni esatti che inseguo il mio sogno. E ora l’ho realizzato».


Il futuro di Clarke lo scorso inverno era ancora molto incerto, perché l’australiano che correva con la Qubeka era rimasto senza contratto e solo quando la stagione stava per ripartire ha ricevuto la chiamata della Israel-Premier Tech. «In inverno non avevo ancora una squadra, ma la Israel-Premier Tech mi ha voluto dare  una possibilità. Questo mi ha cambiato, facendomi vedere la realtà in un modo diverso e spingendomi ad ottenere sempre il massimo come ciclista, a cogliere ogni opportunità che si presentava. Nelle prime tappe ho corso per la squadra, ma stamattina il mio direttore sportivo ha detto che questa sarebbe stata la mia giornata per andare in fuga».

Clarke è riuscito ad entrare nella fuga di giornata, insieme a Magnus Cort, Edvald Boasson Hagen, Alexis Gougeard, Taco Van der Hoorn e Neilson Powless. Nel finale, nonostante i tanti tratti di pavè che hanno consumato le ultime energie dei corridori, la vittoria è stata decisa da uno sprint a due, tiratissimo. «A 50 metri dalla fine la differenza con Taco era ancora grande e avevo i crampi alle gambe. Ma ho resistito, sapevo quello che dovevo fare e ho pregato di riuscirci... Ancora non riesco a credere a quello che ho fatto».

Nonostante i crampi e la paura di vedere svanire la vittoria, Clarke è riuscito a mantenere i nervi saldi e ad avere la giusta lucidità per gestire lo sprint. «Quando Powless è partito, speravo che altri corridori si facessero prendere dal panico prima di me. Ho anche dato un po' di spazio a Boasson Hagen, sperando che rispondesse. Lo ha fatto e poi sono riuscito a seguirlo. Taco poi è andato via a 350 metri dal traguardo, io ho pensato che c’era ancora tanta strada da fare per arrivare e che mancava troppo al traguardo. Nonostante tutti questi pensieri, ho deciso di partire e sono riuscito a superare Taco. Questa vittoria è veramente speciale e mi dà fiducia per il futuro e spero che tutti gli australiani mi abbiano visto e che siano orgogliosi di me».

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Beh, per un ciclista che ha corso per 25 anni in bici, di cui 12 anni da professionista, rimanere senza bici è come una beffa. Ad essere preso di mira dai ladri è Sacha Modolo, 38 anni, come Monica De Gennaro,...


Sono state presentate questa mattina al Ristorante Rino Fior di Castelfranco Veneto (Tv) le novità de "Il Fiore d'inverno" il tradizionale premio castellano che sarà consegnato il prossimo 1° dicembre al Teatro Accademico. La 26a edizione del Premio ideato e...


Elemento SE è un casco che non ha davvero bisogno di presentazioni e l’edizione speciale realizzata con MAAP riesce ad offrire un design grafico sorprendente e caratteristico. Ventilazione e comfort all’avanguardia si uniscono ad una aerodinamica sofisticata per un prodotto che è già...


Stephane Heulot sarà il nuovo team manager della TotalEnergies ed è destinato a prendere le redini del comando da Jean René Bernaudeau. Quest'ultimo nel 2026 compirà 70 anni e più volte ha manifestato l'intenzione di fare un passo indietro dopo...


Cristian Scaroni è stato l'unico italiano quest’anno a vincere una tappa al Giro d'Italia: si è imposto a San Valentino (Trento), tagliando il traguardo mano nella mano con il compagno di squadra Lorenzo Fortunato. Quarto al campionato europeo e vincitore...


Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2025 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al...


A casa di Michele Gazzoli ci sono tantissimi motivi per essere felici. In primis perché tra qualche mese diventerà papà di una bambina insieme alla compagna Cristina Andriotto, che lavora nel settore marketing di RCS Sport ed è figlia del...


Quella che per anni è stata "la Colpack" adesso è la MBH Bank Ballan CSB, batte bandiera ungherese (benché sia affiliata anche alla Lega Ciclismo dell'On. Pella) e sta per intraprendere la prima stagione come Professional. Nei giorni scorsi abbiamo...


Davide Piganzoli è il futuro del ciclismo italiano. Valtellinese di Morbegno, 23 anni, è cresciuto nella Polti VistMalta di Basso e Contador e adesso lo attende il salto nel World Tour al fianco di Vingegaard e Van Aert nella Visma-Lease...


Yoeri Havik e Jules Hesters rimangono al comando della classifica della Sei Giorni di Gand dopo la seconda serata. Tuttavia, il duo olandese-belga non può ancora considerarsi fortunato: altre due coppie lo seguono nella stessa manche. L’olandese ed il belga...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024