I VOTI DI STAGI. GIRMAY LEGGENDARIO, VAN DER POEL IMMENSO E ALBANESE... È SEMPRE LI'

I VOTI DEL DIRETTORE | 17/05/2022 | 18:36
di Pier Augusto Stagi

Biniam GIRMAY. 10 e lode. Più che una volata è un braccio di ferro: tra lui e Van der Poel. In questo Giro i due sono in sostanza una coppia di fatto: dove va uno, va l’altro. Se scatta uno, scatta l’altro. Se uno fugge, l’altro insegue. Se poi si trovano a fare un testa a testa, vince chi ha più gambe e oggi - le gambe - le ha questo prodigioso 22enne eritreo che regala a se stesso, alla Intermarché e allìAfrica, la prima storica vittoria di un corridore di colore in un Grande Giro. Vince la resistenza di un mostro di resistenza, quel Van der Poel che in materia non è secondo a nessuno, ma oggi è secondo. Il Continente Nero ha già il suo piccolo mito, il proprio Eddy Merckx, il più grande corridore di tutti i tempi dell’Africa nera. Biniam è ai primi vagiti, ma la sua storia è già leggenda, che si fa mito.


Mathieu VAN DER POEL. 10. Immenso, anche nella sconfitta: prendere nota please. Ce la mette tutta Mathieu per togliersi Girmay di ruota, per sfiancare la sua resistenza, per tenerlo a bada, ma alla fine è l’olandese ad abbassare la testa e ad alzare il pollice destro, in segno di “sei il più forte, te lo meriti, bene così!”. Che classe, Mathieu. Grande, grandissimo nella vittoria, immenso nella sconfitta. Imparate ragazzi, imparate.


Vincenzo ALBANESE. 9. Vince la volata degli umani, con classe e colpo d’occhio, gambe e tanto cuore. Il ragazzo della Eolo Kometa si ripropone e si conferma, con un terzo posto pesante che dice tante cose, compresa la più ovvia: avanti così, prima o poi il bersaglio lo centri.

Wilko KELDERMAN. 8. Alla faccia di chi pensava che i big oggi sarebbero stati sornioni nella pancia del gruppo. Nel finale se le danno di santa ragione e l’olandese, chiamato a tenere avanti Hindley e compagnia, già che c’è fa la volata e si porta a casa un piazzamento ai piedi del podio.

Richard CARAPAZ. 7. Prima di cominciare a divorar muri, finisce a mangiar l’erba. Un volo in un prato, che gli procura soffici botte, ma qualche fastidio: cadere non è mai piacevole. Ma come dice il manuale del buon corridore, l’importante è rialzarsi. Poi alla fine è là, a dare battaglia, e a fare la volata finale che vale il quinto posto.

Romain BARDET. 7. Se Girmay non molla Van der Poel, Romain non perde di vista Carapaz. Quindi, i piazzamenti nei dieci sono una conseguenza.

Pello BILBAO. 7. Incerottato e livido, anche oggi è lì, a battagliare e a rischiare l’osso del collo. Encomiabile.

Joao ALMEIDA. 7. Il portoghese non si agita neanche oggi, ma è tipo che non solo sa lottare come pochi, ma sa anche trovare la posizione. E la sua è sempre lì davanti, con i migliori.

Vincenzo NIBALI. 7. Prova un colpo a sorpresa nel finale, in un tratto di strada in discesa. C’è da onorare un amico, quell’amico che si era comportato come tale in quel Giro fantastico del 2017. Un attacco stoppato e soffocato, ma che resta. Come il ricordo per Michele.

Alessandro COVI. 6. È uno dei prospetti – dicono quelli che la sanno lunga e parlano bene – perché profili o elementi più interessanti fa vecchio, fa desueto. Bene, Alessandro si palesa con una progressione delle sue, prova a prendere le misure, ma anche gli altri non sono da meno e lo misurano.

Mark CAVENDISH. S.V. Con Caleb Ewan è tra i pochi velocisti del gruppo che decide di non tirarsi il collo. Di non brasarsi più del dovuto. Non reggono i muri? No, molto più semplicemente pensano alla volata di domani A Reggio Emilia.

Mattia BAIS. 7. Sarebbe dovuto partire con Zardini: questo almeno era nei piani di Drone Hopper Androni Giocattoli. Invece, pronti via parte con il 29enne belga della Ag2r Lawrence Naesen. Via a tutta, prima di essere braccati da Alessandro De Marchi, che rientra sui due battistrada. Il terzetto va di buona lena, in una buona giornata, calda ma non caldissima (27°). Una definizione di Mattia Bais? Più presente del segnale orario.

Alessandro DE MARCHI. 7. Il rosso di Buja è un diesel che carbura con calma. Una volta che il suo motore raggiunge la temperatura giusta, generalmente comincia a girare che è un piacere: soprattutto al Giro. Torna per chiudere un cerchio, per portare a termine il lavoro iniziato e bruscamente interrotto un anno fa, quando nella 12a tappa verso Bagni di Romagna finì brutalmente per terra (trauma cranico, frattura della clavicola destra e sei fratture costali). Simbolo di serietà, dedizione e determinazione, il rosso di Buja è attualmente uomo mercato, richiesto da diverse squadre: sia per la sostanza che per la costanza.

Domenico POZZOVIVO. S.V. Ieri sera ha tenuto banco anche nel salotto Instagram di Lello Ferrara. Con lui un più che pimpante Vincenzo Nibali, che parla di tutto, con leggerezza e ironia, e che poi ad un certo punto la butta lì: «Il circuito di Napoli? Degno di un mondiale. Un percorso di grande spettacolarità e dal contenuto tecnico mostruoso». Poi tocca a Domenico, che parla di tutto, perché di tutto può parlare. E ad un certo punto la butta lì pure lui: «Al posto della maglia bianca – visto che ormai negli ultimi tempi il leader dei giovani coincide con il vincitore assoluto - perché non introdurre una maglia che premi gli over 35?». È un’idea, se ne può parlare, anche se la maglia bianca, io, non la toccherei per nessuna ragione al mondo.

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COMMENTI
Concordo in parte
17 maggio 2022 18:57 Carbonio67
Su Girmay e MVDP ok. Albanese ad ora aveva centrato un 7° e un 9° posto, prorprio sempre li non è. Covi ha fatto una bel'azione, decisiva a scremare il gruppo rimasto, merita un 7. Un bel 3 a Lorenzo Fortunato. Anche oggi perde un minuto dai big in una tappa dove era obbligatorio esser li (visto che non presentava chissà quali difficoltà altimetriche). Classifica e tappe restano per lui un miraggio

stavolta la "LODE" ci sta !
17 maggio 2022 19:31 maxlrose
altre volte mi ero detto contrario a quel "lode " buttato li un po a caso e un po a chiunque,stavolta invece aver battuto un fuoriclasse come MVDP la fa meritare tutta!
Per quanto riguarda le maglie,lascierei stare la maglia Over 35 (grigia presumo ;-) e toglierei la maglia azzurra dello scalatore,secondo me non ha senso

Almeida
17 maggio 2022 20:21 Ale1960
Voto 7??? Per cosa? Era una tappa adatta alle sue caratteristiche e non si è visto neanche oggi. Voto dedecisamente generoso.

Pagelle
17 maggio 2022 20:41 Anbronte
Peccato che Girmay non è il primo corridore africano a vincere al Giro, il primo fu Van Herdeen

Pagelle
17 maggio 2022 20:44 Anbronte
E se vogliamo essere precisi potremmo mettere anche Froome come africano, visto che è nato in Kenia e in seguito è stato naturalizzato inglese

telecronaca
17 maggio 2022 20:46 mandcu
per regolamento UCI non possono esserci più di 4 maglie...

Borgato si salva ma la coppia Petacchi (zzzz) e Rizzato è troppo noiosa, Pancani manca come l'aria.
Rizzato è un gran professionista ma il suo tono di voce, fin da quando commentava il ciclismo femminile, non ti prende.

Pozzovivo
17 maggio 2022 20:57 Edoaxid
Pozzovivo ha fatto qualcosina anche oggi per Girmay...giusto qualcosina...

telecronaca 2
17 maggio 2022 21:03 max73
Non mi pare che il tono di voce di Pancani sia così coinvolgente anzi la sua cronaca è fin troppo perfettina, quasi scontata spesso ripetitiva. Io preferisco Rizzato anche se il suo ruolo è quello della cronaca in moto; quest'anno i cronisti RAI si salvano con una sufficienza (6+) niente di eccezionale ma meglio degli anni scorsi (vi ricordate Bugno ?)

@anbronte
17 maggio 2022 21:18 VanDerTrais
Entrambi non rientranti nella cosiddetta "Africa nera"

Van der Hoorn
17 maggio 2022 22:01 Miguelon
Ad essere precisi

@max73
17 maggio 2022 23:48 mandcu
@max73 Bugno in coppia con De Luca è il punto più basso che la RAI ha mai toccato, meglio dimenticare

Scrivevo
18 maggio 2022 00:06 Miguelon
Che non è la prima vittoria per la Intermarche in un grande giro. Giusto l'anno scorso Van der Hoorn conquistò un successo di tappa. Il primo in un grande giro per questa squadra. Non è stato pubblicato il commento.

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