LO SPORT SICURO, ACSI E CONI PRONTI A LOTTARE INSIEME

NEWS | 03/11/2021 | 08:20
di Francesca Monzone

Si è svolta ieri a Roma presso il Salone d’Onore del Coni, la tavola rotonda voluta dall’Acsi che come tema ha avuto la sicurezza in bici. Antonio Viti, in qualità di presidente dell’Acsi, ha dato il via ad un lavoro condiviso tra Enti e Governo sul ciclismo e la sicurezza nello sport, dove analisi e idee non sono mancate.


Tanti sono stati gli ospiti intervenuti al CONI, che all’unisono hanno affermato: oggi non è ancora possibile pedalare in sicurezza. Tra loro anche Vincenzo Nibali, che ha voluto portare la sua esperienza di ciclista professionista, che ogni giorno si allena sulle strade. Ad intervenire, tra gli altri anche il presidente del Coni Giovanni Malagò, Roberto Sgalla in qualità di presidente della Commissione Sicurezza della FCI, Federico Balconi di Zerosbatti e Johnny Carrera procuratore sportivo.


In Italia gli incidenti in cui a perdere la vita sono i ciclisti: sono ancora molti, troppi. Nell’incontro “Focus sul Ciclismo” si è discusso sulle strategie che si possono attuare, come l’educazione stradale, ma anche della giusta manutenzione delle strade e di norme più severe in gara. Sugli assi viari italiani oggi pedalano circa 2 milioni di ciclisti e, se ci fossero le condizioni opportune, si arriverebbe a 6 milioni di bici.

Sono stati tanti gli spunti di riflessione e di dibattito, perché oltre alle automobili, che troppe volte sono la causa di incidenti in cui rimangono coinvolti i ciclisti, si è parlato anche delle tante persone che non conoscono la bici e per questo diventano pericolosi per se stessi e gli altri. Tra i temi affrontati, c’è stata anche la necessità di abbattere le barriere tra mondo professionistico e amatoriale, due mondi diversi ma uniti dall’amore per la bicicletta, entrambi fruitori della bici sulla strada.

Importante è stata l’analisi sulla messa in sicurezza di percorsi cittadini, ma anche fuori dalle aree urbane. «Abbiamo avuto un aumento di tesserati importante negli ultimi anni e dobbiamo fare in modo che crescano e che siano al sicuro - ha spiegato Antonio Viti -: dobbiamo parlare di cultura sulla viabilità sostenibile e ricordarci che ogni città ha problematiche diverse. C’è la volontà di lavorare con la Federazione Ciclistica e con le istituzioni, ma anche con i campioni del ciclismo. Un altro aspetto è la necessità di essere uniti nel combattere il doping. Dobbiamo ricordarci che un ciclista dopato, sia esso un professionista o un amatore, è un ciclista non sicuro che circola sulle strade. Non è una battaglia facile, quella della sicurezza, ma dopo la pandemia sono state tante le risorse messe a disposizione dello sport e in particolare del ciclismo».

I morti sulle strade e i feriti gravi sono un problema di fondamentale importanza e per risolvere questo bisogna mettere sulla strada ciclisti consapevoli e automobilisti disciplinati.

«Il ciclismo fa grandi numeri con risultati straordinari raggiunti nell’ultima stagione, dove l’Italia maschile e femminile hanno ottenuto vittorie meravigliose - ha spiegato il presidente del CONI Malagò -. Fare cyclette o correre su un tappeto meccanico sotto terra in una palestra è una cosa, ma correre in bici su strada, da un punto di vista emotivo, offre un altro risultato. Quindi dobbiamo lavorare per rendere sicure le nostre strade».

Si è discusso anche dei problemi legati alla velocità di monopattini e bici elettriche e dell’esigenza di avere delle linee guida che regolino l’attività del ciclista amatoriale, ma che possano assicurare sicurezza, a quelle famiglie che la domenica vogliono pedalare per stare all’aria aperta e svolgere un’attività sana.

Importante è stato l’intervento di Vincenzo Nibali, che ha voluto raccontare la propria esperienza sulla strada. «Quando ero bambino ricordo il momento in cui i ciclisti misero il casco in gara - ha detto il siciliano –. Quello fu un vero punto di svolta nel ciclismo. Io sono un ciclista professionista e grazie alla mia esperienza ho un occhio esperto e so prevedere un possibile incidente. Mi rendo conto però, che per il cicloturista o l’amatore questo non è possibile. Sono troppe le situazioni di pericolo e oggi quel metro e mezzo di distanza tra l’auto e il ciclista non bastano più e c’è la necessità di fare di più con l’aiuto di tutti».

Roberto Sgalla ha raccontato del boom di acquisto di bici dal 2019 ad oggi, ma anche del pericolo di avere una regressione per mancanza di sicurezza. «Bisognerebbe rimettere mano alla riforma del codice della strada - ha detto Sgalla -. Oggi si parla di velocipede ma siamo ad arrivati ad avere bici elettriche che vanno veloci e ad avere grandi campioni. Abbiamo una normativa inefficace che va rivista. Ancora non è un’abitudine nel nostro paese usare il casco, che invece all’estero è usato da tutti anche quando non si è in gara. Poi dobbiamo fare differenza tra turismo in bici e ciclismo urbano, sono settori completamente diversi che hanno esigenze diverse. L’Italia è il paese del ciclismo con oltre 600 gran fondo ogni anno e anche in gara bisogna aumentare la sicurezza. Abbiamo filmati di incidenti in gara che fanno venire i brividi e tutto questo deve cambiare. Basta anche con quegli atleti che vanno a vincere le coppe del nonno. Le gare amatoriali devono essere viste come passeggiate e molti incidenti non ci sarebbero più».

Progetti per le scuole ed educazione stradale sono argomenti che vedremo ancora una volta nelle scuole, affinchè i bambini di oggi siano dei bravi ciclisti e automobilisti domani.

Zerosbatti ha parlato del suo lavoro in difesa dei ciclisti investiti, delle loro difficoltà legali e di quali siano le dinamiche più frequenti. «Siamo partiti da ciclisti vittime di incidenti offrendo assistenza legale – ha spiegato Federico Balconi –. Troppe volte sono ciclisti da soli ad essere investiti e che non sanno come affrontare quello che accade loro. Nella maggior parte dei casi gli incidenti non sono una fatalità e potrebbero essere evitati, perché sono causati da distrazioni, che portano il ciclista ad avere danni importanti, spesso invalidanti fino alla morte». Distrazione legata all’uso del telefono e al non rispetto delle regole di base sono il motivo di tanti incidenti. L’Acsi ha deciso di fare qualcosa di importante sul tema della sicurezza e il Coni, le Istituzioni e la Federciclismo hanno deciso di essere al loro fianco.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Raffica di numeri, statistiche e spunti di riflessione dalla ottava tappa del Tour de France. 8: UN NUOVO VINCITOREJonathan Milan, un debuttante al Tour de France, ha impiegato 8 tappe per alzare le braccia per la prima volta. L'italiano ha...


Nella tappa più attesa di questo Giro d’Italia Women, UAE Team ADQ ha firmato una vera e propria impresa. Elisa Longo Borghini è la nuova Maglia Rosa al termine della durissima frazione con arrivo in salita sul Monte Nerone, dopo...


Jonathan MILAN. 10 e lode. Gliela confezionano, poi però se la costruisce, se la guadagna e se la prende con lucida determinazione. Sa che è il giorno e non può rimandare a domani ciò che si può prendere oggi. Groves...


Milan vince al Tour dopo sei anni, Longo Borghini in rosa al Giro: è il giorno dei campioni italiani. Il corridore friulano ha vinto oggi l’ottava tappa della Grande Boucle, da Saint-Méen-le-Grand a Laval Espace Mayenne (171, 4 km), riportando...


Dal Vincenzo Nibali della penultima tappa del 2019 al Jonathan Milan dell'ottava tappa del 2025: spezzato il digiuno dell'Italia al Tour de France dopo quasi sei anni! Sotto gli occhi del Ministro dell'Interno francese Bruno Retailleau, il gigante friulano della...


Ci sono volute 114 tappe, dopo quella lunghissima salita vincente di Nibali nella penultima giornata del 2019 a Val Thorens, per rivedere un italiano vincere una tappa al Tour de France. Oggi Jonathan Milan è riuscito nell'impresa, conquistando l'ottava frazione...


Tappa e maglia per Isaac Del Toro sempre più padrone del Giro d'Austria. Terzo successo di fila per il messicano della UAE Team Emirates-XRG che nella Innsbruck-Kuhtai non ha problemi a regolare l'irlandese Archie Ryan (EF Education-EasyPost), secondo a 4",...


Era la tappa più attesa da tutti ed oggi Elisa Longo Borghini ha confezionato una vera e propria impresa ribaltando il Giro e prendendo la maglia rosa. Non è arrivata la vittoria, strappata via da Sarah Gigante, la più forte...


L'austriaco Michael Hettegger, classe 2008, ha vinto il Gran Premio FWR Baron Cima Monte Grappa per juniores con partenza da San Martino di Lupari nel Padovano. Il campione austriaco su strada e della montagna ha preceduto Andrea Cobalchini del Gottardo...


Una vittoria fortemente voluta ad ogni costo quella ottenuta dalla Biesse Carrera Premac nell’edizione n. 84 del Giro delle Due Province a Marciana di Cascina in provincia di Pisa, una classica la cui prima edizione porta la data del...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024