CARUSO. «ALLA FINE ANCHE BERNAL E' UMANO. IO? BENE E... AVANTI COSI'»

GIRO D'ITALIA | 26/05/2021 | 19:22
di Francesca Monzone

In una tappa che ha visto la crisi di Bernal, Damiano Caruso ha dimostrato di saper gestire bene la difficile salita finale verso Sega di Ala. Il siciliano si è difeso bene e ha tagliato il traguardo davanti al colombiano, rosicchiando così così tre secondi all’avversario. La corsa rosa non è finita e mancano ancora delle tappe importanti, con salite che possono ancora far saltare la classifica generale.


«Anche oggi per me è stata una giornata positiva - ha detto Caruso – e questo risultato conferma il mio buon livello e il fatto che questo podio ogni giorno si avvicini sempre di più». Nella salita finale la maglia rosa era in affanno, ma non pensava a Yates come possibile pericolo, bensì a Damiano Caruso, che in classifica generale è alle sue spalle.


«Il fatto che Bernal fosse più preoccupato per me che per Yates che attaccava, mi fa molto piacere e non me l’aspettavo. Nel finale è successo quello che mi aspettavo, con Yates che ha fatto la differenza in salita, perché più adatta alle sue caratteristiche».

L’ultima pendenza di questa diciassettesima tappa, ha messo in difficoltà il colombiano, che non è riuscito a seguire la ruota del britannico Yates che attaccava.
«Onestamente non mi aspettavo questo rallentamento di Bernal. A quanto pare ha dimostrato di essere anche lui umano come tutti noi, ma bisognerà vedere cosa succederà in questi ultimi giorni».

Il Giro d’Italia si concluderà il 30 maggio a Milano, con una cronometro finale, ma mancano ancora delle tappe impegnative. Domani ci sarà la frazione da Rovereto a Stradella, mossa solo nel finale. Più complicata sarà la giornata di venerdì con un arrivo in salita impegnativo, con la corsa che si deciderà sulla rampa verso l’Alpe di Mera. Anche sabato con il traguardo sull’Alpe Motta, tante cose potrebbero succedere, così come nella cronometro finale a Milano.

«Per me è stata una giornata positiva. Adesso rimangono ancora due arrivi in salita e una tappa a cronometro l’ultimo giorno che decideranno le sorti della corsa. Dobbiamo ancora lavorare tanto per arrivare a Milano, per me sarà importante rimanere concentrato sulla corsa e con i piedi per terra».

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