GROENEWEGEN. «FABIO ED IO CI SIAMO PARLATI, CI SIAMO GUARDATI NEGLI OCCHI...»

PROFESSIONISTI | 28/04/2021 | 14:50
di Francesca Monzone

Dylan Groenewegen ha scelto l’Italia per tornare a correre. La sua sospensione finirà il 7 maggio e il giorno dopo potrà prendere il via al Giro d’Italia. Ieri alla conferenza stampa a Breukelen alle porte di Utrecht, l’olandese ha risposto a tutte le domande della stampa, soffermandosi sul percorso psicologico e sul rapporto con Fabio Jakobsen.


«Io e Fabio finalmente possiamo tornare a guardarci negli occhi». Queste sono le parole che tutti, nel mondo del ciclismo stavano aspettando. «Avevo mandato dei messaggi alla famiglia di Fabio dopo l’incidente ed è stato suo padre a rispondermi e ringraziarmi. Sapevo che Fabio non mi avrebbe risposto ma speravo, prima o poi di ricevere un suo messaggio».


Groenewegen ha continuato ad informarsi sullo stato di salute di Jakobsen. Ha continuato a mandare anche messaggi, rispettando sempre quel silenzio inevitabile. La risposta però, dopo mesi è arrivata e Fabio ha finalmente parlato con Dylan. Il tutto è avvenuto dopo il Giro di Turchia, quando improvvisamente Groenevegen ha ricevuto quell’invito che tanto aveva atteso.

«Ci siamo visti ad Amsterdam. Abbiamo parlato, sfogato i nostri cuori, diciamo. È stata una conversazione molto piacevole per entrambi. Ciò che è stato detto esattamente resterà tra me e Fabio. Non pensate che andremo a prendere un caffè insieme tutte le sere, neanche prima lo facevamo. Ma adesso entrambi possiamo guardarci di nuovo negli occhi e, si spera, correre di nuovo l'uno contro l'altro come grandi colleghi».

Dylan Groenevegen tornerà a correre l’8 maggio a Torino: sarà un momento importante per lui, per capire se avrà superato quel trauma psicologico legato al Giro di Polonia quando nella volata con una spallata fece finire Jakobsen contro le transenne.

«Fisicamente sto bene. Adesso posso fare uno sprint e vincere. Ma quando sei stato fuori per così tanto tempo, il problema è molto più profondo. La domanda è: cosa mi accadrà mentalmente? Come reagirò in una gara? Come reagirà il gruppo quando sarò con loro? Non ho queste risposte, al momento».

Dylan aveva anche pensato di abbandonare il ciclismo. Per molte settimana, dopo l’incidente dello scorso anno, non ha più toccato una bici. Poi un poco alla volta è tornato a fare passeggiate e a fermarsi al sole. La voglia di ricominciare a gareggiare è arrivata quando ha seguito la scia del motorino che aveva davanti. Da quel giorno è ripresa la preparazione fisica, mentre il suo percorso psicologico necessita ancora di tempo.

«All’inizio avevo anche difficoltà a guardarmi allo specchio e pensavo senza sosta a quello che era successo. Sentivo solo quel botto, tutto il tempo. Giorno dopo giorno. Ogni suono mi spaventava, anche una porta che si chiudeva».

Lefevere il numero uno della Deceuninck, disse che Groenewegen con quel gomito aveva cercato di uccidere Jakobsen. Ma le cose come andarono veramente?

«Non è stato bello per me sentire quelle accuse, ma dobbiamo accettare il punto di vista degli altri. Cosa è successo in quella volata? In televisione il mio gomito poteva avere un’interpretazione sbagliata, lo so. Ma quando sei a 85 km orari sulla tua bici, tutto cambia, così come alcuni gesti e movimenti arrivano rapidi per mantenere l’equilibrio. Da parte mia non c’era la volontà di far del male, questo deve essere chiaro. Io ho cercato di mantenere l’equilibrio sulla mia linea, ho alzato il gomito per farlo e in quel momento c’era Fabio, sotto il mio gomito».

Dylan probabilmente sarà un velocista diverso, in gennaio è diventato padre di un bambino. Sono stati tanti i momenti difficili legati alla sua paternità, dalla nascita prematura del figlio avvenuta in gennaio, ad un secondo ricovero del piccolo: adesso sembra che tutto proceda per il verso giusto e il velocista olandese può lasciarsi il passato alle spalle e guardare avanti. Ha accettato la sua punizione, ma adesso vuole scoprire  al Giro d’Italia che tipo di velocista è diventato.

«La bici è importante, ma ora ho una famiglia a casa che sarà sempre più importante. Allo stesso tempo questo rimane il mio lavoro e voglio farlo di nuovo con piena dedizione. Ho accettato la mia punizione così com'era giusto, perché non sapevamo nemmeno cosa sarebbe successo a Fabio. Spero solo che l'UCI sia più coerente al riguardo e cioé che sanzionino immediatamente quando sono evidenti delle volontà da parte del corridore nel commettere una scorrettezza. Ma chiedo che allo stesso tempo prestino attenzione a diverse cose: non dobbiamo più andare a ottantacinque chilometri l'ora e le transenne devono essere messe per proteggere e non per ferire».

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Raffica di numeri, statistiche e spunti di riflessione dalla seconda tappa del Tour de France. 2: MVDP E IL NUMERO MAGICO DELL'ALPECINMathieu Van der Poel ha ottenuto la sua seconda vittoria al Tour in questa2a tappa. Aveva già vinto una...


Il Tour de France si è mostrato subito esplosivo e nel finale tutti i big erano davanti per cercare di vincere in volata. Questa doveva essere la tappa di Mathieu van der Poel e il campione olandese non si è...


Assolo di Marcello Pelloni alla 12sima edizione del Memorial Gianfranco Porcari classico e tradizionale appuntamento per la categoria allievi che si è tenuto a Bedonia in provincia di Parma. La corsa tanto cara ai fratelli Michele e Fabrizio Porcari, e...


Siamo abituati a vedere Tadej Pogacar con la maglia gialla di leader della classifica generale, ma domani lo sloveno partirà con la maglia a pois della classifica dedicata agli scalatori. Quest’anno la maglia a pois compie 50 anni e per...


Mathieu VAN DER POEL. 10 e lode. Era l’uomo da battere, ma sarà per la prossima volta. Tappa e maglia, che resta in famiglia, che resta in casa, che rimane nelle stanze dell’Alpecin Deceuninck. Seconda vittoria di tappa al Tour,...


Jonathan Milan sta imparando a conoscere il Tour de France e in due soli giorni ha accumulato le esperienze più diverse: «Cos'è successo con Girmay al traguardo volante? Niente di particolare, un semplice fatto di corsa, lui ha un po'...


Ancora Alpecin Deceuninck a marchiare a fuoco questo avvio di Tour de France: la seconda tappa, Lauwin Planque - Boulogne sur Mer da 209.1 chilometri, è di Mathieu Van der Poel con un poderoso sprint in salita! Il fenomeno olandese...


È mancato oggi, all’ospedale di Cremona, Giuseppe Soldi. Era nato l’11 settembre 1940 a Stagno Lombardo, comune della provincia cremonese. È stato un ottimo corridore nelle categorie giovanili, periodo nel quale ha subito un incidente grave che sembrava precludergli la...


Filippo Turconi ha vinto il 39simo Giro del Medio Brenta. Il varesino della  VF Group-Bardiani CSF Faizanè, già vincitore del Trofeo Piva, in volata ha regolato Luca Cretti della MBHBank Ballan CSB Colpack e Valerio Conti della Solution Tech Vini...


Dopo il tricolore a cronometro, Tommaso Cingolani si prende anche il titolo italiano su strada della categoria allievi che oggi è stato assegnato a Gorizia. Il talento marchigiano, della Petrucci Zero24 Cycling Team, originario di Senigallia in provincia di Ancona,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024