WORLDTOUR. BELGIO E ITALIA RESTANO LE NAZIONI PIU' RAPPRESENTATE

PROFESSIONISTI | 02/01/2021 | 08:10
di Francesca Monzone

Nel 2021 le nazioni più rappresentate nel World Tour saranno ancora una volta, Belgio, Italia e Francia con il nostro Paese, unico tra i tre, a non avere una squadra nella massima categoria.


Dai conti fatti in questo inizio di stagione, il Belgio e l’Italia avranno 62 corridori, mentre la Francia 57. A distanza seguono Olanda con 40 atleti, Spagna a 37 e Germania con 35. Uscendo fuori dal continente europeo, possiamo notare che l’Australia è prima con 34 corridori, davanti alla Colombia che di atleti ne ha 22 e agli Stati Uniti con 18.


ITALIANI

Nella graduatoria delle squadre con più italiani nel World Tour, al primo posto troviamo la Trek-Segafredo che di azzurri nell’organico ne ha 8, con Vincenzo Nibali e il fratello Antonio, Giulio Ciccone, oltre a Brambilla, Mosca, Conci, Tiberi e Moschetti. A seguire c’è la UAE con 7 corridori e l’Astana con 6 italiani.
Da notare che in tutte le 19 squadre World Tour i nostri corridori sono presenti in tutte le formazioni.
L’Italia in questi anni è sempre rimasta regolare come numero di atleti, difatti tra il 2017 e il 2018 è stato il Paese con il maggior numero di corridori, passando dai 65 del 2017 ai 59 dell’anno successivo e 53 del 2019, mentre nel 2020 era seconda con 61 atleti.
Numeri lontanissimi rispetto per esempio al 1995 quando gli italiani erano un’autentica corazzata - ben 184 - seguiti dai 162 del Belgio e dai 133 della Spagna. Non esisteva il WorldTour, tutti i i team erano sullo stesso piano ma la differenza rispetto ad oggi resta notevolissima.

NAZIONI

Le nazioni che quest’anno saranno rappresentate nel World Tour sono 43 per un totale di 556 uomini. Tra le varie curiosità che si trovano all’interno di questi numeri, possiamo vedere che l’Africa, continente meno rappresentato, avrà solo 3 Paesi per un totale di 6 corridori, guidata dal Sudafrica con 6 uomini, Eritrea 3 ed Etiopia 1.
Rispetto al WolrdlTour 2020 ci sono 21 corridori rimasti senza contratto e 44 che si sono ritirati: sono stati sostituiti da atleti per lo più giovanissimi. Il più giovane a correre nella prossima stagione sarà lo spagnolo Juan Ayuso che dal 1 agosto e fino al 2025 correrà con la maglia dell’UAE Emirates: è nato il 16 settembre 2002. La Spagna detiene anche il record del corridore più anziano, con Alejandro Valverde che il prossimo 25 aprile spengerà 41 candeline.
Tra i corridori senza contratto c’era anche Mark Cavendish, un nome importante il suo, che il prossimo anno correrà grazie all’intervento dei suoi sponsor nella Deceuninck-Quick Step. Curiosa anche la campagna in favore del trentaduenne belga Laurens de Vreese che, lasciato a piedi dall’Astana, grazie anche all’azione promossa dai suoi tifosi è riuscito a firmare un contratto, per un anno, con la Alpecin-Fenix.

INFLUENZE

Questi numeri sono frutto di varie influenze, come quelle economiche legate alle sponsorizzazioni o a progetti di sviluppo e per tanto vanno letti guardando da più angolazioni. Ad esempio il 2017 è l’anno con il maggior numero di nazioni in corsa, 47 i Paesi presenti e per la prima volta appare Yousif Mirza, atleta degli Emirati Arabi Uniti, che non a caso, correrà con l’appena nata UAE Emirates: lo ritroveremo anche nel 2021. Oppure il caso della Israel Start Up che, acquisita la licenza per World Tour, ha portato con sé 4 atleti israeliani.

COLOMBIA E RUSSIA

Nel 2017 le nazioni ad avere un solo corridore sono state 13 e tra queste, c’è anche l’Ecuador con Richard Carapaz. E’ stato proprio Carapaz il primo corridore del suo Paese ad entrare nel World Tour nel 2016 e oggi con lui troviamo anche Jonathan Narvaez e Jhonatan Caicedo. A fare da padrone nell’America Latina, come sempre è la Colombia con una crescita sempre più importante. Nel 2010 erano soltanto 3 i corridori che provenivano da questo Paese, mentre oggi ne abbiamo 22 e tutti nei primi posti del ranking mondiale. Bisogna però dire che molti anni prima i colombiani erano tanti di più. Ad aver avuto invece un autentico crollo è stata la Russia che nel 2009 contava 23 atleti e che oggi in corsa ne ha solo 2 con rinnovo confermato per la prossima stagione, Vlasov della Astana e Sivakov della Ineos Grenadiers.

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COMMENTI
siamo primi
2 gennaio 2020 09:11 ConteGazza
italia 62, belgio 61!

no è vero
2 gennaio 2020 09:15 ConteGazza
62 pari.. scusate

.
2 gennaio 2020 10:50 Rallenta
Bell’articolo.
Numeri che fanno riflettere, ed ancora più tristezza nel non avere una WT italiana. Ci vorrebbe una WT italiana in stile Astana, finanziata a metà dallo stato e meta’ dagli sponsor. Tassazione di un € ad abitante maggiorenne, ed il gioco è fatto. Ripeto un €! Manca solo la volontà e la capacità di qualche politico. Dobbiamo tutti credere e volere una WT italiana. L’Italia lo merita e ne ha bisogno. Anche le vendite delle biciclette aumenterebbe notevolmente. Dai Silvio, portalo nel programma per il tuo mandato, sei l’ uomo giusto. Silvio M., non Silvio B..

Rallenta
2 gennaio 2020 13:22 alerossi
sai cosa interessa al governo italiano del ciclismo? nulla. il tour de france è un affare di stato, tanto che il presidente della francia fa sempre una tappa a bordo della macchina di prudhomme, mente il giro è un affare privato e non si è mai visto un politico al giro. pensa quindi cosa interessi fare una squadra wt statale.

.
2 gennaio 2020 13:56 Rallenta
Alerossi, certo il discorso non è così banale, anzi è assai complesso.
Che si prenda spunto allora da quelli più bravi.
Che il presidente del consiglio vada come in Francia a farsi la sua passerella al giro, per prendersi consensi, ma nel contempo per crearne di nuovi verso il ciclismo.

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