VAN DER POEL. «NON SAPETE COME MI SENTO FELICE...»

PROFESSIONISTI | 18/10/2020 | 19:19
di Francesca Monzone

Incredulità e stupore e tanta adrenalina, così Mathieu Van der Poel ha guardato oltre il traguardo, ancora incapace di apprezzare a pieno il capolavoro appena fatto. Alza la bici, urla e abbraccia la sua fidanzata e poi il pianto liberatorio. «Non ho parole per descrivere tutto questo! Non ne ero sicuro di poter vincere oggi: normalmente riesco ad avvertire quando sto per vincere e una volta tagliato il traguardo riesco a gioire. Oggi è stato tutto diverso, questa è stata una corsa diversa».


Van der Poel non ha soltatnto vinto il Giro delle Fiandre, ha battuto il suo acerrimo nemico Wout van Aert, con il quale nei giorni scorsi c’era stata tanta polemica. «Nel finale non mi sono reso tanto conto, perché sono arrivato completamente devastato dallo sprint. All'improvviso eravamo lì e ho dovuto decidere. Ho guardato la bici di Wout, ma nessuno di noi sapeva chi avrebbe vinto. Sono felice ho sempre creduto e sperato di poter vincere oggi».


Riguardando le immagini veloci del finale, Mathieu si congratula con se stesso, ammettendo di aver fatto uno sprint perfetto. «Stavo guardando Wout dietro di me, non il gruppo che si stava avvicinando e forse è stato anche un po’ pericoloso, mi sono girato più volte. Sapevo che più tardi sarebbe iniziato lo sprint e più sarebbe stato a mio favore. Il fatto che Wout abbia iniziato tardi lo sprint era un segno che anche lui si era stancato. L'ho preso perfettamente, ma ho sentito l’acido lattico arrivare fin dietro alle mie orecchie... Non ho osato esultare, hanno detto due volte che avevo vinto, ma io ho chiesto conferma dieci volte. Questo successo compensa tantissime cose che mi sono accadute. E il numero 51 da adesso sarà qualcosa di speciale per me».

Mathieu però avrebbe preferito un finale a tre, con Juliane Alaphilippe, che purtroppo è finito a terra, a causa di una moto della giuria che si trovava sul lato sbagliato della strada.
«In realtà non sono del tutto felice. Alaphilippe ha fatto la differenza sul Koppenberg ed eravamo solo noi due. Van Aert è arrivato dopo sul Taaienberg. Julian è stato sfortunato a colpire la moto. Io stesso posso dire di essere stato fortunato. Wout si è tenuto sul lato per proteggersi dal vento. Non avevo visto subito la moto e sono rimasto un po' scioccato».

Alaphilippe è stato sfortunato, in terza posizione, si è ritrovato stretto tra la moto e i suoi avversari. «Io mi sono trovato in una posizione più favorevole e sono riuscito ad evitare la moto, Julian no. Non sono contento di questo, perché avrei preferito un finale a tre. Allora ci sarebbe stata anche più tattica. Invece è stato un arrivo uomo contro uomo».

Mathieu e Wout, ancora una volta si sono trovati ad affrontarsi in uno scontro diretto. Due corridori diversi in tutto, anche nel carattere. Più docile e spettacolare l’olandese, più aggressivo il belga, che mal accetta le sconfitte. Nei giorni scorsi tra i due c’era stato attrtito, iniziato proprio con Van Aert che aveva criticato come Van der Poel aveva corso alla Gent-Wevelgem.

Wout aveva anche detto che avrebbe preferito perdere piuttosto che veder vincere il suo avversario, ma così non è stato e allo sprint il venticinquenne olandese è stato più bravo. «Attaccare è stato difficile. Eravamo sopra i 500 W di potenza, quindi siamo andati abbastanza veloci. Sul Oude Kwaremont e Paterberg abbiamo veramente spinto. Eravamo al limite e questo si capisce dal fatto che abbiamo aspettato a sprintare. I miei primi cinque secondi sono i migliori in uno sprint, lo so. La velocità iniziale era bassa e ancora una volta questo è andato a mio favore. Avevamo pensato di iniziare lo sprint nello stesso punto, ma sono stato di una frazione di secondo più veloce io e per questo ho vinto e non potete immaginare come ci si possa sentire dopo aver conquistato il Giro delle Fiandre».

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2025 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al...


La Unibet Rose Rockets non vuole lasciare nulla al caso e per far sì che la prossima stagione sia ancora più ricca di vittorie e inviti a corse di primissimo piano ha deciso di affidarsi per il 2026 a...


C’è tanta storia nella Bologna-Raticosa una delle corse più anziane del calendario italiano dei dilettanti. Nasce nel 1931 e muore nel 2013. A promuoverla fu il Velo Sport Reno 1908 presieduto da Zoni che in un secondo tempo passò nelle...


È un appuntamento che racconta il ciclismo veronese da ben trentuno anni: quella che vedete è la copertina dell’almanacco 2025 del ciclismo veronese edizione numero 31. Racconta l'autore Luciano Purgato: «Quest’anno abbiamo voluto premiare la tenacia di Debora Silvestri (Laboral Kutxa...


“I coperchini. Anche qui il nome è locale. Sono i tappi a corona delle bibite, detti anche tappini o tollini a Milano, grette a Genova, fino a un misterioso sinàlcol a Parma, ma chissà in quanti altri modi li avranno...


Dopo la drammatica caduta al Giro di Polonia dalla quale per fortuna si è ristabilito dopo le non poche apprensioni tornando a salire nuovamente in bicicletta, non poteva che essere assegnato a Filippo Baroncini il 21° Premio Coraggio e Avanti,...


L’aggiornamento dei direttori di corsa dell’Emilia-Romagna, tenutosi a Bologna presso la sede della “BCC Emilbanca”, è certamente uno di quegli appuntamenti che lasciano soddisfatti per organizzazione, concretezza, serietà dei temi e qualità dei relatori, senza segni di polemica tranne...


Tanto sole ma anche tanto freddo hanno accompagnato la 4a edizione di Turin International Cyclocross. Al Velodromo Francone di San Francesco al Campo si è corsa la 2a  prova del Selle Smp Master Cross a cui hanno partecipato quasi 450...


Le maglie iridate degli junior Alessio Magagnotti e di Agata Campana, quelle tricolori di Giorgia Nervo, Maya Ferrante, Nicole Azzetti e Chiara Mattei. Il ciclismo trentino ha vissuto un 2025 esaltante, dando seguito a una tradizione radicata sul territorio: i...


«Un secolo di Forti e Veloci». È questo il titolo del libro celebrativo dei cento anni del Club Ciclistico Forti e Veloci, che ha chiamato a raccolta all’auditorium Sant’Orsola di Cirè di Pergine Valsugana tutti i propri atleti ed ex...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024