GIROROSA. QUANDO ANNEMIEK SI E' FERMATA ACCANTO A ME...

DONNE | 18/09/2020 | 07:52
di Giorgia Monguzzi

C’è aria di giubilo a Maddaloni, Lotte Kopecky è finalmente riuscita a portarsi a casa una tappa al Giro Rosa dopo un secondo ed un terzo posto negli scorsi giorni. La belga della Lotto Soudal lancia un urlo appena tagliato il traguardo, scende dalla bici e salta gioiosa. È incredula, dopo così tanti piazzamenti, non ci sperava nemmeno più. Sarebbero tante le cose da raccontare di Lotte: la telefonata ai parenti, gli occhi lucidi e la voce smorzata durante le interviste, ma la sua vittoria, il suo tanto rincorso trionfo, quasi magicamente finiscono per passare in secondo piano, schiacciati dalla cronaca che propone ben altro.


Finito quell’attimo di gioia generale, di applausi e di festeggiamenti, sale l’ansia e la preoccupazione. Nel gruppo di testa non si intravede la maglia rosa, «Ma dov’è finita? Forse ce la siamo persa» ci chiediamo. Dall’altoparlante ci avvisano che nell’ultimo chilometro c’è stata una caduta, tra le tante sono state coinvolte Marianne Vos ed Annemieke Van Vleuten, ma di loro non si sa ancora nulla.


La Cannibale taglia il traguardo spaesata, il volto deluso e crucciato per quanto accaduto, ma sembra non avere nulla di rotto. L’interesse per la fuori classe della CCC dura però poco, tutto d’un tratto si forma un muro di persone, di fotografi, di massaggiatori, di curiosi, e appena il muro si apre appare Annemiek Van Vleuten. Gli occhiali da sole celano l’espressione della campionessa del mondo, il volto rosso: sta soffrendo.

«No, no» dice al massaggiatore che la raggiunge al suo fianco mentre cerca di liberarsi dalla folla.

La campionessa del mondo si ferma proprio davanti a me, io sono scioccata, con un telefonino in mano pronta ad inviare le prime notizie alla redazione. Mi blocco di scatto quando vedo da vicino le conseguenze della caduta: la maglia della leader della generale è lacerata, sporca di terra, si vede la carne viva da cui fuoriesce il sangue, i gomiti sono sbucciati e dal mento escono gocce di sangue che vanno a finire sul manubrio della bicicletta.

Il massaggiatore le porge un fazzoletto mentre Annemieke prende posto sulla sporgenza di un cantiere. Scuote la testa affranta, mentre sollevando il braccio indica che è il polso che le fa male.

«il polso, il polso» ripete in continuazione con la voce flebile.

Mi sento in imbarazzo ad esserle accanto, capitata lì per caso, farei di tutto per andare via, ma non è quello ciò che devo fare. Vorrei aiutarla in qualche modo, dirle qualcosa, una parola di conforto e invece sono immobile, me ne sto a debita distanza e cerco di carpire quello che dice al massaggiatore che intanto fa segno di allontanarsi. Annamieke scuote la testa, lo ha fatto in continuazione da quando è arrivata, è una campionessa del mondo ben diversa da quella che abbiamo conosciuto in questi giorni: niente sorrisi, niente battute, niente finte, c’è solo la consapevolezza che forse quella, è una delle poche cose che non ha potuto controllare. Il suo sguardo è fisso sul polso, da vicino è innegabile che sia molto più che mal messo, ripete che quello che è successo non è possibile e che il Giro è finito, poi si alza di scatto e si avvia verso un’ambulanza, senza se e senza ma, verso l’ospedale più vicino.

Da quel momento inizia il buio totale, la lotta famelica per trovare un briciolo di informazione, le telefonate, la ricerca delle immagini, del dato, della notizia. In questi casi il lavoro del giornalista diventa tremendo, obbligato a diventare un avvoltoio, a fare tesoro di ogni sussurro, per battere tutti quanti sul tempo. Invece siamo tutti spaesati, non sappiamo assolutamente nulla e non mi vergogno nemmeno di ammetterlo, troppo scioccati da quello che abbiamo visto. Fino alla mattina convivevamo con la certezza che tra due giorni la Van Vleuten si sarebbe portata a casa l’ennesimo Giro d’Italia, invece dobbiamo fare i conti con il colpo di mano non previsto.

Sto ancora cenando quando il telefono vibra dandomi quella che è la vera notizia del giorno: Annemiek Van Vleuten lascia il Giro Rosa. Da quel momento c’è l’ennesimo vortice di scambio di informazioni, ma dopo il primo momento di frenesia mi blocco di nuovo, per la seconda volta in uno stesso giorno. Il mio pensiero va a Lotte Kopecky, che dopo l’ennesimo podio è riuscita a raggiungere il successo, che ne è stato di lei? Parleremo mai della sua vittoria? Un successo che dopo tutto è arrivato nel momento più sbagliato, eclissato da quella che è solo una disgrazia.

Il secondo pensiero va alla campionessa del mondo, fino a poche ore prima era quella che “Il Giro lo perde solo se cade o sbaglia strada”. E cosa diremo ora che tutto questo è successo veramente? Faremo i conti delle ferite, scriveremo delle sue disgrazie e poi come ogni giorno saremo costretti a fare tabula rasa, per fare spazio ad un’altra storia. Questo potrà essere il Giro che Annemiek ha perso o quello che semplicemente ha vinto qualcun altro, starà a noi scegliere a quale versione della storia vorremo credere.

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Sipario aperto e calici alzati per la presentazione ufficiale dell’edizione numero cinquantasette del Circuito del Porto Internazionale Trofeo Arvedi. La classica per Elite ed Under 23 allestita dal Club Ciclistico Cremonese 1891 Gruppo Arvedi in programma domenica 5 maggio è...


Il parterre di velocisti presenti a questo Giro d’Italia 2024 è stellare, ma il fatto che il grande favorito per la Maglia Ciclamino resti Jonathan Milan è sintomatico del livello incredibile che abbia raggiunto questo ragazzo. L’anno scorso si rivelò...


Vittoria italo-olandese nella seconda tappa della Ronde L'Isard, da Bagnères-de-Bigorre a Bagnères-de-Luchon. Ad imporsi è stato Max Van Der Meulen ventenne tulipano di Den Haag portacolori del Cycling Team Friuli Victorious, che allo sprint ha battuto il compagno di fuga...


Cian Uijetdebroeks è uno dei corridori più attesi in questo Giro d’Italia e ad appena 21 anni avrà la possibilità di misurarsi con grandi  sul terreno italiano. Lo scorso anno alla Vuelta di Spagna aveva finito la classifica generale in...


La Visma-Lease a Bike, dopo la caduta a marzo di Van Aert, ha dovuto rivedere i propri piani e anche la formazione della squadra per il Giro ha subito delle modifiche, ma mantenendo sempre elevate qualità. Nel team olandese in...


Dopo Ineos Grenadiers e Arkea B&B, che ieri hanno inaugurato la rumba della conferenze stampa pre-Giro d'Italia, oggi a Torino è stato il team Polti Kometa ad aprire la giornata: ecco tutte le dichiarazioni   IVAN BASSO «Siamo pronti per...


Dire Giro d’Italia significa, da sempre, unire due delle più grandi eccellenze del nostro paese, la bellezza del territorio e lo sport più popolare, nell’accezione primaria del termine. Ma il Giro d’Italia, da sempre, vuol dire anche Rai: ed essere,...


Nelle 105 edizioni individuali disputate dal 1909 al 2023 sono stati 42 i corridori azzurri che hanno scritto il proprio nome nell’albo d’oro del Giro d’Italia. L’ultimo in ordine cronologico è stato Vincenzo Nibali che nel 2016 concesse il bis...


Corridori italiani al Giro? Il dato numerico è incontrovertibile: saranno 43 (al netto di cambi dell'ultima ora) e non sono mai stati così pochi nel ventunesimo secolo. Lo scorso anno erano stati 51, nel 2022 45, precedente record negativo alla...


Radiocorsa questa sera raddoppia e "battezza" ufficialmente la corsa rosa: dalle 19.20 fino alle 22 su Raisport si parla di Giro d’Italia, edizione numero 107 pronta al via. Prima in diretta dagli studi di Milano, con Ettore Giovannelli e...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi