GATTI&MISFATTI. IL VIRUS DELL'ASTIANITE

GIRO D'ITALIA | 23/05/2019 | 18:57
di Cristiano Gatti

Sono felice per Benedetti, nemmeno il caso di dirlo. Benedetti italiani. Ma se vogliamo parlare in generale, al di là e al di sopra dell’ordine d’arrivo, io vedo un autentico trionfatore: Beppe Martinelli.


Il ciclismo è certo uno sport solitario e individuale, ma viene molto meglio se in ammiraglia c’è un tizio dalle idee chiare. Martinelli lo è. Non da oggi, certamente. Ma esserlo ancora dopo tanti anni è un ulteriore titolo di merito: segno che invecchiare non è sempre segno di rimbambimento. Se l’entusiasmo non si spegne, il cervello resta ragazzino.


Lopez ha pagato le cronometro? Pazienza, si prova a rimontare. Alla prima occasione, via con il lavoro. La partenza è pure disgraziata: subito foratura sulla prima vera salita. Altri magari andrebbero nel panico, quanto meno rinvierebbero il piano d’attacco, in casa Astana invece incassano il contrattempo e partono subito alla riscossa: attacco doveva essere, attacco sarà.

Lopez parte, per strada si firma l’alleanza con Landa, davanti c’è il gregario Boaro che fornisce assistenza, Landa ha il suo Sutterlin, la situazione è perfetta per mettere su un bel quartetto a cronometro, come usava una volta, e andarsi a guadagnare qualcosa.

Ma è strada facendo che arriva il vero colpo di tacco: là ancora più avanti, tra i fuggitivi del mattino, c’è Cataldo, altro scudiero di Lopez. Quando si intuisce che non ha forze per vincere, subito Martinelli gli chiede (gli impone) il sacrificio, tirare i freni e aspettare il capitano in arrivo.

Si apre puntuale il dibattito etico-morale: che roba è, si ferma un corridore in fuga?

Già, è sportivo fermare un corridore in fuga?

Certo ai demagoghi sembra un delitto. Un sopruso. Un’eresia blasfema.

Ma io sto con Martinelli. Una squadra è tenuta insieme da una causa comune. Da un fine collettivo. Da un’idea. Questo scopo domestico è portare Lopez il più avanti possibile nella corsa verso la maglia rosa. Non è il bieco interesse di Lopez, di un raccomandato o di un privilegiato: è l’interesse superiore di una squadra, di un gruppo, di una famiglia. E tutti, in famiglia, devono fare la propria parte. Non solo per obbedienza: possibilmente anche con convinzione e partecipazione.

Così, è parecchio edificante vedere Cataldo accettare questo ordine, ancora più bello vederlo sereno sul traguardo, senza gesti isterici e neppure senza mezze parole da povera vittima.

Poi si sa com’è: può darsi che l’intera tattica si riveli sbagliata. Un boomerang. Magari domani Lopez paga la spesa eccessiva e va a picco nel tappone. Magari, magari, magari. A forza di magari, c’è però gente in Giro che non osa mai niente. Che sa solo aspettare. L’Astana può avere mille difetti, ma questo peccato non lo commette mai. Se deve rimproverarsi qualcosa, deve sempre rimproverarsi l’eccesso di generosità, mai la tirchieria. Un bel modo di fare sport. Il migliore. Con i Martinelli in Giro, possiamo avere una certezza: la maglia rosa di Verona, l’ultima, l’unica che conti, sarà molto sudata. Per chiunque se la prenderà.

A proposito di fatica: subito appuntamento lassù, nel cuore del Gran Paradiso, per un vero tappone. Sarà altitudine, sarà freddo dopo il primo caldo, sarà lavoro duro. La Cuneo-Pinerolo made in China, taroccata soltanto con l’etichetta dell’originale, è dopo tutto un simpatico scherzo (che Coppi, prima o poi, perdoni lo scempio della sua opera d’arte). Per svegliarci davvero dall’interminabile Giro Sbadiglio serve l’elettrochoc. Spero che l’Astanite sia un virus contagioso, così da aggredire codardi e braccini. Se ancora non s’è capita, per vincere bisogna rischiare di perdere.     

 

Copyright © TBW
COMMENTI
primo pensiero
23 maggio 2019 19:12 ConteGazza
l'Astana fa sempre così: la prima cosa da dire era che questo gesto è esattamente (in piccolo, ovviamente) ciò che Martinelli & co. già fecero nel 2016 al Giro con Scarponi che si ferma, rinuncia a vincere la tappa e aspetta Nibali :-)

Il comandante
23 maggio 2019 19:34 tonifrigo
Di sicuro non si può dire che guida l'ammiraglia, speriamo che serva a Lopez. io al posto suo mi sentirei ben caldo tra Di sicuro non si può dire che guida l'ammiraglia. Speriamo che serva a Lopez. Io al posto suo mi sentirei al caldo tra le braccia sicure di Martino

Grande Martinelli
23 maggio 2019 20:46 blardone
Io lo avrei fermato prima ... le vittorie contano ma la maglia Rosa conta di piu .mi spiego al Astana una vittoria conta poco. La classifica molto di piu ..grande Martinelli

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Al Giro d’Italia le sale-stampa – primi anni Duemila – erano scuole elementari e medie, municipi e misericordie, palazzetti dello sport evacuati dalle abituali attività e trasformati in accampamenti per giornalisti e bivacchi per fotografi, attrezzati con stampanti e fotocopie,...


I tre anni nell’incubatore della VF Bardiani hanno dato i loro frutti. Matteo Scalco ha ventun anni e un bel bagaglio di esperienza in corse di spessore, ora è il momento di spiccare il volo. Passato direttamente dagli juniores a...


Dopo il notiziario di Paolo Broggi, non perdetevi il quarto d'ora di chiacchierata tra il nostro Federico Guido e il campione italiano Filippo Conca: metà intervista sul momento vissuto dal lariano della Jayco AlUla, la seconda metà sull'evoluzione del ciclismo...


Il 2025 di Alessandro Romele non è andato come il corridore dela XDS Astana sperava. Non per colpa sua ma per quella maledetta caduta durante il campionato italiano su strada a Gorizia in Friuli in cui Romele riportò escoriazioni e...


Dopo 10 anni il Giro d’Italia ritorna a Cassano d’Adda (Milano). Lo anticipa Alessandro Brambilla su Tuttosport in edicola oggi: nell’edizione 2026 del Giro la tappa del 27 maggio partirà da Cassano d’Adda. Il castello di Cassano farà da sfondo ai...


Il nuovo Codice della Strada interviene sull’utilizzo delle piste ciclabili, ma lo fa in modo discutibile, introducendo nuove regole che finiscono, paradossalmente, per peggiorare la tutela dei ciclisti. La “riga bianca” che dovrebbe proteggerli non è più un confine sicuro:...


Circa un mese fa in terra africana assistevamo ad una delle più grandi sorprese del ciclismo femminile degli ultimi anni. La canadese Magdeleine Vallieres vinceva il titolo mondiale in linea da totale outsider battendo non solo le atlete favorite, ma...


Il mondo del ciclismo bergamasco è in lutto per la scomparsa, avvenuta nei giorni scorsi, di Fausto Carrara. Primogenito di Gianni e Tonina Carrara, Fausto aveva ereditato dal padre la grande passione per il ciclismo, impegnandosi dapprima nella S.C.Leffe e, soprattutto,...


Il mondo del ciclocross è preoccupato: uno dei suoi personaggi principali, Eli Iserbyt, potrebbe non correre in questa stagione a causa di ulteriori problemi all’arteria femorale della gamba sinistra. Il belga, che difende i colori della Pauwels Sauzen - Altez...


Elia Viviani il Profeta, il Capitano:  chiamatelo come volete. Il campione veronese vanta dei trascorsi fondamentali per la sua carriera ciclistica, guarda caso, nella provincia di Treviso, dove sono passati diversi atleti nelle squadre dilettanti che poi sono diventati campioni...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024