L'ORA DEL PASTO. METTI IL GREG CHE RACCONTA MALABROCCA

INIZIATIVE | 31/08/2018 | 08:56
di Marco Pastonesi

Quando, da bambino, prendeva i pesci con le mani e le rane con la lanterna, e un giorno salì sul treno e andò a Genova ad assaggiare il mare, perché non ci poteva credere che l’acqua fosse salata. Quando, da ragazzo, s’impadroniva della bicicletta del fratello Albino e pedalava come un forsennato infilando una gamba di traverso nel triangolo del telaio. Quando, da dilettante, alla partenza di una corsetta profetizzò “se questo riesce a portare a termine una corsa io vinco il Giro d’Italia”, e “questo” era Fausto Coppi. Quando, durante la guerra, partì per l’Africa come motociclista portaordini, e quando poi, dopo l’8 settembre, si spacciava per civile al servizio dei tedeschi e invece era in combutta con i partigiani della Val Ticino, e quando, dopo la guerra, si sposò, fece la prima comunione e una settimana dopo la cresima, curava un orto, allevava le oche, di notte sgraffignava l’erba altrui per ingrassarle, comprava e rivendeva riso e tabacco alla borsa nera. Quando ricominciò a correre, e per tutti divenne “la maglia nera”.


Fu allora che Luigi Malabrocca divenne celebre, popolare ed eterno per ribaltare la classifica, rivoluzionare l’ordine d’arrivo, realizzare il sogno di Gesù Cristo: gli ultimi saranno i primi. Così lui fu ultimo, cioè primo, al Giro d’Italia del 1946, a 4 ore, 9 minuti e 34 secondi da Gino Bartali, e ultimo, cioè primo, al Giro d’Italia del 1947, a 5 ore, 52 minuti e 20 secondi da Fausto Coppi. Finché s’imbatté in un avversario più debole, cioè più forte di lui, un muratore vicentino, Sante Carollo, che arrivò ultimo, cioè primo, al Giro d’Italia del 1949, “battendolo” addirittura di 2 ore, 19 minuti e 40 secondi. Ed è per tutto questo che al “Cinese” (il suo soprannome, per via degli occhi a mandorla) si perdonano ancora con generosità e comprensione le vittorie vere, quelle da primo e non da ultimo, come la Parigi-Nantes del 1947, come la Coppa Agostoni e la Parigi-Saint Valery del 1948, come il Giro di Croazia e Solvenia del 1949, come i campionati italiani di ciclocross nel 1951 e nel 1953.


Delle gesta di Malabrocca parlerà Claudio Gregori domani, alle 17.30, nel Museo dei Campionissimi di Novi Ligure (Alessandria), con ingresso libero. Un campione del giornalismo (fondamentali i suoi libri su Bottecchia, Ganna, Cuniolo, Merckx, Bottecchia) per un campionissimo del ciclismo (anche se al contrario: in fondo, si tratta solo di un punto di vista). Ci sarà anche Serena Malabrocca, nipote del grande Luisìn (così lo chiamavano tutti, parenti e amici, e ovviamente la moglie Ninfa, un’altra forza della natura). E magari si parlerà anche di quando “il Mala” (altro diminutivo del nostro eroe), all’ultima tappa del Giro del 1946 corse finalmente per vincere, entrò nell’Arena di Milano alla ruota del primo, Renzo Zanazzi, pronto a saltarlo, ma Zanazzi, ingannato da un addetto distratto, invece di girare a destra, girò a sinistra, poi cercò di correggere la traiettoria e finì diritto nel prato, e “il Mala” si perse dietro di lui.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
«Oggi non c’è da dare zampate a nessuno». Re Leone non è che mi stai diventando troppo mansueto? «Ma no risponde – risponde Mario Cipollini – la tappa è andata via come da copione: fuga, squadre dei velocisti che...


Ho sentito gente, alla partenza, dire cose così: “Magari, oggi, sul Capo Mele, gli si chiude di nuovo la vena e...”. Lo chiamerei effetto Pogacar. Il Giro ha speso bene i suoi soldi per ingaggiarlo. Un investimento perfetto, che come...


Dopo l’attacco a sorpresa di Filippo Ganna, la vittoria non era del tutto scontata, ma Jonathan Milan è stato il più potente di tutti e, dopo il secondo posto di ieri alle spalle di Merlier, oggi la vittoria è andata...


All'uscita di Laigueglia, appena ha visto la strada alzarsi verso Capo Mele, Filippo Ganna è scattato in testa al gruppo, seduto, potente. Una progressione poderosa, un allungo deciso e poi via a tutta, in posizione da cronomen per tutta la...


Ed ecco il gigante di Buja! Jonathan Milan si prende la rivincita, esalta il lavoro della sua Lidl Trek e anticipa Groves,   Bauhaus, Kooij,  Merlier e Ballerini sul traguardo della quarta tappa del giro d'Italia, la Acqui Terme-Andora di 190...


Continua la caccia a difetti e punti deboli di Tadej Pogacar: alla partenza di Acqui Terme c’è chi ha visto lo sloveno rosa sbadigliare senza mettersi la mano davanti alla bocca. Curiosità per le sale stampa del Giro: in quella...


Il Giro d'Italia di Biniam Girmay è finito ad una sessantina chilometri dal traguardo di Andora, nella lunga discesa che portava a Savona. L'eritreo della Intermarché Wanty è stato coinvolto prima in una caduta che ha visto finire a terra...


A distanza di oltre un mese dal grave incidente subito nella quarta tappa dell'Itzulia Basque Country - era il 4 di aprile -, Jonas Vingegaard è tornato in sella e ha potuto effettuare il suo primo allenamento all'aperto. Occasione celebrata...


È già diventata un'abitudine: tutti attorno al pullman della UAE Emirates, tutti in attesa della maglia rosa, tutti ad applaudire Tadej Pogacar. Che risponde sempre al saluto con il sorriso che abbiamo imparato a conoscere...


Fiocco azzurro in casa Cavazzuti: questa mattina è nato Enrico, secondogenito di Matteo, attuale Head of Marketing di KTM SportMotorcyclie Italia e volto noto nella carovana del ciclismo soprattutto per la sua militanza in Astana come responsabile della comunicazione, e...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi