
Chris Froome festeggia la sua prima vittoria al Giro d’Italia ed entra nel ristretto club dei vincitori di tappa in tutti e tre i grandi giri. «Vincere questa tappa era importante per il morale e in vista dei prossimi giorni di corsa. Lo Zoncolan era un momento chiave di questa corsa, l’avevo provato, sapevo che era davvero impegnativo, ma se lo conosci e sai quando spiana puoi gestirti meglio. Si tratta di una salita famosissima, con una storia leggendaria, era un obiettivo grande. Per me è stato davvero difficile recuperare dalla caduta di Gerusalemme, non mi sono sentito bene nelle prime due settimane di Giro. Sono contento di essermi riscattato oggi. Voglio dire grazie mille ai miei compagni che hanno fatto un grande lavoro e non hanno mai perso la fiducia in me. Grazie anche ai tifosi che mi hanno aiutato in questo periodo difficile. Vincere la maglia rosa è ancora possibile? Non sarà semplice, 3 minuti sono tanti, ma ma non è ancora finita, voglio fare la corsa fino alla fine e ottenere il miglior risultato possibile» commenta il capitano della Sky, che ora è 5° a 3’10” dalla maglia rosa.
In conferenza, si è soffermato più a lungo sulle sensazioni.
Sei davvero tornato in lotta per la classifica finale?
«Sono molto contento per la vittoria dopo giorni molto difficili sin dal primo giorno. Ma sono realistico, perché ho ancora tre minuti da recuperare da fortissimi corridori, Simon sta facendo un Giro incredibile, oggi mi è arrivato molto vicino. Lui è molto esplosivo e temevo che sul finale mi avrebbe ripreso. Invece, è stato davvero bellissimo girarsi e vedere che no c’era nessuno dietro a me. Giornata speciale per me e per il team. Ringrazio tutti quelli che mi hanno supportato. Una vittoria memorabile su una delle salite più iconiche in Italia».
Come è stato per te correre sullo Zoncolan? Tanto affetto da parte dei tifosi, c’era anche un dinosauro!
«Sì, quando ho visto Babbo Natale pensavo di avere le allucinazioni! Con la mia squadra abbiamo pianificato questa tappa a lungo e sapevo i punti più difficili e quelli meno. Sfortunatamente ho perso molto tempo prima, ma ora sono felice. Ho impresso un ritmo molto alto, non dovevo accelerare molto ma mantenere il vantaggio che avevo guadagnato. I fan sono stati molto calorosi, alcuni un po’ troppo vicini come il dinosauro e ho dovuto allontanarlo, ma devo dire grazie mille a tutti i tifosi perché hanno reso la corsa bellissima».
Il tuo Giro inizio ora? Hai pensato di abbandonare dopo le cadute?
«Non ho mai pensato di abbandonare questa corsa, sono sfortune che capitano e di certo la caduta di Gerusalemme mi ha penalizzato, ma non sempre hai tutto sotto controllo specialmente in corse come al Giro che è molto difficile. Io tendo sempre a continuare a lottare e non dimentico mai che nel passato si è visto quante volte la maglia rosa è cambiata negli ultimi giorni in passato. Ho avuto tanto supporto da parte dei fan, dalla squadra e dalla famiglia e mi ha aiutato molto. Oggi è stato un giorno molto speciale per me».
Psicologicamente quale è stato il giorno più difficile finora?
«Voglio correre più forte che posso fino a Roma, anche se so benissimo che sarà difficile vincere il Giro. Il momento peggiore è stato circa una settimana fa, il dolore alla gamba destra era davvero molto intenso. Non ricordo la tappa, ma era una frazione semplice arrivata in volata. Ho provato molto dolore. Ma da quel momento poi mi sono sentito meglio e sono riuscito a recuperare fino a oggi»
Farai la ricognizione della cronometro?
«Sì e proverò a fare più attenzione nelle curve per non ripetere quel che ho combinato a Gerusalemme… Ho già provato il percorso ma lo rifarò. Sarà di sicuro un momento importantissimo di questo Giro, una crono piatta sopra i 30 km sarà fondamentale».
Cosa ti aspetti da Yates e Tom?
«Puoi aspettarti di tutto da questo Giro d’Italia. Credo di dovermi concentrarmi solo su di me. Simon e Tom sono fortissimi e faranno una grande performance e io mi limiterò a fare il meglio che posso».
Poleis ha fatto un lavoro eccezionale
«Sì, ha fatto un lavoro incredibile. Abbiamo notato che Tom era un po’ indietro e lui è stato davanti a lungo imponendo un grande ritmo. Quando io ho accelerato non ho dovuto fare più di tanto perché tutti erano già al limite. Ci siamo organizzati durante la corsa, volevamo fare la corsa molto forte. Wout è un corridore di classe e lo ha dimostrato in passato ad esempio l’anno scorso sull’Angliru alla Vuelta, quando arrivai secondo. Davvero bello rivederlo andare così forte in questi momenti così importanti».
Dal Monte Zoncolan, Diego Barbera
Sei davvero tornato in lotta per la classifica finale?
«Sono molto contento per la vittoria dopo giorni molto difficili sin dal primo giorno. Ma sono realistico, perché ho ancora tre minuti da recuperare da fortissimi corridori, Simon sta facendo un Giro incredibile, oggi mi è arrivato molto vicino. Lui è molto esplosivo e temevo che sul finale mi avrebbe ripreso. Invece, è stato davvero bellissimo girarsi e vedere che no c’era nessuno dietro a me. Giornata speciale per me e per il team. Ringrazio tutti quelli che mi hanno supportato. Una vittoria memorabile su una delle salite più iconiche in Italia».
Come è stato per te correre sullo Zoncolan? Tanto affetto da parte dei tifosi, c’era anche un dinosauro!
«Sì, quando ho visto Babbo Natale pensavo di avere le allucinazioni! Con la mia squadra abbiamo pianificato questa tappa a lungo e sapevo i punti più difficili e quelli meno. Sfortunatamente ho perso molto tempo prima, ma ora sono felice. Ho impresso un ritmo molto alto, non dovevo accelerare molto ma mantenere il vantaggio che avevo guadagnato. I fan sono stati molto calorosi, alcuni un po’ troppo vicini come il dinosauro e ho dovuto allontanarlo, ma devo dire grazie mille a tutti i tifosi perché hanno reso la corsa bellissima».
Il tuo Giro inizio ora? Hai pensato di abbandonare dopo le cadute?
«Non ho mai pensato di abbandonare questa corsa, sono sfortune che capitano e di certo la caduta di Gerusalemme mi ha penalizzato, ma non sempre hai tutto sotto controllo specialmente in corse come al Giro che è molto difficile. Io tendo sempre a continuare a lottare e non dimentico mai che nel passato si è visto quante volte la maglia rosa è cambiata negli ultimi giorni in passato. Ho avuto tanto supporto da parte dei fan, dalla squadra e dalla famiglia e mi ha aiutato molto. Oggi è stato un giorno molto speciale per me».
Psicologicamente quale è stato il giorno più difficile finora?
«Voglio correre più forte che posso fino a Roma, anche se so benissimo che sarà difficile vincere il Giro. Il momento peggiore è stato circa una settimana fa, il dolore alla gamba destra era davvero molto intenso. Non ricordo la tappa, ma era una frazione semplice arrivata in volata. Ho provato molto dolore. Ma da quel momento poi mi sono sentito meglio e sono riuscito a recuperare fino a oggi»
Farai la ricognizione della cronometro?
«Sì e proverò a fare più attenzione nelle curve per non ripetere quel che ho combinato a Gerusalemme… Ho già provato il percorso ma lo rifarò. Sarà di sicuro un momento importantissimo di questo Giro, una crono piatta sopra i 30 km sarà fondamentale».
Cosa ti aspetti da Yates e Tom?
«Puoi aspettarti di tutto da questo Giro d’Italia. Credo di dovermi concentrarmi solo su di me. Simon e Tom sono fortissimi e faranno una grande performance e io mi limiterò a fare il meglio che posso».
Poleis ha fatto un lavoro eccezionale?
«Sì, ha fatto un lavoro incredibile. Abbiamo notato che Tom era un po’ indietro e lui è stato davanti a lungo imponendo un grande ritmo. Quando io ho accelerato non ho dovuto fare più di tanto perché tutti erano già al limite. Ci siamo organizzati durante la corsa, volevamo fare la corsa molto forte. Wout è un corridore di classe e lo ha dimostrato in passato ad esempio l’anno scorso sull’Angliru alla Vuelta, quando arrivai secondo. Davvero bello rivederlo andare così forte in questi momenti così importanti».
Dal Monte Zoncolan, Diego Barbera
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.