GIROTONDO. QUEL GIORNO A IMOLA

GIRO D'ITALIA | 17/05/2018 | 07:06
«Potevano essere quasi le 5 di mattina del primo settembre 1968, una domenica che segnerà per sempre la mia vita. Babbo ma Gimondi vince oggi?». Comincia così il diario del primo Mondiale della vita di Davide Cassani, che ha appena passato a pieni voti la prima elementare e in quei quindici chilometri che dividono Solarolo dal circuito iridato di Imola tormenta suo padre di domande. «Felice Gimondi è il mio campione preferito. Non so bene cosa faccia, ma io lo adoro perché mio babbo parla sempre di lui. So che corre in bici ma non ho ben chiaro cosa voglia dire».

Vittorio, il babbo, ha fatto una sorpresa ai suoi due figli, Fabio e Davide. «Domani vi porto a vedere Gimondi al campionato del mondo». Davide non è mai stato a Imola, veramente non è mai stato da nessuna parte, «quando saliamo sulla 600 non sto nella pelle» Vittorio il mondo lo gira sul suo camion, e appena arriva sui Tre Monti si piazza quasi in cima alla salita con i suoi bambini. Quando passano la prima volta i corridori, Davide gli si attacca ai pantaloni: dov’è Gimondi? «Impiegai tre giri per riconoscerlo ma da quel momento divenne il mio idolo incontrastato. Alto, con due gambe lunghissime, i gomiti piegati e i capelli tutti tirati indietro».
  
Quel giorno di settembre Gimondi non vinse il campionato del mondo, da qualche parte era scritto che quello sarebbe stato il momento di un altro corridore italiano. Si chiamava Vittorio, come il babbo di Davide, e correva quasi in casa perché veniva da Parma. La tappa di oggi, che arriva nell’autodromo del Santerno come quel Mondiale di cinquant’anni fa, è dedicata all’impresa di Adorni, che diventò campione del mondo con un distacco record sul secondo, il belga Van Springel: 9 minuti e 50 secondi.
  
Alto, biondo, raffinato, Adorni aveva ribaltato l’iconografia classica del corridore. Sapeva parlare forbito, usava a modo i congiuntivi. Al ciclismo era arrivato tardi, dopo i diciotto anni. Era un corridore completo, gli mancava soltanto lo spunto veloce. Per la vittoria più importante della sua carriera scelse un piano di fuga.
 
Alla vigilia della Milano-Sanremo si era rotto un tendine alla mano sinistra, e aveva ritardato la preparazione. Al Giro d'Italia si riprese, arrivò secondo dietro a Merckx. Alla vigilia del Mondiale in Italia tutti parlavano e scrivevano della rivalità fra il Cannibale e Gimondi, e nessuno si preoccupò molto di Adorni. Qualcuno era convinto che fosse già sul viale del tramonto, si erano abituati a vederlo condurre un quiz in tivù assieme a Liana Orfei, la regina del circo. Lo avevano chiamato Ciao mamma, come la frase che secondo la tradizione i corridori dicevano più spesso appena qualcuno li intervistava al traguardo. Una frase che Adorni di sicuro non aveva mai detto.
  
Quella domenica di settembre a Imola andò in fuga prestissimo, dopo tre giri. C’erano anche Van Looy, Carletto e Agostinho. Dietro, Merckx era marcato strettissimo. Adorni sapeva che arrivare in volata con Van Looy era un suicidio. Per cui prese un rischio enorme, andò via a 90 chilometri dal traguardo, sulla salita di Frassineto. Adriano De Zan, in moto, rimase tutto il tempo al suo fianco facendo la telecronaca della fuga minuto per minuto. Lo faceva parlare, e Adorni parlava, parlava. Alto, biondo, raffinato. La giuria era furiosa, una roba così non si era mai vista. Ma la gente, davanti alla tivù, era al settimo cielo. Parlando e pedalando, Adorni arrivò all’ultimo chilometro con un vantaggio mai visto. Capì che non lo avrebbero mai preso e si prese tutto il tempo per godersi ogni attimo. «Volevo memorizzare tutti i particolari, per ricordarli per sempre». Al traguardo alzò le braccia al cielo, mandò un bacio e si coprì gli occhi, per trattenere per sempre nella memoria quell’istante che lo aveva reso immortale.
  
Quasi in cima ai Tre Monti c’era un altro Vittorio, tifoso di Gimondi, che spiegava ai suoi figli perché quel giorno il loro corridore non aveva vinto. Davide Cassani, il più piccolo di quei due bambini, ha chiuso così il racconto di quella domenica sul suo diario. «Quel giorno decisi che da grande avrei fatto il corridore in bicicletta e non ho mai più cambiato idea».
Copyright © TBW
COMMENTI
I particolari
18 maggio 2018 06:35 Mac75
Nessuno dice che quel giorno a imola tutti fecero di tutto per far perdere a mersx !

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Per Simone Gualdi è giunto il momento di fare ancora di più sul serio. Con la Japan Cup di metà ottobre, infatti, il ventenne di Alzano Lombardo ha ufficialmente concluso la sua parentesi con la formazione Devo dell’Intermarchè-Wanty e...


A 40 anni Greg Van Avermaet sale nuovamente sul tetto del mondo: il campione olimpico di Rio 2016, si è infatti laureato campione del mondo Ironman nella categoria 40-44 anni. L'ex professionista è stato uno dei protagonisti dei Campionati del Mondo...


La data fatidica del 1° agosto ha dato il via al ciclomercato in vista della prossima stagione e tanti sono gli accordi già annunciati. Ecco i movimenti di mercato che hanno avuto per protagoniste le formazioni che faranno parte del...


Dai polverosi sentieri sudafricani della Nedbank Gravel Burn arriva un messaggio importante e potente che non ci lascia indifferenti. L’autrice è Clara Koppenburg, 30enne atleta della Cofidis, professionista da undici stagioni e vincitrice di due gare su strada in carriera....


La Reggia di Caserta non come punto di arrivo, ma di partenza. Una delle mete più amate e visitate d’Italia non come traguardo, ma come base. Un patrimonio dell’Unesco come pronti-via verso altri patrimoni storici e naturali. Diciassette giri “In...


A quasi due mesi dall'ictus che lo ha colpito nella notte del 13 settembre scorso, il belga Ludovic Robeet continua a fare progressi costanti nel suo cammino di recupero. Il trentunenne ciclista della Cofidis ha finalmente potuto lasciare l'ospedale e ha...


Il giovane polacco Filip Gruszczynski è un nuovo corridore del team MBH Bank Ballan CSB Colpack. Nato il 14 febbraio 2005 a Katowice, nella regione della Slesia, nel sud della Polonia, il ciclista si è distinto nel 2025 nelle corse...


Andrea Cobalchini sarà un corridore della General Store Essegibi F.lli Curia dal 2026. Ad annunciarlo è lo stesso atleta vicentino che dunque farà il suo esordio tra gli Under 23 con la formazione Continental diretta dall'ex professionista Paolo Rosola. Un...


Continua il tour di Luciana Rota per presentare il suo libro "Fausto il mio Coppi - Storia di un amore in salita nel diario della moglie Bruna". Venerdì 14 novembre doppio impegno in Liguria. Il primo apputamento è fissato alle...


Il sipario del Teatro Comunale “Giuseppe Moruzzi” di Noceto si è aperto per la nuova edizione della Festa del Ciclismo del Comitato Provinciale FCI di Parma, presieduto da Fiorenzo Zuelli. Un teatro gremito ha accolto atleti, dirigenti, autorità e famiglie,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024