L'ORA DEL PASTO. IL GIRO DI RENZO

STORIA | 10/05/2018 | 09:07
Renzo Baldan non si perde una tappa del Giro d’Italia: “Tutti i pomeriggi, a casa, in poltrona, davanti alla tv, con una copertina sulle gambe e le gambe in alto, nella stessa posizione che assumevo per far riposare le gambe, da corridore”. Anche 50 anni fa: “Correvo nella Pepsi Cola. Gregario per Dancelli, Panizza e Schiavon. E, quando era la sua giornata, anche per Polidori. Tiravo, inseguivo, spingevo, mi si aggrappavano ai pantaloncini, facevo quello che potevo e, a volte, anche quello che non potevo. L’unica cosa che mi rifiutavo di fare era fermarmi nei bar per prendere da bere. Lo avevo fatto solo una volta, e mi era bastata: scena da Far West, assalto al saloon, e il barista disperato”.

La vita, per Baldan, è cominciata in piano, ma è scattata in salita: “Nato a Dolo. Papà operaio a Mestre, mamma casalinga a Fiesso d’Artico. Un giorno una macchina falciò cinque persone a piedi in fila indiana, fra i cinque c’era anche mio padre. Io avevo 12 anni, mio fratello sei. Mia madre si mise a lavorare, io già lo facevo da quando avevo nove anni, mattina a scuola e pomeriggio da un calzolaio. Finite le elementari, mattina e pomeriggio dal calzolaio”. Ma c’era la bicicletta, e c’era il ciclismo: “La prima corsa a 15 anni, da allievo. Mica male: quarto. La prima vittoria a 16 anni, al secondo anno da allievo, a Granze di Camin. Volata a due: primo io, secondo Attilio Benfatto. Diventammo amici”. E il ciclismo divenne la sua vita: “Professionista a 22 anni, nella Ibac di Torino. Siccome non conoscevo il mestiere, potevo fare la mia corsa. Imparato il mestiere, diventai gregario”.

Che gregario. Otto anni da professionista dal 1964 al 1971, nessuna vittoria: “Però ci andai vicino. Anche al Giro d’Italia: due quarti, due quinti, due sesti posti. Quella fuga a quattro, con Bitossi, Mealli e un olandese. Con il gruppo che inseguiva a 100 metri. Forai, non so dove né quando, non me ne accorsi, la gomma si sgonfiava a poco a poco. L’ultima curva, a 7-800 metri dall’arrivo, toccai con il cerchio, e addio tappa. Adriano De Zan, in tv, non vide che cos’era successo e disse che avevo sbagliato la curva”. In compenso, una gran bella cotta: “Trofeo Cougnet, in classifica primo era De Pra, secondo io. La partenza a Teramo, pronti-via fuga di 5-6, comunque non più di 7-8, faceva un caldo terribile, prendemmo un quarto d’ora di vantaggio, le strade erano tutte su e giù, in gergo mangia-e-bevi, ma io mangiai poco, e a 30-40 chilometri dall’arrivo cominciai a vedere i brillantini, chiamai l’ammiraglia, mi dettero zucchero, ma era troppo tardi, non riuscivo neanche a mandarlo giù”. E una fatica indicibile: “Le Tre Cime di Lavaredo. Il gruppo si spezzò: davanti i migliori, dei nostri Polidori, Panizza e Schiavon, con la prima ammiraglia, dietro i più lenti, con la seconda ammiraglia, in mezzo rimasi io da solo, senza assistenza. Il filo del cambio si ruppe, il rapporto rimase sul 42x14, durissimo, impossibile, fu un calvario, non riuscivo ad andare su neanche a spinta, venni ripreso dagli ultimi all’ultimo chilometro, dall’ammiraglia mi dissero di cambiare la bici, ma ormai tanto valeva arrivare così”. Quanti incontri, quanti episodi, quanti racconti: “Vincenzo Torriani, ogni tanto si beccava dei vaff…, lui si voltava dall’altra parte e faceva finta di non averli sentiti. Gianni Mura, esordì quando esordii anch’io, nel 1964, veniva a chiedermi come stavo, com’era andata, come sarebbe andata. Sergio Zavoli, al ‘Processo alla tappa’ fui invitato una sola volta, a Mantova, primo Bitossi, maglia rosa Dancelli, io caduto nel finale dietro a Campagnari quando eravamo in testa alla corsa”.

Smesso di correre, Baldan lavorò prima in un maglificio industriale, poi in una stireria familiare: “Il bello del ciclismo? Non era tanto bello, ai miei tempi. Per i massaggi, certe volte dovevo aspettare fino alle 10 di sera. Per gli alberghi, certe volte dopo la tappa dovevo fare altri 30 chilometri in bici. Ma il ciclismo mi è rimasto dentro. La mattina vado a farmi il mio giretto, una settantina di chilometri. Il pomeriggio guardo il Giro alla tv. E quando rivedo un corridore di allora, sembriamo due alpini: ti ricordi quello?, ti ricordi quell’altro?, e ci scappa pure un bicchiere”.

Marco Pastonesi
Copyright © TBW
COMMENTI
Geande
10 maggio 2018 20:58 Anbronte
Tutto vero, il ciclismo era così. Bravo Baldan

ricordi...
11 maggio 2018 07:18 ERIO
vedo la maglia della GBC, e ricordo che fu la mia prima maglia da bici, rigorosamente di lana, acquistata in via Petrella a Milano da cicli Mose' per ben 700 lire nel 1961...giallo splendente...

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Oggi svariate star del ciclismo professionistico si esibiscono sulle strade della Toscana. A partire dalle 11, 30 andrà in scena il Giro della Toscana (189, 400 km) con partenza e arrivo a Pontedera. Il tracciato strizza l’occhio a passisti-fondisti e...


Dalla maglia a tinte chiare della UAE Team ADQ a quella blu rossa e nera della FDJ Suez: Sofia Bertizzolo a fine 2025 lascerà la formazione emiratina con cui ha gareggiato negli ultimi quattro anni per passare all’equipe francese. L’accordo...


Nell'intenso weekend dell'Italian Bike Festival a Misano Adriatico, la nostra inviata Giulia De Maio ha fatto due chiacchiere con Simone Consonni presso lo stand Trek: breve riepilogo della sua splendida esperienza nel team griffato Lidl, al fianco soprattutto di Milan,...


La nuova Perfetto RoS 3 Jacket di Castelli realizzata con l’innovativa tecnologia Polartec @AirCore™ non si limita a spostare l’asticella più in là o semplicemente ad alzare il livello, infatti, mira a stabilire nuove regole in cui leggerezza, traspirabilità, resistenza al vento e idrorepellenza...


Metti un pomeriggio al castello a parlare di ciclismo. Metti un campione del mondo come Beppe Saronni, un campione olimpico come Marino Vigna, un triatleta olimpico come Daniel Fontana, una primatista mondiale come Rossella Galbiati a raccontare le loro...


Garmin annuncia oggi novità importanti per il mondo del ciclismo, destinate ancora una volta a ridefinire gli standard del mercato: Edge® 550 e 850 e Rally™ 110 e 210. Edge® 550 e 850 sono i bike computer avanzati e compatti, progettati per...


Cento anni fa Ottavio Bottecchia vinceva per la seconda volta il Tour de France, la sua Colle Umberto lo celebra con la prima edizione della ciclostorica. Sabato 13 e domenica 14 settembre a San Martino di Colle Umberto, terra natia...


Nei giorni scorsi, Radio Corsa alla Vuelta di Spagna è stata hackerata e nelle ammiraglie per 10 minuti è stata trasmessa una canzone che ripeteva la frase: ”Viva la Palestina, Palestina libera". Direttori sportivi, meccanici e massaggiatori, sono al seguito...


In un periodo che propone in Toscana eventi ciclistici importanti e di prestigio dai professionisti agli allievi, trova degnamente posto il 27° Trofeo San Rocco la gara nazionale per gli juniores in programma sabato 13 settembre sulle strade della Valdera...


Le bottiglie in PET rappresentano una risorsa preziosa, non solo per la loro funzione originaria, ma anche per il potenziale che racchiudono una volta utilizzate. Se correttamente raccolte e riciclate, possono avere una seconda vita, contribuendo in modo significativo alla...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024