TRAMADOL, LA DROGA DELL'ISIS (E NON SOLO...)

GIUSTIZIA | 03/11/2017 | 10:06

Il Tramadol torna a far parlare di sé e balza di nuovo agli onori della cronaca, riaprendo così la discussione sulla sostanza che la WADA ha deciso di NON vietare, nonostante le richieste che sono arrivate da più parti.


Le notizie di cronaca sono due e riguardano un maxisequestro di pillole e un nuovo studio scientifico. Procediamo con ordine.


IL SEQUESTRO. Sequestrate 24 milioni di pillole della 'droga del combattente' per un valore di 50 milioni di euro. Lo scrive l'agenzia ADN Kronos che aggiunge: E' il colpo messo a segno dalla sezione Antiterrorismo della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, in seguito a indagini svolte dai finanzieri del comando provinciale reggino in collaborazione con l’Ufficio antifrode della Dogana di Gioia Tauro.

Il carico di tramadolo - che è una sostanza oppiacea sintetica usata negli scenari di guerra mediorientali e usata come eccitante e per aumentare le capacità di resistenza allo sforzo fisico - era sbarcato al porto gioiese, proveniente dall’India e diretto in Libia.

L’input investigativo, spiega una nota della procura di Reggio Calabria della Direzione distrettuale antimafia-Sezione antiterrorismo, è partito dal II gruppo della Guardia di Finanza di Genova che nell’ambito di una operazione dello scorso maggio aveva proceduto ad un analogo sequestro nel porto del capoluogo ligure.

50 MLN EURO - La vendita al dettaglio del farmaco sequestrato avrebbe fruttato circa 50 milioni di euro, in quanto ciascuna pastiglia, sul mercato nero nord africano e mediorientale, viene venduta a circa 2 euro. Come spiega il procuratore Federico Cafiero De Raho, secondo le informazioni condivise con fonti investigative estere, il traffico di tramadolo sarebbe gestito direttamente dall'Isis al fine di finanziare le attività terroristiche che l’organizzazione pianifica e realizza in ogni parte del mondo e parte dei proventi illeciti derivanti dalla vendita della sostanza sarebbero destinati a sovvenzionare gruppi di eversione e di estremisti operanti in Libia, in Siria e in Iraq.

LO STUDIO. La seconda notizia arriva dalla Spagna ed ha carattere scientifico. Secondo uno studio realizzato dagli scienziati dell’Università di Granada, il Tramadol - il discusso analgesico usato da alcuni professionisti e indicato da più parti come possibile causa di incidenti - aumenta le prestazioni di un ciclista in determinate condizioni.

Gli scienziati hanno rilevato che il Tramadol ha migliorato la potenza dei ciclisti di circa il cinque per cento.

Nell'esperimento sono stati invitati 19 maschi e nove femmine con un livello di forma fisica "medio-alto" ad affrontare due sessioni di pedalate di venti minuti l’uno: per uno è stato somministrato loro tramadol, per l’altro un semplice placebo.

I risultati hanno mostrato che la potenza dei corridori dopo la somministrazione di Tramadol è stata mediamente superiore del 5% rispetto alla prova sostenuta dopo assunzione di placebo (220 watt rispetto ai 209 watt). Alcuni corridori hanno evidenziato anche una frequenza cardiaca leggermente più alta dopo aver preso Tramadol (166 bpm rispetto a 162bpm).

a cura della redazione di tuttobiciweb.it

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COMMENTI
Ci risiamo !
3 novembre 2017 16:57 TIME
Non credo molto sull’incremento di prestazione, ma anche se lo fosse essendo un farmaco somigliante alla morfina, potrebbe tutt’al più mascherare il dolore per qualche decina di minuti, ma si deve mettere in conto però che durante l’eventuale “fuori giri” che si farà (sicuramente), non si avvertirà fastidi muscolari e ne fastidi al livello circolatorio, e quindi dopo qualche minuto (terminata l’euforia) non si avrà neppure la forza di proseguire a rilento. A meno che ogni tanto… non ne imbrocchi un’altra. Poverini … mi immagino quando scenderanno dalla bici … se ce la faranno da soli !!.


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