MOSER & SARONNI, PACE IN SELLA ALLA MOSERISSIMA

AMATORI | 08/07/2017 | 16:19

Oggi a Trento la terza edizione de “La Moserissima” ha segnato ufficialmente… la pace in una delle più grandi rivalità che il ciclismo nostrano ed internazionale ricordi.


Al centro del ring “lo sceriffo” Francesco Moser da una parte e Giuseppe “il bimbo” Saronni dall’altra, con la differenza che Joe Frazier e Muhammad Alì (anch’essi riappacificatisi una volta chiusa la carriera sportiva) avevano i guantoni, mentre i due corridori hanno combattuto in sella ad una bicicletta. Ma più che biciclette, quelle d’oggi erano veri e propri cavalli d’acciaio, poiché il regolamento della seconda sfida in ordine cronologico dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e ASD Charly Gaul Internazionale recita inflessibilmente: maglie in lana, caschi in cuoio, puntapiedi e cinghiette, pantaloncini d’un tempo, e biciclette fabbricate rigorosamente prima del 1987.


Il primo a presentarsi ai nastri di partenza di Piazza Duomo a Trento è stato il pedalatore di Caldogno Marino Basso, campione del mondo in linea nel 1972 e vincitore di ventisette tappe nei tre grandi giri, decisamente uno dei più in forma quest’oggi: “vado ancora in bicicletta perché non bisogna arrendersi mai!”. All’appuntamento del Giro d’Italia d’Epoca era presente anche la famiglia Moser al gran completo, con al via campioni (poiché non è corretto chiamarli ex) quali Renato Laghi, Simone Fraccaro, Palmiro Masciarelli, Filippo Pozzato, Imerio Lucchini, Imerio Massignan, Roberto Poggiali, Claudio Torelli, Luciano Armani, Stefano Giuliani ed il già citato Marino Basso a sfrecciare sulla sua fiammante Bianchi anni ’70. Gli irriducibili del ciclismo si sono ovviamente cimentati con il percorso “lungo” di 94 km e 943 metri di dislivello (come disse Basso ‘mai mollare’), con partenza ed arrivo nel centro storico di Trento, con qualcuno dubbioso, visto il gran caldo, se svoltare per il “corto” di 57 km e 590 metri di dislivello.

Ma al via si attendeva prima di tutto la stretta di mano fra Francesco Moser e Giuseppe Saronni, la quale a dire la verità c’era già stata la sera precedente, quando i campioni del ciclismo si sono radunati alla tenuta Moser per una “cena rustica a casa di Checco”.

Dalla mano tesa di Francesco Moser ad inizio gara: “le gare sono finite, non ci sono più frizioni”, alle simpatiche provocazioni di Beppe Saronni: “allora, quando si comincia a far sul serio? Devo sbrigarmi perché stasera parto per il Tour de France”, sino agli interventi di altri sportivi quali Pippo Pozzato, in sella ad una bicicletta del 1976 prestatagli da Ignazio Moser, “ma anch’io ne posseggo una storica”.

Fraccaro era invece un gregario, ma uno di quelli indispensabili, visto che un anno corse con Gimondi, due con Moser e tre con Saronni: “soddisfazioni e vita dura con loro non mancavano, il più difficile caratterialmente era sicuramente Gimondi, ma questo gli permise di essere un vincente”.

Alla ciclostorica non poteva far mancare il proprio sostegno Elda Verones, al timone di tutti gli eventi trentini del weekend: “oltre alle pedalate, sono previsti anche ristori alle cantine Moser e Cavit, quindi un’ottima occasione per degustare i prodotti del territorio”. Presso Cavit, in particolare, è stata stappata la bottiglia “Primato”, di ben 26.25 litri (l’equivalente di 35 bottiglie) di un pregiato Altemasi, in onore del record dell’ora 1984 di Francesco Moser.

Non sono mancati nemmeno gli aneddoti quando i corridori si sono fermati a rifocillarsi, qualcuno come un novello Don Chisciotte addirittura raccontava di fantomatiche incredibili competizioni spalla a spalla con Gimondi o “cuore matto” Bitossi, per non parlare di un corridore vicentino vestito di un maglione a maniche lunghe decisamente più adatto alla Siberia che all’afa estiva di questi giorni in Trentino: “Ad eccezione dello scorso anno, non perdo occasione per partecipare a “La Moserissima”.

Un soddisfatto Francesco Moser ha poi commentato all’arrivo: “Ė andato tutto bene, e visto il successo riscosso potremmo anche addirittura pensare ad una versione “moderna” de “La Moserissima”, magari con le bici elettriche”.

Gli appuntamenti del sabato non sono ancora finiti, stasera andrà in scena la novità assoluta del Tridentum Crit alle ore 20, con Ignazio Moser che riceverà il testimone dal padre Francesco, e cercherà la vittoria “casalinga” osteggiato da Martino Poccianti, Aldo Ilesic, Francesco Martucci, Emanuele Poli, Ivan Ravaioli, Alessandro Mariani, mentre al femminile vedremo fra le atlete Jasmine Dotti, Paola Panzeri e Stefania Baldi.

Domani il weekend ciclistico trentino si concluderà con la dodicesima edizione de “La Leggendaria Charly Gaul”, in partenza dalle ore 8 da Trento e in diretta Rai Sport a partire dalle ore 9.30, con una miriade di protagonisti a darsi battaglia: ci sarà la vincitrice della giornata di ieri alla cronometro di Cavedine (anch’essa prova UCI Gran Fondo World Series) Carola Skarabela, la fuoriclasse bresciana Emma Delbono, la mediofondista trentina Serena Gazzini, la granfondista Odette Bertolin, e ancora Nuria Maccioni, Simona Parente, Manuela Sonzogni, Jessica Leonardi, Barbara Lancioni, Kerstin Brachtendorf e Olga Cappiello, rispettivamente terza e seconda alla crono in Valle dei Laghi. Passando poi alla compagine maschile, ci saranno Filippo Attolini, Daniele Pozzato, i due favoriti Enrico Zen e Stefano Cecchini, Filippo Calliari, il veronese Francesco Avanzo, “il principe delle granfondo” Tommaso Elettrico, Paolo Minuzzo, Paolo Decarli, Andrea Tecchio, Andrea Pontalto, il trentino Daniele Bergamo esperto mediofondista, Michele Attolini, Daniele Terzi, e addirittura numerosi bikers di Trentino MTB quali Loris Casna, Alessandro Forni, Andrea Zamboni, quest’ultimo spesso alle prese anche con il ciclismo su strada, Massimo Gottardini, Flavio Lanconelli e i veterani Piergiorgio Dellagiacoma, Tarcisio Linardi, Daniele Magagnotti e Michele Bazzanella, oltre ai super ospiti Gilberto Simoni, Aldo e Francesco Moser e Jury Chechi.

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