
Isaac del Toro ha trascorso un altro giorno in maglia rosa e, per non correre rischi, lui e i suoi compagni sono stati davanti. La sua UAE Emirates ha ben controllato la tappa, che si è rivelata più insidiosa di quanto avessero pensato. «Per fortuna non ho preso rischi e anche se pensavo che sarebbe stato un po' più facile, alla fine è andata bene».
Il messicano non guarda troppo al futuro e preferisce godersi ogni attimo la maglia rosa che ha sulle spalle. In squadra ci sono Ayuso e Yates che sono gli uomini scelti fin dall’inizio come capitani e il giovane messicano dovrà rispettare le gerarchie scelte dai dirigenti.«Non penso al resto del Giro d'Italia, penso solo a cenare in questo momento perché sono stanco. La mia paura più grande da qui alla fine del Giro è quella di cadere. Vorrei finire il giro senza cadute. Il post-tappa è un po' stressante, ma non mi sento stanco, forse lo sarò tra qualche giorno».
Anche nelle tappe per velocisti, la UAE Emirates deve prestare molta attenzione, perché quando il gruppo si prepara alle volate si possono verificare delle cadute.
«Nella mia mente e anche con la squadra vorremmo cercare di passare indenni le tappe per velocisti. Anche oggi pensavamo che la fuga avrebbe preso un buon vantaggio e sarebbero stati loro a giocarsi i secondi dei bonus della Red Bull, però quando abbiamo visto che anche le altre squadre dei big si portavano davanti e non c'era così tanto distacco, ci siamo messi anche noi in testa ed è bello prendere secondi sui rivali e sono felice di questo».
I leader però rimangono Ayuso e Yates e Del Toro, anche se è in maglia rosa, dovrà seguire le decisioni del team. Il giovane della UAE Emirates, ha voluto sottolineare il buon clima che si vive in squadra, in particolare con gli altri leader. «Ogni ciclista ha come sogno quello di vincere il Giro d'Italia, però io so che dovrò aspettare. Il rapporto tra me, Ayuso e Yates è lo stesso di prima, io lavoro per loro e certe volte succede che tocchi a loro lavorare per me. Ma è la corsa ci ha messo in questa situazione ed è un bene per il team. Abbiamo la maglia rosa, siamo felici e abbiamo un ottimo rapporto anche fuori dalla corsa».
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