Una dura denuncia de L'Unità

| 11/10/2008 | 09:50
Il ciclismo non sta attraversando uno dei suoi momenti migliori. Diciamo che in questi ultimi tre anni ha forse mostrato il volto peggiore di se, ma essendo degli inguiaribili ottimisti vogliamo anche pensare che qualcosa sta cambiando e che in questi tre anni tutto il movimento si è messo a nudo e qualcosa si sta muovendo. C'è ancora molto da fare, da lavorare, da «rimuovere», nelle coscienze di chi questo sport lo pratica, lo organizza e lo promuove. C'è ancora molto da fare ed è per questo che vi proponiamo un'articolo uscito l'8 ottobre scorso su L'Unità. A parlare è ancora una volta «il grillo parlante» Ivano Fanini. «Il ciclismo deve essere fermato. Io denuncio e continuerò a denunciare il doping perché amo questo sport e non ho paura di nessuno, nonostante abbia tanto da perdere, anche perché non c’è una volta che quello che ho detto non sia poi accaduto e se è successo ho le spiegazioni». Parole e pensieri di Ivano Fanini, 57 anni, un bel po’ spesi a fare la Cassandra sul doping nel mondo del ciclismo. Il presidente dell’«Amore & Vita» non ha mai smesso di denunciare questa piaga. Anzi, di recente ha dichiarato che di doping si muore. Fanini, ha anche le prove di quello che afferma? «Un centinaio di morti tra i professionisti e altrettanti tra i cicloamatori, spesso dimenticati, mi sembra che possano bastare. Guardi che ne farei a meno di andare in giro a denunciare cose e persone se il mondo del ciclismo fosse pulito. Io dico la verità e sfido chiunque a denunciarmi, a querelarmi, così i giudici potranno indagare in profondità ciò di cui vado parlando da circa dieci anni. Denunciatemi, non aspetto altro, cosa posso fare di più! Ho scelto di lottare contro il doping e finché avrò fiato lo farò nei modi e nei tempi che reputo opportuni». Sei suoi ragazzi sono scomparsi negli ultimi anni, ha ricordato Fois, Cox e Galletti, ma gli altri tre chi sono? «Delben è stato trovato morto nel letto dalla moglie, in viaggio di nozze. Ramacciotti è deceduto mentre giocava a tennis, si è chinato per raccogliere una pallina e non si è più rialzato. L’ultimo è un dilettante, il cui nome, non so perché, non vogliono che si sappia: se n’è andato mentre giocava a calcetto. Correva nella nostra squadra all’inizio degli anni ’90. È morto qualche anno dopo...». Anche Piepoli sembra aver commesso l’errore di Riccò… «Logico. Che anche lui fosse dopato per me non è una sorpresa, ha preso meno roba e ci è voluto di più per trovarla, tutto qua. Ma quando l’anno scorso lo hanno beccato con i certificati fasulli perché non sono intervenuti? Perché non lo hanno squalificato? Come Riccò, mi dispiace ma andrebbe radiato, non è la prima volta che lo beccano con i valori sballati e ha solo 23 anni. Ora tanti giornalisti stanno prendendo le sue difese per fargli dare una squalifica più leggera e questa è una vergogna: se ha collaborato è soltanto perché lo hanno preso con le mani nel sacco, altrimenti avrebbe continuato a stare nell’omertà e a prendere in giro tutti». La maggior parte dei ciclisti fanno gli struzzi finché non cadono nella rete. «Sono consigliati male, gli dicono di restare omertosi, al massimo si beccano due anni, poi faranno appello. Cercano di uscirne con il minor danno possibile, i soldi non gli mancano e il sistema continuerà a premiarli». Molte delle sue accuse sono circostanziate con tanto di nomi e cognomi: secondo lei perché nessuno la querela? «Pantani disse che mi avrebbe querelato ma non l’ha fatto. Bettini potrebbe sempre farlo, ma sono sereno perché in vita mia non ho mai raccontato bugie. Io ho due amori, la famiglia e il ciclismo, e in entrambi questi ambiti ho sempre improntato il mio comportamento alla correttezza e alla trasparenza. Da quando ho iniziato a denunciare tutto e tutti la mia squadra vince pochissime gare di un giorno, se accade è per sola fortuna o perché ho dei talenti naturali sia in volata che in salita. Eppure avrei sponsor come la McDonald’s e capacità per fare uno squadrone imbattibile, ma ho deciso di fare la guerra al doping». Tra i pro circola il Cera: e tra i dilettanti e i ragazzi? «L’Epo lo prendono tutti o quasi. Juniores, Dilettanti o donne che siano, hanno valori tra 48 e 51, quando per i carichi di lavoro che fanno dovrebbero avere 38-41 di ematocrito, ma se glielo chiedi negano di usarlo»... OMISSIS (Domanda su un'affermazione fatta da Amedeo Colombo ma attribuita a Renato Di Rocco: quindi inesatta). Chi è Armstrong riletto oggi? «Un corridore avanti di vent’anni su tutto ciò che è doping, mentre i nostri lo sono, ma solo di dieci. Se al Giro d’Italia e al Mondiale non hanno ancora beccato nessuno è solo perché i controlli non hanno funzionato, in Francia li stanno perfezionando, ma da noi si prende solo in giro la gente. Com’è possibile che dei corridori vadano forti come le moto? Se fosse vero avremmo dei fenomeni». Cosa si può e si dovrebbe fare? «Inasprire le pene. Se io squalifico un corridore cinque anni, quattro se collabora, poi alla seconda lo squalifico a vita, così come il suo ds o team manager che sia, vedresti come cambierebbero le cose. Ma evidentemente non si vogliono cambiare. La Milram, per esempio, ha cacciato Stanga, gli ha dato dei soldi per stare fuori: perché l’Uci e la Federazione non hanno fatto niente? Perché non sono intervenuti?». Lei ha detto che i ciclisti pizzicati quando smettono di correre da dopati si danno ad altre dipendenze, come la cocaina. È più facile credere, però, che questa ci sia stata anche prima: cosa ne pensa? «Penso che molti atleti professionisti, non solo nel ciclismo, facciano uso di cocaina, donne, feste e cavolate del genere. Poi c’è l’aspetto della depressione, del campione che è lasciato solo e diventa facile preda di queste porcherie. Adesso va molto di moda anche il viagra, quasi tutti i ciclisti ne fanno uso per nascondere altro». Di fronte a tutto questo perché non andarsene? «Perché posso aiutare qualcuno a smettere di correre e a collaborare con i Nas, come ho già fatto con quattro-cinque. Ancora oggi mi ringraziano per averli tolti da una brutta situazione». da L'Unità dell'8 ottobre 2008 a firma Francesco Caremani
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COMMENTI
che coraggio
11 ottobre 2008 17:10 verita
che ha il signor Fanini..... nessuno puo' denunciarlo perche ai fini legali non fa mai un'accusa diretta....e poi sei apposto con la coscienza?E' facile giocare sulle disgrazie altrui, sei solo un'avvoltoio... E poi in quale microstato e' affiliata la tua squadra? come mai? quanto guadagna un tuo corridore? e' vero che dello stipendio mensile ti fai firmare in anticipo assegni post datati per recuperare parte dello stasso? rispondi con la stessa sincerita' a queste domande!!! capite' perche i corridori vogliono andare forte ad ogni costo? perche' c'e' gente come il signor Fanini.
stagi mettilo in prima pagina questo commento se hai coraggio

CICLISTI...
11 ottobre 2008 17:11 zammammeru
...denunciatelo se avete il coraggio, dice la verità.
E non cominciate a dire che fa la squadra in Polonia per risparmiare, che paga poco i suoi ciclisti e altre cose del genere. Finchè non si fa chiarezza ci sarà sempre il dubbio che chi vince è dopato.
Qualche tempo fa scrivevo che il doping c'è anche negli altri sport, ora siccome degli altri sport non me ne importa niente, dico che il ciclismo deve fare piazza pulita.

Polonia microstato
11 ottobre 2008 17:18 zammammeru
Io non so dove tu abbia studiato, Verità (umile eh?), ma chiamare la Polonia un microstato mi sembra eccessivo e finiamola poi di cambiare discorso, di tirare in ballo glia ltri sport o i difetti di chi critica il ciclismo. Io penso che fino ad oggi solo qualche pazzo (e ce ne sono sicuramente) corre senza prendere niente, e sai quanti hanno smesso tra i dilettanti o tra gli juniores perchè non volevano doparsi?

Polonia microstato
11 ottobre 2008 17:18 zammammeru
Io non so dove tu abbia studiato, Verità (umile eh?), ma chiamare la Polonia un microstato mi sembra eccessivo e finiamola poi di cambiare discorso, di tirare in ballo glia ltri sport o i difetti di chi critica il ciclismo. Io penso che fino ad oggi solo qualche pazzo (e ce ne sono sicuramente) corre senza prendere niente, e sai quanti hanno smesso tra i dilettanti o tra gli juniores perchè non volevano doparsi?

verita
11 ottobre 2008 17:38 verita
ovviamente intelligentone non parlavo di polonia come stato ma come regole ciclistiche!!! sicuramente non sai che esistono due tipi di affiliazioni, quelle fiscali e quelle sportive, posso capire quella fiscale in polonia ma quella sportiva no.un corridore da chi e' tutelato in polonia??????? e poi io mi sono permesso di far delle domande al signor fanini..... se vuoi ti spiego altro!!!! e tu dove hai studiato ? sai com'e' una bici??? ti piace quando in salita qualcuno scatta??? ipocriti!!! che macchina hai? rispetti tutti i limiti di velocita?

Rispetto
11 ottobre 2008 17:43 zammammeru
Pur essendo nato in Italia, da genitori italiani (e non nell'arretrata Polonia) rispetto tutti i limiti di velocità, anche in bici (dove tra l'altro vado molto piano...). A me piace vedere uno che scatta in salita ma non come una moto sennò me ne andavo a vedere il motomondiale.

verita
11 ottobre 2008 17:55 verita
forse non riesci a capire... le regole ciclistiche non tutelano il corridore ma solo i team manager in polonia!!!!! la polonia non e' certo arretrata anzi tantissimi italiani vanno la a lavorare, ci ho anche corso ed e' molto bella!!!! comunque nessuno potra mai capire tu difendi fanini perche' non lo conosci, giudichi quello che dice e non quello che fa

fanini solo un altro team manager
11 ottobre 2008 18:12 helsing
Il signor fanini prima di denunciare e sparare su tutti dovrebbe pagare i propri corridori che da piu` di cinque mesi non prendono lo stipendio (da fonti sicure). Certo il ciclismo ha bisogno di risanarsi ma sicuramente non nel modo che perpetra fanini.

fenomeno
12 ottobre 2008 00:45 chegente
fanini un fenomeno che gira in lamborghini e non paga PERSONA CREDIBILE

chiacchiere da bar
13 ottobre 2008 12:38 libero2
Ho letto l'articolo dell'unità e segue sempre con piacere le dichiarazioni e denunce di Fanini. Se fosse seguito e non invidiato con chiacchiere da bar, si risolverebbe il prolema doping nel ciclismo. Riguardo la lamborghini, semmai l'ho visto girare anche con Ferrari, Porsche, Bentley e perfino in elicottero. ma peccato per chi ne parla male perchè in fondo queste sono solo vetture che fanno parte del suo lavoro. Fate come me e prima di parlare a vuoto guardate il sito faninigroup.it e la sua biografia, così lo scoprirete.

hai capito tutto.
13 ottobre 2008 13:34 chegente
invece di guardare il sito..............informati meglio...........e se non sai le cose stai zitto.

chearrogante
13 ottobre 2008 16:17 libero2
Forse ti dovevi chiamare così. Per tua informazione conosco Fanini e quindi parlo a ragion veduta. Quindi ti pregherei di parlare più chiaramente. Se hai nomi e le cifre dei corridori che non avrebbe pagato dillo pure esplicitamente. Conoscendolo, sono convinto che nessuno deve avere un centesimo da lui e quindi non credo che tu possa fare un solo nome. Ti sto dando la possibilità di sconfessarmi pubblicamente ma se non lo fai, l'unico che fa solo chiacchiere da bar sei tu.
So che ha pagato oltre 350 milioni per corridori che aveva licenziato per doping, figurati se non paga quelli che l'ascoltano.

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