Il caso: Vieira e il farmaco proibito

| 09/10/2008 | 15:59
Caos Vieira. Il centrocampista dell’Inter, nonché capitano della Fran­cia, è da ieri al centro di un giallo scatenato dal quoti­diano Le Parisien su un fatto relativo alla scorsa pri­mavera, quando i galletti di Raymond Domenech si tro­vavano in Svizzera per pre­parare il campionato Euro­peo. Il caso, che ha fatto mol­to scalpore in Francia, pare essere stato determinante per il cattivo esito della campagna in Austria e Sviz­zera, avendo reso ancora più aspri i rapporti all’interno dello spogliatoio fra i vecchi senatori e le nuove reclute. LA SCINTILLA. L’episodio risale al 30 maggio scorso. Durante il ritiro della nazio­nale francese, Vieira si infortuna nuovamente al bi­cipite femorale sinistro, già colpito duro da diversi inci­denti nella stagione appena trascorsa. La diagnosi dice stiramento di primo grado con versamento sanguigno interno e tempi di recupero oscillanti fra le tre settima­ne e il mese. Vieira è a terra perché è chiaro che la sua partecipazione agli Europei (che scattano il 7 giugno) è più che a rischio. LO SCANDALO TEDESCO. A quel punto entra in gioco il compagno di squadra, il difensore del Bayern Mona­co, Willy Sagnol. Patrick Vieira parla con il terzino del proprio infortunio e Sa­gnol indica al nerazzurro una via alternativa di recu­pero. Chiama il medico so­ciale del Bayern Monaco ­- oltre che della nazionale te­desca -, Hans-Wilhelm Mul­ler- Wohlfahrt il quale pro­pone a Vieira un’iniezione di Actovegin, un farmaco com­mercializzato in Germania, ma non in Francia dove non può essere prescritto. Lo staff medico dei Blues, gui­dato dal medico sociale Jean- Pierre Paclet, è con­trario, così come il ct Dome­nech. Vieira, invece, vuole giocare ed è disposto a tutto. Viene interpellato anche il presidente delle Federcalcio transalpina Jean- Pierre Escalattes e il chirurgo Ge­rard Saillant, noto per gli interventi effettuati alle gi­nocchia di Ronaldo. Tutti esprimono un parere con­trario e il perché è presto detto. IL FARMACO DISCUSSO. L’Actovegin - sangue di vi­tello deproteinizzato - viene utilizzato anche in altri sport. Nel 2001 Lance Arm­strong venne accusato di aver assunto questa sostan­za dall’allora responsabile della commissione medica del Cio, Alexandre De Mero­de. « Ne ho sentito parlare per la prima volta nel corso del Tour de France 2001 quando vennero trovate tracce di questo prodotto nell’organismo di un cicli­sta. Su internet veniva pub­blicizzato come un farmaco contro l’anemia canina, ma era chiaro che gli scopi reali erano altri», ci spiega il pro­fessor Sandro Donati, da anni in prima fila nella lot­ta al doping, ex dirigente del Coni, ora consulente della Wada, l’agenzia antidoping del Cio. «L’Actovegin è un’ef­ficace trasmettitore di ossi­geno nel sangue, molto diffi­cile da essere rintracciato perché non ha bisogno dei globuli rossi per trasferire l’ossigeno, come succede, ad esempio, con l’Epo. Ma non mi risulta che abbia una sua utilità nella cura degli infor­tuni muscolari. È un prodot­to vietato in Italia e in gran parte dei Paesi esteri». Con­cetto per altro condiviso in estate da un esperto della lotta al doping francese, Jean-Pierre de Mondenard: «Posso capire l’utilizzo via pomata dell’Actovegin, ma attraverso una puntura mi desta più di qualche sospet­to ». LE REAZIONI. Vieira deve dunque mettersi il cuore in pace. L’unico modo per spe­rare di partecipare agli Eu­ropei è che la Francia supe­ri il girone eliminatorio. Il capitano rimane nella lista dei 23, ma questo non fa al­tro che aumentare le tensio­ni fra vecchi e giovani visto che al posto di Vieira sareb­be potuto entrare nella rosa il neorossonero Flamini. Inoltre il rapporto con lo staff medico si deteriora. Il 16 giugno, alla vigilia del match con l’Italia, il centro­campista sbotta: «Domani non gioco e vorrei capire perché: evidentemente la diagnosi non è stata preci­sa. Forse le cure non sono state perfette». Il 17 la Fran­cia viene eliminata dagli az­zurri e si fa male anche Ri­bery (Muller-Wohlfart criti­cherà nelle settimane suc­cessive lo staff francese sul­la diagnosi sbagliata: lesio­ne legamenti caviglia sinistra, anziché semplice distorsione). Il tutto porta all’avvicendamento ad ago­sto fra Paclet, amico intimo di Domenech dai tempi del­l’Under 21, e Alain Simon. Nessuno ha voluto rilascia­re dichiarazioni sulla vicen­da, ma è chiaro che a uscir­ne vincitori sono i “perdenti” Domenech e Paclet, mentre Vieira e soprattutto Sagnol, subiscono un pesante danno alla propria immagine, in un Paese che - vedi Tour - si è sempre issato in prima fi­la nella lotta al doping. da Tuttosport del 9 ottobre a firma Masini - Scacchi Per la cronaca oggi sul caso ha parlato proprio Patrick Vieira: «"Sono arrabbiato, sono accuse molto gravi. Non e' cosi' che ho gestito quindici anni di carriera. Ho solo chiesto cosa veniva fatto in altri paesi e il medico del Bayern mi ha suggerito quella soluzione. Io, pero', ho preferito pensare alla mia salute. Non ho fatto o preso nulla di proibito o di illegale, sono un giocatore pulito e posso guardarmi allo specchio senza problemi».
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COMMENTI
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9 ottobre 2008 16:58 mikybikers
ke è successo in redazione...si cerca di tirare altri sport dentro?
cmq si sa il doping coinvolge anke il calcio...
solo ke forse i calciatori, poco avvezzi a questo tipo di pratiche, si fanno iniettare di tutto
e poi ci si stupisce di quegli ex ke sn finiti in sedia a rotelle!

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