Mauro Gianetti. «Che sbaglio: volevo Leonardo come dirigente»
| 07/10/2008 | 17:14 «Mi aveva fornito delle risposte che non erano riuscite a convincermi: per quel motivo lo licenziai»: Mauro Gianetti accoglie con amarezza la notizia della positività di Leonardo Piepoli, uno dei suoi corridori che hanno fatto uso di Cera all’ultimo Tour de France. L’altro è Riccardo Riccò, leader della Saunier Duval, sponsor che dopo la Grande Boucle ha voluto togliere il proprio nome dalle maglie del team di Gianetti. «Non sono stupito delle altre due positività di Riccardo, perché la Cera dura un mese e dunque era semmai anomalo che fosse stato beccato soltanto in due occasioni. Quella di Leonardo, invece, è una faccenda che mi colpisce profondamente...».
Gianetti, infatti, aveva scelto proprio il trentasettenne pugliese per fare da chioccia ai giovani, in primo luogo proprio a Riccardo Riccò. « Per quel motivo, quando fui informato del doping del modenese, pur essendo a Lugano e non al seguito del Tour, mi misi subito in contatto con Leonardo per avere rassicurazioni da lui. Le sue, invece, furono risposte evasive e tutt’altro che convincenti. Capii tante cose e licenziai il corridore. quel giorno mi crollavano addosso anni di lavoro, perché avevo anche pensato che Piepoli potesse diventare un dirigente della nostra squadra, uno che potesse spiegare alle nuove leve come si fa a restare a galla per tanti anni grazie all’impegno e alla professionalità.
Che grave sbaglio ho commesso!». La delusione di Gianetti è totale, assoluta: «Ciò che Piepoli e Riccò hanno fatto danneggia tutti. Spero che non rientrino più in gruppo. E comunque non vorrò mai più un ex dopato nelle mie squadre. In passato ho dato una grossa opportunità a David Millar (confessò di aver preso Epo, venne squalificato per due anni, poi diventò un esempio di pentito pulito, ndr) e non me ne rammarico. Ma questo ciclismo mi ha tradito in modo vergognoso, vanificando anni di attività con i giovani, iniziative umanitarie e nel terzo mondo. Sono davvero disgustato».
da «Tuttosport» del 7 ottobre 2008, a firma Paolo Viberti
La cosa migliore che avrebbe potuto fare uno come lui era di non commentare la vicenda. Invece ha perso una grossa occasione per starsene zitto. Oramai tutti che il Sig. Gianetti per poco ci lascia "le penne" con il doping.
Ciao P.Lottini
dubbi...
7 ottobre 2008 18:26furibondo
Per dirla alla Lubrano, la domanda sorge spontanea: ma Gianetti, "ci è" o "ci fa" ??
La mia non è una provocazione, ma una reale curiosità.
Il suo passato non è per nulla pulito, ma questo non è un buon motivo per dubitare della sua onestà come dirigente sportivo.
Però, come è possibile che non sospettase niente davanti alle prestazioni troppo straordinarie del duo Riccò-Pieopoli? E come possibile che non gli fosse venuto un solo dubbio dopo tutti i problemi avuti da Riccò da dilettante ?
Doping di oggi di ieri e di domani
7 ottobre 2008 18:38giulia92
Ma come si fa a non accorgersi che non erano dopati, in salita se uno è pulito non va a bocca chiusa senza smorfie. Ma il Sig Giannetti non aveva avuto problemi per il Perfluorocarbonio PFC?
Purtroppo è così ieri EPO e PFC, oggi CERA, domani già si parla di terapia genica per l'EPO e di emoglobina sintetica, il problema è che l'antidoping arriva sempre dopo il doping, un vero peccato per uno sport che tutti amiamo
PIETOSO
7 ottobre 2008 18:42ale63
DA CHE PULPITO!! STAI ZITTO GIANETTI E' MEGLIO...
...
7 ottobre 2008 18:43mikybikers
se è così disgustato cosi come dice...se ne stesse a casa sua...nessuno lo vuole...nessuno lo cerkerà...nessuno lo rimpiangerà!
secondo me questi personaggi decidono di restare nel mondo del pedale nn per passione dopo una vita trascorsa in bici...ma per i SOLDI(facili ke si guadagnano)!!!!
Gianetti e Viberti: è una vergona
7 ottobre 2008 19:29supercar
Fa schifo vedere un giornale come Tuttosport dare spazio a Gianetti. Da corridore ha rischiato di morire per i veleni che ha preso e da direttore ha già oltre 10 suoi corridori implicati in casi di doping. L'uci e le federazioni devono eliminare per sempre dal ciclismo persone come lui e tutti coloro che sono vicino ai dopati di solito sono ex corridori, proprio come dice Fanini. D'altra parte Viberti non viene fermato dal suo stesso capo Conti perchè in passato ha scritto di Pantani come fosse un Dio (e forse ha pure fatto business con libri su di lui), dando quindi ai giovani un cattivo esempio di come si deve fare successo nel ciclismo. Come si può pensare di cambiare le cose, se anche i giornalisti continuano in qualche modo ad avallare il comportamento dei dopati e di chi sta loro intorno, come anche Algeri che quando vincevano gli stava vicino e non sapeva nulla mentre ora si dissocia?
NO COMMENT
7 ottobre 2008 20:08vespa
ancora una volta ho capito che NON CAMBIERA' MAI NIENTE......non si puo' credere a chi non e' credibile....RIIS...BRUYNEL..GIANETTI... fermate il mondo VOGLIO SCENDERE
7 ottobre 2008 20:10roy6310
so che non e' facile ammettere di sapere ma e' sempre meglio non commentare.
non mi si può dire che io non m elo sarei mai aspettato, visto che anche lui ha i suoi scheletri nell'armadio
A Supercar
7 ottobre 2008 20:16simo
Io rilancio,l'atteggiamento di certi media è sempre stato ipocrita.
Hai scritto il nome di Conti:se hai la vhs,ascoltalo commentare con il povero De Zan la celeberrima sfilata Gewiss-Italia della Freccia Vallone 1994.
Strepita contro Van Hooydonck,che accusò les italiens di giocare sporco:"Il ciclismo italiano continua a dominare...gli stranieri inventeranno scuse per la figuraccia...gettano fango sul nostro movimento". Certo giornalismo,magari ingenuamente,ha nascosto l'effettiva portata del fenomeno!
E nel dopocorsa Ferrari pronunciò la frase simbolo d'epolandia:"Non è doping se non è rintracciabile."
che risate
7 ottobre 2008 20:43helsing
Era meglio che stava zitto invece di far finta di essere disgustato... ha sempre creduto solo nei corridori dopati (come lui del resto)...
soluzione finale
7 ottobre 2008 21:13goodwood
gianetti, una craniata definitiva al muro no???? magari assieme a riis.
cmq tutti ora sapevano che riccò e piepoli erano dopati. avrei voluto vederli quando i due vincevano...
Giannetti a casa
7 ottobre 2008 22:41danibara
Restituisca la tessera e vada a far compagnia a Riis
dopati
13 luglio 2022 18:34superflu
il ciclismo di quel periodo era formato per almeno l' ottanta per cento da corridori dopati, specie quelli che hanno vinto i Grandi Giri
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