Finalmente torna Mathieu van der Poel. L’olandese da domenica a Namur, in Belgio tornerà a gareggiare nel ciclocross. Il campione dell’Alpecin-Deceuninck, a 30 anni, disputerà a Namur la prova di Coppa del mondo, primo degli appuntamenti (12 o 13 cross) che lo porteranno al Mondiale del 1° febbraio a Hulst, nella sua Olanda, per la caccia all’ottavo titolo iridato. Come nessuno nella storia, visto che a sette ci sono solo lui e il belga Eric De Vlaeminck.
Vdp si è allenato al caldo della Spagna e ora eccolo qui a quasi tre mesi dall’ultimo impegno, i Mondiali di mountain bike.
«Sì, è stata una sosta un po' più lunga del solito. La mia stagione è durata un po' meno degli altri anni, quindi ho potuto riposarmi un po' di più. Dopo queste quattro settimane, ho ripreso ad allenarmi in Belgio. Due settimane dopo, mi sono trasferito nella mia base permanente in Spagna, per continuare a lavorare e ricostruire gradualmente l'intensità».
Correrà 12 o 13 ciclocross, una serie piuttosto intensa. Come è nato il programma?
«Ho preso in considerazione gli spostamenti da fare e ho scelto le gare che mi piacciono. Il fatto che una parte di questo programma sia nella vasta area di Anversa è stata una buona ragione. Ma non ha senso dire che si tratti di una lunga serie. La seconda metà di dicembre è già un periodo in cui è possibile partecipare a più cross e quando sono in Belgio preferisco la competizione all'allenamento».
Il Mondiale di Hulst è il suo obiettivo principale?
«Si, il Mondiale è sempre l'obiettivo di ogni anno: il record di otto vittorie è una conseguenza diretta, non l'obiettivo in sé».
Qual è ad oggi la sua condizione?
«Mi piace molto allenarmi, ma è anche vero che ho perso il ritmo della competizione. Dopo il Tour de France, ho disputato solo il Renewi Tour e due gare di mountain bike, per questo non vedo l'ora di rientrare con una settimana di anticipo rispetto all'anno scorso».
Il Citadelcross di Namur è subito un vero classico.
«È passato molto tempo dall'ultima volta che l’ho disputato. È una corsa molto bella, sento di essere pronto».
Ad oggi, quanti allenamenti di cross specifici ha fatto?
«Due. Un martedì e uno ieri, giovedì. È poco, ma l'anno scorso non è stato diverso e alla fine si è rivelato sufficiente. Speriamo che sia così anche stavolta».
L’attesa per il suo ritorno è altissima.
«È una conseguenza logica dei risultati ottenuti negli ultimi anni. Le aspettative possono essere alte, anch'io le alzo tanto. Personalmente penso di avere una condizione inferiore rispetto all'anno scorso, ma spero che possa essere sufficiente».
Che cosa ha visto del ciclocross negli ultimi due mesi?
«Per lo più ero in bicicletta, quindi non l'ho seguito troppo da vicino. Tutto dice che Thibau Nys è un po’ il nuovo punto di riferimento. Nieuwenhuis si sta confermando, poi ci sono Vanthourenhout e Aerts. E Mason ha fatto un passo avanti».
Per cinque volte sfiderà il suo rivale storico, Wout van Aert.
«Speriamo di poter offrire un bello spettacolo al pubblico».
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