BALLAN. «LE SFIDE TRA I GRANDI SONO ENTUSIASMANTI, L'ITALIA RIPARTA SFRUTTANDO LE NUOVE OPPORTUNITA'»

INTERVISTA | 26/11/2025 | 09:26
di Francesca Monzone

L'ultimo campione del mondo italiano tra i professionisti è stato Alessandro Ballan, che la maglia iridata l’ha indossata nel 2008 a Varese, tagliando il traguardo per primo davanti a Damiano Cunego e Matti Breschel. Oggi il campione di Castelfranco Veneto è ancora nel mondo del ciclismo, non solo come testimonial, ma anche come dirigente della U.C. Giorgione squadra dove  è cresciuto da giovanissimo e dove oggi corre anche sua figlia Azzurra.


Ballan ha un occhio sempre attento su quello che avviene nel mondo delle due ruote e a Roma, in occasione delle premiazioni della Coppa Italia delle Regioni, abbiamo parlato con lui chiedendogli una piccola analisi sul ciclismo di oggi.


Alessandro, lei ha guardato sicuramente con molta attenzione questa stagione. Che impressioni ha avuto? 
«Secondo me è stata una stagione molto bella e logicamente con questo nuovo progetto della Coppa Italia delle Regioni tutte le gare italiane hanno preso più valore. Le nostre corse stavano perdendo importanza rispetto alle gare del World Tour e diciamo che è stata una bellissima iniziativa che ha soprattutto valorizzato i corridori di casa nostra».

Per quanto riguarda il World Tour, cosa ha notato nel gruppo durante i grandi giri e le Classiche?
«Sicuramente questo è un ciclismo molto diverso rispetto ai miei anni, ci sono dei corridori che stanno nettamente dominando rispetto a tutti gli altri. Parliamo di uomini che hanno quel qualcosa in più ed è logico che quando corrono assieme la gara diventa entusiasmante. Ma bisogna anche dire che se uno di questi dovesse correre da solo, senza corridori capaci di stargli a ruota, allora la gara rischia di essere un po’ ammazzata. Mi viene in mente per esempio Tadej Pogacar. Il suo modo di correre, superiore agli altri condiziona la corsa e quindi crea meno entusiasmo soprattutto per quanto riguarda chi lo insegue. Siamo di fronte ad  un ciclismo molto particolare, che sta evolvendo rapidamente, ma dobbiamo anche vedere quanto questi campioni riusciranno a rimanere al vertice».

Avendo la possibilità di scegliere un'immagine legata al ciclismo che rappresenti al meglio il 2025, quale sceglierebbe? 
«Potrei sembrare scontato ma scegliere un’immagine di Pogacar, perché ha vinto praticamente tutto. Mentre se dovessi scegliere un momento particolare legato ad una gara, senza dubbio direi la Milano-Sanremo, ma mi è piaciuta anche la Roubaix dove c'è stata quella sfida pazzesca tra Pogacar e Van der Poel. Quello è stato un ciclismo di altissimo livello».

Possiamo dire che abbiamo un ciclismo fatto di autentici fenomeni in questi anni?
«Sai, stiamo parlando di corridori che quando partono fanno la differenza. E’ bello quando abbiamo una corsa dove ci sono un Pogacar e Van der Poel o un Vingegaard che si scontrano. Quando questi corridori sono insieme è normale avere un finale sempre entusiasmante, anche quando abbiamo Pogacar che vince in modo netto sui suoi avversari».  

Lei ha parlato di Pogacar, Vingegaard e Van der Poel, ma non ha nominato Remco Evenepoel, che comunque ha ottenuto dei risultati importanti. E’ un corridore che le sta poco simpatico? 
«Non si tratta di simpatie o antipatie, Evenepoel è senza dubbio un ottimo corridore, ma secondo me è un po' troppo spavaldo, si innervosisce facilmente, però è un corridore molto, molto forte, soprattutto per quanto riguarda la cronometro e farà sicuramente ancora grandi cose».

Per quanto riguarda il nostro movimento, a che punto siamo?
«Il ciclismo italiano purtroppo è in un periodo ancora difficile, deve migliorare parecchio, ma penso che dando valore alle gare italiane, grazie anche alla Coppa Italia delle Regioni, stiamo cercando di far ripartire tutto il movimento e speriamo, a breve, di tornare ad avere dei grandi campioni italiani».

Oggi com'è il suo rapporto con il ciclismo?
«Sono inserito all'interno di questo sport a 360 gradi come testimonial di grandi aziende, come organizzatore di eventi. Ho una squadra giovanile di ragazze, quindi diciamo che cerco di essere dentro un po' a tutto. Ma quello che voglio sottolineare, è che il ciclismo mi ha dato moltissimo  a livello di sport, per l’atleta che sono diventato. Ma è riuscito a darmi tanto come persona e oggi sono l’uomo che vedete grazie a quello che mi ha insegnato il ciclismo: la bici mi ha dato tantissimo e adesso è arrivato il momento di ricambiare e restituire quello che io ho ricevuto». 


Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Patrick Lefevere ha potuto lasciare l'ospedale nel quale è stato ricoverato per ben 24 giorni e si prepara ad una lunga convalescenza. È stato lo stesso Lefevere, che ha 70 anni, a scriverlo sui social: «Ho affrontato 24 giorni molto...


Finalmente ci siamo. La ciclovia Prato-Firenze è pronta per essere percorribile e il tratto pratese sarà intitolato a Giovanni Iannelli, azzurro del ciclismo, giovane e promettente atleta pratese morto a seguito di una caduta nell’ottobre del 2019 durante la volata...


Il team INEOS Grenadiers annuncia oggi la nomina di Geraint Thomas a Direttore Corse, decisione che segna l'inizio di un nuovo capitolo nella sua carriera e sottolinea l'evoluzione del team. Tra i ciclisti più rispettati e premiati, Thomas passa dal...


In questi giorni si discute molto se il ciclismo debba o possa diventare uno sport a pagamento, come quasi tutti gli altri. Il tifoso romantico aborrisce l’idea: il ciclismo è del popolo, è sempre stato gratis e tale deve rimanere....


Andrea Colnaghi scende di sella ma non lascia il ciclismo. Il 28enne lecchese ha preso la decisione di terminare la sua carriera agonistica dopo ventidue anni passati a pedalare  nelle formazioni di Costamasnaga, Alzate Brianza, Velo Club Sovico, Team Giorgi,...


La storia raccontata sulle pagine del sito argon18.com , marchio distribuito in Italia da Beltrami TSA, mette in luce un fatto curioso, ma anche molto interessante, infatti, espone in pochi ed essenziali passaggi la genesi di un allestimento speciale per il modello E119...


La sfortuna, si sa, nel ciclismo viaggia veloce. E quando decide di scegliere una vittima eccellente, lo fa con precisione chirurgica. Per l’edizione 2025 della celebre Catena Incatricchiata, il riconoscimento goliardico ideato da Riccardo Magrini e Massimo Botti, il verdetto...


Roberto Amadio ct del ciclismo al posto di Marco Villa: il perché ce lo spiega a Radiocorsa domani alle 19 su Raisport, Cordiano Dagnoni, il presidente della Federciclismo. E poi Giacomo Nizzolo illustra il suo addio al ciclismo,...


Q36.5, marchio leader nell’abbigliamento tecnico per il ciclismo, è stato recentemente incluso nel report “100 Storie italiane di sport” e nel volume che ne è seguito: un racconto di cento aziende italiane che rappresentano l’eccellenza del Made in Italy, l’innovazione e la sostenibilità nel...


Torna questa sera alle 20.30 sulle frequenze di Teletutto l'appuntamento con Ciclismo Oggi, lo storico appuntamento dedicato al ciclismo giovanile. E torna con un interessante mix tra novità e restrospettiva. La novità è rappresentata dalla Festa del Ciclismo Bresciano che si è è svolta...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024