SPAGNA. COSA FARA' ORA ASO CON LA GRANDE PARTENZA DEL TOUR 2026?

APPROFONDIMENTI | 17/09/2025 | 11:02
di Paolo Broggi

La Vuelta si è appena conclusa come sappiamo, ma in Spagna si continua a discutere, tanto pubblicamente quanto nelle stanze della politica, perché fra poco più di un mese è in programma la presentazione del nuovo Tour de France e ASO chiede certezze.


Già, perché la prossima edizione della Grande Boucle - è già stato annunciato - partirà da Barcellona e dalla Catalogna. Ma proprio in questa regione e nei Paesi Baschi, dove gli indipendentisti sono più attivi, la contestazione ProPal è stata, è e sarà ai massimi livelli.


Quello che chiede Aso sono certezze, quello che manca è il tempo. Perché la politica, lo sappiamo, ha tempi lentissimi. Nonostante le condanne che arrivano dall’Onu in giù, nessuna nazione, nessun ente, nessuna realtà fino ad ora ha preso concretamente provvedimenti nei confronti di Israele: non lo ha fatto la politica, non lo ha fatto lo sport, non lo hanno fatto i mercati.

Ma il Tour de France ha bisogno di certezze e risposte, non può semplicemente dire “aspettiamo e vediamo quel che sarà”. E in più vien da chiedersi: potrebbero bastare - ammesso che Sylvan Adams lo accetti, cosa che non ha fatto finora - il cambio di nazionalità della licenza e il cambio della maglia da parte della attuale Israel Premier Tech per risolvere il problema?

L’assessore allo sport di Barcellona, David Escudé, è stato chiaro: «Il consiglio Comunale rifiuterà di accogliere una formazione israeliana alla partenza del Tour de France 2026, vogliamo che le squadre che gareggiano sotto quella bandiera vengano fermate».

Il discorso è complesso e non possiamo certo essere noi a sviscerarlo nei dettagli, così come non può essere la tanto invocata UCI a prendere decisioni drastiche: l’esclusione da tutti gli sport di squadre e nazionali russe e bielorusse fu decisa dal CIO, il Comitato Olimpico Internazionale. E l’UCI semplicemente non ha il potere di legiferare in questo senso: sarebbe come se l’Abruzzo adottasse una legge che va contro la legge dello stato italiano, l’iniziativa verrebbe immediatamente bloccata.

Solo il CIO può intervenire in questo senso, ma come il resto delle organizzazioni mondiali per il momento nulla ha deciso. Sono passati ormai due anni dall’inizio delle ostilità in terra palestinese, durante i quali c’è stato un crescendo di violenza, e nulla si è mosso concretamente in tal senso: come possiamo pensare che accada nel giro di un mese, prima della presentazione del Tour de France 2026?

La patata bollente resta così nelle mani di ASO che deve decidere se confermare la partenza da Barcellona o attivare un piano B, chiaramente con riflessi economici non indifferenti. Una decisione non facile da prendere, assomiglia tanto a quel vecchio detto un po’ disperato che recita “come fai, sbagli”.


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COMMENTI
Domanda con poco senso
17 settembre 2025 11:27 Angliru
Da qui a domani, domani, già tutto puo' cambiare. Figuriamoci da qui ad 1 anno.

PRO PAL provate a dare fastidio a qualche partita di calcio
17 settembre 2025 12:19 marco1970
Avevano la partita giusta per dare fastidio,Israele-Italia in Ungheria.Ma siccome sono vigliacchi che se la prendono con l'indifeso ciclismo non ci hanno nemmeno provato.

Aso
17 settembre 2025 12:56 lupin3
Spero che abbia le palle e cambi luogo di partenza

Considerazione
17 settembre 2025 13:33 italia
I fracchia pro pal mica sono stupidi; sono stati in Ungheria e hanno manifedtstamente protestato come da riprese televisive. Hanno fatto irruzione nel campo? No Hanno impedito l'arrivo delle squadre? No Hanno messo tronchi di albero agli ingressi? No e allora cosa hanno fatto ? Quando e risuonano l'inno israeliano .... si sono... girati ......

Alessandro De Marchi🚴🚴🚴
17 settembre 2025 14:12 alfred813
Consiglio di Rileggere l' Intervista di Alessandro De Marchi💯💯💯 su Israel Premier Tech...Li' Vengono Chiariti degli Aspetti Essenziali...

Sig. BROGGI
17 settembre 2025 14:56 geom54
"Quello che chiede Aso sono certezze, quello che manca è il tempo. Perché la politica, lo sappiamo, ha tempi lentissimi. Nonostante le condanne che arrivano dall’Onu in giù, nessuna nazione, nessun ente, nessuna realtà fino ad ora ha preso concretamente provvedimenti nei confronti di Israele: non lo ha fatto la politica, non lo ha fatto lo sport, non lo hanno fatto i mercati"
il frasone sopra virgolettato è il suo che ho ripreso e riportato e la risposta al frasone per quanto mi riguarda è:
"perchè NON POCHI come il sottoscritto NON SONO propal, ma anzi anzi e rianzi, e se mi venisse qui chiesto motivazione lo spiego pure, purchè sia pubblicato, e comunque il tutto parte dall'assunto SINISTRO e famosissimo detto de ..... NON POTEVA (POTEVANO) NON SAPERE .....

Spagna ha fomentato il disordine
17 settembre 2025 15:37 marco1970
Premesso che è giusto manifestare,ma lo si deve non impedendo agli altri di lavorare.In Italia ci sono state disverse corse.Agli arrivi sventolavano tante bandiere palestinesi ,ma non c'è stato alcun ostacolo al normale svolgimento delle gare.In Spagna,purtroppo il governo spagnolo non ha garantito l'ordine.Volutamente? Se non volutamente per colpevole incapacità.

@Italia
17 settembre 2025 17:27 Frank46
Io non so che cosa succederebbe se facessero una maxi invasione di campo in un campo da calcio. Probabilmente ne uscirebbe fuori una guerriglia con le forze dell' ordine. Probabilmente gli ultras prenderebbero la palla al balzo per fare anche loro macello.

Ora al netto di qualche deficiente che ha attraversato la strada durante il passaggio dei corridori, ti sembra che fino ad ora si siano resi partecipi di vere e proprie guerriglie.

Se iniziano a fare ste cose allora diventano davvero degli estremisti
Un po' come i nostri global... Lu ti ritrovavo i black block qui ti ritrovi i vari ultras e tutto degenera.

@Geom54
17 settembre 2025 17:47 Frank46
Beh ProPal è un altra cosa perché significa essere attivisti e a volte significa anche mettersi in mezzo o farsi mettere in mezzo a cose un po' borderline e magari ritrovarsi a fianco di persone che manifestano talvolta partendo pure da presupposto sbagliati.

Però, guarda che se parliamo di semplici cittadini, anche in una nazione come l' Italia, dove a livello mediatico e politico si cerca tuttora di raccontare le cose quantomeno in modo molto più morbido nei confronti di Israele, la percentuale di persone che si ritrova d'accordo con le politiche adottate da Israele riguardo alla questione palestinese è molto ma molto minoritaria.

Quindi la realtà non è che la società occidentale non si sta muovendo perché c'è tanta gente che è d'accordo con ciò che sta facendo Israele.

La questione ormai da tempo ha scavalcato la vecchia e stupida retorica secondo la quale se sei di sinistra stai con i palestinesi e se sei di destra con Israele.

Tant'è che persino a livello politico chi fino a poco fa oltre che appoggiare nei fatti Israele lo appoggiava anche con le parole, oggi con le parole deve fare finta di cercare di porvi un freno sebbene lo deve fare utilizzando distinguo ed essendo morbida nei confronti di Israele.

Questo perché a livello elettorale ormai neanche per la destra conviene più parlare in un certo modo, a meno che non si voglia puntare su una fetta radicalizzata per limitare i danni di un consenso che comunque non sarebbe lo stesso ampio poiché partito ormai minoritario della coalizione di governo.

Dunque se nessuna delle istituzioni occidentali si muove, non è perché c'è una pressione popolare che va in questa direzione, al contrario è legato ai piani alti.

È legato a motivi di geopolitica e quindi di alleanze strategiche di ormai vecchia data, a motivi economici e alla paura di trovarsi contro gli USA che come dice Trump hanno le carte giuste... E quindi possono costringerci a fare qualsiasi cosa, pena il totale collasso economico delle nazioni che si oppongono ad un' alleanza granitica che è da sempre il perno della nostra società occidentale.

Marco1970
17 settembre 2025 18:17 CarloBike
Controllare tutti e tutto per centinaia di chilometri è semplicemente impossibile.

Amore e Vita - Premier Tech e sarebbe tutto risolto.
17 settembre 2025 19:44 roger
L’ho già scritto più volte qui su Tuttobici negli articoli dedicati alla Israel del miliardario Adams: secondo me la soluzione migliore sarebbe che prendesse licenza italiana e chiamasse la squadra Amore e Vita - Premier Tech.

Inoltre, visto che lui – e ne sono convinto – ha ottimi rapporti con Netanyahu, dovrebbe intervenire subito per far cessare questo genocidio.
Se invece continuerà a rimanere fermo sulle sue posizioni, allora è giusto che la Israel venga fermata. Non è accettabile che una squadra con licenza israeliana e con quel nome possa andare avanti, mettendo a rischio non solo i propri atleti e lo staff, ma anche la sicurezza dei corridori delle altre squadre che stanno semplicemente facendo il loro lavoro.

non mi é chiara una cosa
18 settembre 2025 00:23 pickett
Se la Israel,come é suo diritto,si presenterà alla partenza del Tour,cosa potrà fare il Comune di Barcellona per impedirglielo?Manderà i vigili urbani ad arrestare i corridori?

pickett
18 settembre 2025 10:25 VERGOGNA
c'è poco da fare gli spiritosi... non so come funziona in Spagna ma se fossimo in Italia se un Prfetto o chi per lui ritenesse non ci siano le condizioni per lo svolgimento della manifestazione questa non si fa.

VERGOGNA
18 settembre 2025 11:31 Arrivo1991
Basta applicare il TULPS

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