
Ieri con l’arrivo a Superbagneres, la classifica generale non è cambiata, ma Vingegaard sta facendo vedere tutta la sua bravura in salita e Pogacar alla fine ha deciso di non provare a vincere anche l’ultima tappa pirenaica. In classifica generale i distacchi si sono modificati poco e il danese continua ad essere al secondo posto con un ritardo di 4’13”, seguito da Lipowitz terzo a più di 7 minuti.
«Un po' come a Peyragudes, posso essere davvero contento di come stanno le mie gambe. In generale, è stata probabilmente una delle tappe di montagna più dure che abbia mai fatto. È stata una giornata difficile, credo, per tutti. Quindi, fare quella prestazione alla fine di una giornata del genere è ovviamente bello».
Vingegaard puntava alla vittoria di tappa, ma Arensman è stato più veloce: il danese e Pogacar si sono giocati il secondo e terzo posto in una volata a due e un po’ più indietro sono arrivati Gall con Lipowitz. «Fondamentalmente il piano era quello di vincere la tappa. La squadra ha lavorato veramente bene e avrebbe potuto vincere anche uno dei miei compagni che sarebbe stato comunque bello».
Arensman sentiva il fiato sul collo dei suoi inseguitori, ma anche sull’ultima salita è riuscito a resistere e a prendersi la sua prima vittoria al Tour.
«Arensman davanti ha fatto un buon lavoro. Davvero una buona prestazione, quindi congratulazioni a lui, ha meritato di vincere».
Vingegaard pensava che la UAE Emirates avrebbe provato a vincere anche ieri ma quando ha visto che questo non stava accadendo, ha deciso di spingere a tutta per provare a conquistare il traguardo di Superbagneres.
«In realtà non mi aspettavo di affrontare l'ultima salita così, perché nella penultima gli altri hanno accelerato come se volessero puntare alla tappa e ho pensato che poi nell'ultima salita avrebbero attaccato, poi quando ho capito che probabilmente non sarebbe successo, ho deciso di farlo io».
La tappa è stata dura dall’inizio alla fine e oggi gli uomini di classifica sulla carta potrebbero riposare nella frazione con arrivo a Carcassonne, anche se al Tour i colpi di scena non mancano mai e poi domani finalmente ci sarà il giorno di riposo»