GATTI & MISFATTI. IL “CASO” SWATT, MA NON È IL CASO DI PARLARE DEL TRICOLORE CHE NON FREGA A NESSUNO?

TUTTOBICI | 03/07/2025 | 19:26
di Cristiano Gatti

La discussione forsennata su Conca e la sua squadra spensierata che dominano il campionato italiano sta diventando il tormentone dell'estate, come Vamos a la playa e l'Estate sta finendo. La cosa che ancora riesce a stupirmi è soprattutto questa: sembra che la rovina dell'impero, in altre parole la crisi spaventosa che paralizza il ciclismo italiano, sia nata lì, al campionato italiano. Cioè: se ne parla da tempo, certo che sì, ma questi toni apocalittici e mortiferi sono legati all'eccentrico risultato. Prima erano quattro chiacchiere venute a noia – movimento finito, ma quale finito, guarda quante medaglie portiamo a casa con le ragazze e i pistard – adesso è un incendio di toni putiniani. Che io però mi permetto di chiosare con una domandina infantile: se non avesse vinto Conca, saremmo a questi punti?


Mi do anche una risposta: no. Avremmo archiviato il campionato italiano come uno dei mille passaggi stagionali e saremmo andati avanti come se niente fosse. E pazienza se il ciclismo italiano, con o senza un Conca tricolore (poveraccio, tu pensa se una simile vittoria deve precipitarlo in mezzo a una simile baldoria), e pazienza se con o senza Conca comunque il ciclismo italiano versa in uno stato di mestissima agonia.


Allora, piuttosto che buttare altra benzina sul fuoco, vorrei aggiungere un elemento di discussione piuttosto trascurato nella baraonda del momento. Vogliamo parlare del campionato italiano? In parole povere: Conca ha ridicolizzato il movimento, certo, Conca ha corso bene e forte, certo, ma il problema principale è che di questo appuntamento non importa più niente a nessuno. E non da oggi. Da lungo tempo, ormai, è un rituale obsoleto che sa di muffa, è vissuto con fastidio dai corridori e dalle squadre vere, salvo poi far partire la banda quando capita di vincerlo. E' come la Coppa Italia del calcio, che dà fastidio a tutti, salvo a chi la vince, perchè comunque fa bacheca e magari aiuta ad attutire gli effetti dei fallimenti veri.

So che il discorso è antipatico e sgradevole, perchè c'è sempre in ballo la retorica nazionale del tricolore, ma non è raccontandoci fregnacce che cambiamo la realtà. Il campionato italiano non l'ha umiliato Conca, nemmeno chi l'ha perso a quel modo: l'abbiamo umiliato tutti con anni e anni di insofferenza e fastidio, vivendolo come una scadenza fiscale, la compilazione del 730 o il versamento Iva.

Poi ti credo che basta una combriccola di intrippati semi-amatori (aggiungo doverosamente semi perchè l'amatore sono io, con la mia panza, quando scalo due colline, non questi missili senza un grammo di grasso sui fianchi), bastano Conca e la sua band per fare i fuochi d'artificio. E come no: ormai quella è una corsa a tempo perso, neppure segnata in rosso nei programmi stagionali di nessuna squadra. Ci vanno come si va dal dentista. Perchè bisogna andarci. Ma nessuno se la sogna la notte.

Se la vittoria di Conca deve farci riflettere, riflettiamo anche su questo. Su cosa è, su cosa è diventato, su cosa è rimasto del campionato italiano. Senza raccontarci ipocrite bugie, potremmo persino chiarire più facilmente perchè lo possa vincere un Conca. Ancora qualche anno e lo vinco anch'io.


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COMMENTI
Non proprio d'accordo
3 luglio 2025 21:23 PACORIDER
Egregio Signor Gatti, sono d'accordo in parte con Lei. Al via non mancavano poi tutti questi corridori. Vestire il tricolore vuol dire partecipare ad un Mondiale. Per un Team Professional maggiori ingaggi. Idem la coppa Italia. Per il Bologna significa Europa. Per il ciclismo significava la WC per il Giro. Semplicemente è capitata la Swatt che finalmente e forse ha dato una sveglia al movimento

Indimenticabili
3 luglio 2025 22:41 Bullet
Bugno in maglia tricolore col rapportone in salita e la gente che si esaltava bordo strada, Tafi alla Roubaix, Bartoli, con quei tricolori che riempivano tutta la maglia. Li si che il tricolore andava forte e questi corridori ci tenevano a vincerlo per metterlo in mostra, possibilmente davanti a tutti. Immagini indelebili, sarebbero da far vedere ai corridori attuali per far capire quanto conta il tricolore e i fior di campioni che lo hanno portato.

Conca
3 luglio 2025 23:45 Stef83
Però continuano a far passare Conca per un corridore qualsiasi, quando è sempre stato un signor corridore!!!

Conca ha ridicolizzato il movimento?
4 luglio 2025 06:54 GikoGomez
Dunque, capisco che Conca ha vinto, ma dire che Conca ha ridicolizzato il movimento è riduttivo. Filippo ha finalizzato uno splendido lavoro di squadra, la sconosciuta Swatt ne aveva 4 nel finale!

Quindi, Gatti, la correggo: è la Swatt che ha ridicolizzato il movimento!

Elitario
4 luglio 2025 08:43 carloprimavera
Non capisco, onestamente, questa ossessione di Gatti per i grandi nomi, per il prestigio degli atleti. Ho seguito il campionato italiano e mi sono divertito, ho scoperto una realtà che non conoscevo e mi sono commosso anche io con Conca dopo il traguardo. Lo sport è lodevole solo quando ci sono supercampioni? Se non le piacciono i giovani, gli outsiders, le seconde e terze linee allora non le guardi le gare con partenti che non le garbano. Cordialità.

...
4 luglio 2025 09:03 Edoaxid
Non direi che Conca è l'ultimo degli stronzi e che il tricolore l'hanno vinto anche Zana e Velasco...
L'ha vinto uno che l'ha messa nel mirino e onorata...

Nobilitare
4 luglio 2025 09:07 Babalu
In questi mi è capitato di ricordare quando il ciclismo nostrano era in salute, i campioni vincevano i campionati italiani e poi correvano con una striscietta tricolore sulla maglia. Fregava qualcosa a loro?

Altro
4 luglio 2025 09:53 Commenti
Di antipatico e sgradevole non c'è solo il discorso....

Chieda a Stagi
4 luglio 2025 10:14 Arrivo1991
A questo giro, siete in conflitto di opinioni.

Non solo in Italia,mi pare
4 luglio 2025 10:23 pickett
Scorrendo l'elenco dei campioni nazionali degli altri Paesi,mi pare che questa manifestazione non abbia + molta ragione di esistere,come nel tennis.Assurdi poi i campionati nazionali a cronometro,che si disputano su una distanza ridicola e vedono alla partenza solo un pugno di corridori ,almeno la metà dei quali servono unicamente a far numero.Quest'anno il 30% dei partecipanti sono stati battuti da una donna!

Caos
4 luglio 2025 12:38 Passista Lento
nel ciclismo attuale tra wt continentale e professional ci sono ormai piu di 2000 ciclisti quindi per far competere tutti bisogna tenere in piedi un'enormità di eventi tra cui i campionati nazionali, negli anni 70 alla Sanremo partcipavano quasi tutti i professionsti quindi 2/300 atleti, non so se sia meglio adesso o allora ma nella formula uno il campionto se lo giocano in 20 nello sci un centinaio cosi come nel tennis e tutti gli sport individuali, solo negli sport di squadra ci sono numeri maggiori, ma il ciclismo è uno sport di squadra?

Articolo fuori dal bersaglio
4 luglio 2025 13:33 vecchiobrocco
Il campionato italiano non viene snobbato, anzi: visto che non abbiamo atleti in grado di vincere il Tour o le Classiche, per la maggior parte degli corridori italiani, vincere il tricolore è un obiettivo importante e che porta molta visibilità.
Il problema è invece che i nomi che hanno vinto di recente (e proprio per i motivi di cui sopra) sono semplicemente in linea con quello che passa il convento. A Gorizia avrebbe anche potuto vincere Milan o Baroncini, ma sappiamo tutti che ormai abbiamo solo 3-5 max corridori "forti" a livello mondiale

Finalmente sono d'accordo con TUTTOBICI
4 luglio 2025 18:33 trifase
Finalmente sono d'accordo con TUTTOBICI. Il campionato italiano e' una corsa minore. Lo e' sempre stata un po', ma negli ultimi anni conta meno anche delle ormai scadute semiclassiche italiane.
Detto questo balza all'occhio la prestazione degli SWATT.

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