
Quando Joao Almeida è al Tour de Suisse state pur certi che non è un semplice spettatore. Nel 2024 aveva portato a casa due vittorie di tappa e un secondo posto nella classifica generale, quest’anno è tornato in Svizzera come automatico favorito numero uno, l'inizio non era stato uno dei migliori, ma quando la strada ha iniziato a salire ecco che ha urlato prontamente presente.
Il portoghese della Uae Team Emirates Xrg ha fatto la differenza sul Passo dello Spluga quando mancavano quasi 50 chilometri al traguardo, un attacco forte, deciso, che ha messo in croce tutti i suoi avversari. «Sono contento della vittoria di tappa, abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra e le gambe hanno sempre girato molto bene, è un ottimo segnale in vista del Tour de France e devo dire che sono soddisfatto. Siamo andati molto forte per tutta la giornata e sul Passo Spluga ho cercato di attaccare nel punto più duro, sicuramente avevamo studiato la tappa con la squadra, ma ho seguito anche molto le mie sensazioni e una volta scollinato ho fatto una lunga cronometro individuale. Nella mia mente c’era solo la vittoria di tappa, prendere la maglia da leader oggi era praticamente impossibile, il ritardo era troppo grande» dice Joao Almeida subito dopo la tappa. Ai media concede solo poche parole, bisogna letteralmente incalzarlo con le domande e si fa fatica a capire cosa effettivamente passi per la testa del portoghese.
L’anno scorso aveva chiuso il Tour de Suisse in modo dolce amaro, aveva vinto la cronometro finale, ma aveva dovuto cedere la classifica generale al compagno di squadra Adam Yates che su un arrivo in salita era andato molto più forte di lui. Questa volta però le cose sono molto diverse, alla vigilia della corsa elvetica doveva essere l’unico capitano designato, ma già alla prima tappa un chiaro errore di valutazione e forse anche un certo scompiglio nel team l’hanno fatto sprofondare ad oltre 3 minuti. «Domenica abbiamo fatto chiaramente un errore, è inutile negarlo, sicuramente come squadra abbiamo perso del tempo che sarà difficile riprendere» aggiunge Almeida senza andare nei particolari.
Dopo la bella vittoria di oggi la domanda viene più che spontanea: ma allora la battaglia per la generale è ancora aperta? «Sicuramente da qui a domenica ci saranno giornate complicato, domani per esempio si arriva in salita, ma bisognerà vedere come gireranno le gambe. Sarà molto difficile, ma non impossibile» dice Almeida in modo estremamente sintetico. Domani infatti si arriverà in Ticino a Santa Maria, è prevista una frazione parecchio movimentata; oggi il leader della generale Romain Gregoire ha gestito molto bene la corsa dimostrando un notevole controllo della situazione. Metterlo in difficoltà sarà molto difficile.