VAN AERT. «HO PENSATO SOLO A ME STESSO, HO SBAGLIATO E MI ASSUMO OGNI RESPONSABILITA'»

PROFESSIONISTI | 03/04/2025 | 08:28
di Francesca Monzone

Attraverso le Fiandre avrebbe dovuto essere la corsa della resurrezione per Wout van Aert perché in questa corsa, esattamente un anno fa, con una caduta aveva distrutto un’intera stagione: vincendo proprio su quelle strade, il belga avrebbe potuto cancellare tutti i demoni che si portava dietro. Così non è stato e il fiammingo con un secondo posto si è ritrovato a vivere l’inferno dei perdenti, perché non è riuscito a finalizzare il lavoro dell’intera squadra. Nessun sorriso per Wout e a testa bassa, ha lasciato il podio della cerimonia.


«Sono stato un egoista e questo è un atteggiamento che va contro la mia natura. Questo è stato un grosso errore».


van Aert ha deciso di correre contro Neilson Powless verso il traguardo della Dwars door Vlaanderen e di provare a batterlo allo sprint. Lo statunitense, rimasto intrappolato in mezzo ad un terzetto della Visma-Lease a Bike, alla fine è riuscito a vincere precedendo Van Aert, Benoot e Jorgenson.

«Mi sono irrigidito nello sprint. Abbiamo spinto davvero forte nell'ultima ora ed eravamo al limite. Ma con una tattica diversa avremmo potuto eliminare Powless e andare solo noi tre. Se non fosse andata a buon fine, almeno non avremmo avuto nulla di cui incolparci».

La delusione di Van Aert è tanta, non solo per aver mancato la vittoria, ma per aver chiesto alla squadra di lavorare in modo esclusivo per lui. «Quando sei davanti con quattro uomini e tre di loro sono della stessa squadra, se non vinci hai sicuramente commesso un errore. Sono pienamente responsabile di questa sconfitta. Sono stato troppo egoista nel finale perché il mio desiderio di vincere è passato sopra a tutto. Soprattutto dopo tutte le critiche che ho ricevuto e tutta la sfortuna che mi è capitata. Per una volta ho pensato a me stesso. Non volevo rischiare che rovinassimo tutto e che uno dei miei compagni di squadra vincesse e questo è stato un grosso errore. Non sono fatto così ed è per questo che sono così deluso e arrabbiato con me stesso».

Il fiammingo lo scorso anno aveva lavorato duramente per arrivare alle Classiche nella forma migliore e cercare poi di vincere il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix. Aveva vinto la Kuurne-Bruxelles-Kuurne e poi per due volte terzo alla E3 Saxo Classic e alla Omloop Het Nieuwsblad e poi, la caduta il 27 marzo, che aveva stravolto tutto. Questa volta Van Aert aveva creduto di poter essere il più bravo, ma così non è stato.

«Bisogna sempre massimizzare le proprie possibilità di vincere una gara come squadra. Noi non l'abbiamo fatto e l’unico responsabile sono io. Ho preso la decisione abbastanza presto per il finale e volevo essere io a fare lo sprint convinto che lo avrei vinto, ma non l'ho fatto. Quindi adesso devo assumermi la responsabilità ed essere duro con me stesso».

Il belga è sempre stato un corridore molto generoso con i suoi compagni di squadra, tanto da lasciare alcune volte a loro la vittoria per il lavoro fatto. Questa volta però c’è stato un errore nella valutazione e Wout non riesce a darsi pace per una vittoria che con i compagni Benoot o Jorgenson sarebbe potuta arrivare.

«La colpa non è certamente di Tiesj e Matteo. Sono stato così convincente che mi hanno seguito. Se avessimo attaccato Powless negli ultimi dieci chilometri e fosse comunque andata male, allora non avremmo avuto nulla di cui incolparci. Perché quella sarebbe stata la tattica giusta. Ho deciso invece di giocare in un altro modo e non posso giustificarmi. Avrò bisogno di un po' di tempo per vedere il lato positivo di questa gara dopo un risultato come questo».


Copyright © TBW
COMMENTI
Accanimento
3 aprile 2025 09:26 Greg1981
Lo avete rimarcato ieri in tutti gli articoli. Ha perso una corsa, come ultimamente gli capita. Ma non capisco questo accanimento continuo su lui e sul suo team

Disastro Visma
3 aprile 2025 09:30 andy48
Rispetto a Wout per l'autocritica. Ma per i resto, un vero disastro. Era ovvio che i 3 della Visma dovevano provare ad attaccare Powless uno alla volta negli ultimi 2 km, e invece procedevano tranquilli come dei predestinati. Per di piu', gara onesta di Powless, che ha sempre dato i cambi fin quasi alla fine. Ma dall'ammiraglia Visma non e' giunto un consiglio?

Greg1981
3 aprile 2025 09:48 Ale1960
Non vedo accanimento verso il belga,solo logiche considerazioni su un ciclista in evidente involuzione. Van Aert è sempre stato ammirato da tutti,ma i risultati non sono un'opinione. Casomai le critiche le merita l'ammiraglia. Imbarazzante non aver provato a staccare Powless dando per scontata la vittoria allo sprint di Wout. Da ammirate comunque le sue scuse alla squadra. Ciclista sempre umile e sincero.

@ greg81
3 aprile 2025 10:14 ghisallo34
Neilson Powless, non viene intervistato. Viene solo rimarcato il "fallimento" Visma. Giustamente.

Ghisallo34
3 aprile 2025 12:47 GianEnri
L'intervista di Powless è stata pubblicata e nessuno l'ha commentata, è ovvio sia più clamoroso l'errore tattico della Visma.

Autocritica
3 aprile 2025 12:54 VanderLuca
L'ammiraglia non poteva fare nulla, è stata una decisione di Wout, fine delle chiacchiere....si rifara!!!!

ultimamente??
3 aprile 2025 13:18 VERGOGNA
ha avuto anni in cui volava, ha in bacheca solo una monumento. corre in una squadra che si è tolta il lusso di vincere tutti i 3GT nello stesso anno, monopolizzando un podio, ma corrono peggio di una squadra di G6. cosa gli si deve dire bravi? non mi pare di aver letto offese o altro, se uno sbaglia prende su e basta... piantiamola con questi vittimismi, sono professionisti pagati milioni.

Monumento all'onesta'
3 aprile 2025 13:20 Bullet
Super super onesto, quasi troppo, diciamo anche che un Van Aert non avrebbe mai pensato che un Powless, ricordo la volata del Laigueglia battuto da scalatori, potesse batterlo. Secondo me se uno vuole vincere è giusto che ci provi e chieda alla squadra di lavorare per lui, avesse vinto saremmo tutti qui a dire che era facile vincere così con la squadra che ti porta quasi da solo fino al traguardo.

Pazz 54
3 aprile 2025 13:54 Pazz54
Roba mai vista, ma chi c"era in ammiraglia?.... un esordiente spero!

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Aurora Cerame è la nuova campionessa d'Italia della categoria donne esordienti di primo anno. La giovane piemontese di Varallo Pombia, in provincia di Novara, 13 anni compiuti a maggio portacolori della Società Ciclistica Cesano Maderno ha conquistato il titolo nella...


Domani parte il Giro d’Italia Women ed Elisa Longo Borghini è pronta per la battaglia. L’atleta di Ornavasso che ha appena riconquistato il tricolore proprio una settimana fa, si presenta alla corsa rosa come vincitrice uscente e decisa a combattere...


Sarà una  Human Powered Health a trazione italiana quella che vedremo da domani sulle strade del Giro d’Italia Women. Il team statunitense ha convocato per la “corsa rosa” tutte le proprie atlete di nazionalità italiana: Giada Borghesi, Carlotta Cipressi, Barbara...


E’ il 14 luglio 1965, anniversario della presa della Bastiglia. Al Parco dei Principi di Parigi un italiano percorre il giro d’onore in maglia gialla. Ha 22 anni, 9 mesi e 16 giorni, abita a Sedrina in Val Brembana e...


Christian Prudhomme è il numero uno del Tour de France, ma il suo non è un mestiere che si improvvisa e bisogna studiare bene ed essere bravi se si vuole essere al comando della corsa più importante del mondo. Prudhomme,...


Ci sarà anche Gaia Segato al Giro d’Italia Women che è ormai prossimo alla partenza. Trevigiana di Maserada sul Piave, la 21enne atleta di BePink - Imatra – Bongioanni si presenta alla “corsa rosa” con una buona condizione di forma...


Gli atleti del team Israel - Premier Tech saranno oggi ai nastri di partenza della Grande Boucle con un kit in edizione speciale a bordo di bici Factor dotate di grafiche uniche realizzate a mano. Questo sarà l’omaggio per la grande corsa a...


L’anno scorso il Giro d’Italia Women ci ha regalato delle emozioni incredibili con una spettacolare Elisa Longo Borghini che in maglia rosa dalla prima all’ultima giornata ha riportato nel bel paese un titolo che mancava da ben 16 anni. Nell’edizione...


Lo aveva visto fermarsi a una locanda. Bici, maglia, pantaloncini corti, forse un berrettino in testa. Nessun dubbio, era lui: Ottavio Bottecchia. Il primo vincitore italiano del Tour de France, anno 1924. Il primo vincitore assoluto di due Tour de...


Dal 6 al 13 luglio, la VF Group Bardiani-CSF Faizanè sarà al via del Tour of Magnificent Qinghai, nuova denominazione dello storico Tour of Qinghai Lake. La squadra sarà impegnata in una corsa a tappe unica nel suo...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024