Ora è ufficiale: l'Uci vara il «Passaporto Biologico»

| 13/06/2008 | 21:53
L'Unione Ciclistica Internazionale ha approvato oggi il 'passaporto biologico', il programma che porterà alla creazione di profili individuali dei singoli corridori per affinare la lotta al doping. Il progetto è stato varato ufficialmente con una votazione effettuata a Snekkersten, in Danimarca. D'ora in poi i ciclisti sospettati di ricorso a sostanze o pratiche illecite potranno essere puniti sulla base di prove derivanti da valori anomali nelle analisi di sangue ed urine. L'Uci, oggi, ha inoltre adottato un ulteriore deterrente approvando la sospensione provvisoria dei ciclisti nei quindici giorni successivi ad un test antidoping con risultati giudicati sospetti. "Il mondo del ciclismo sostiene al cento per cento il programma del passaporto biologico", ha affermato il presidente dell'Uci, Pat McQuaid, a margine della riunione odierna. Al momento hanno aderito al progetto pilota 850 corridori, fornendo ad un laboratorio di Losanna i campioni di sangue ed urina che in futuro saranno utilizzati come cartina tornasole per l'individuazione di variazioni anomale nei valori standard individuali. Il programma del passaporto biologico ha un costo di cinque milioni 200mila euro.
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