POGACAR. «JONAS ED IO SAREMO VICINI, MA DOMANI SPERO DI GUADAGNARE QUALCHE SECONDO»

TOUR DE FRANCE | 17/07/2023 | 17:57
di Francesca Monzone

Quello a cui stiamo assistendo è uno dei Tour de France più avvincenti degli ultimi anni e a rendere la sfida così interessante sono Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard, che questa settimana  si sfideranno ogni giorno per arrivare a Parigi con la maglia gialla sulle spalle.


«Mi piace questa sfida per il terzo anno consecutivo – ha detto Pogacar durante la conferenza stampa – e spero di riuscire a prendere qualche secondo nella cronometro di domani».


Domani partirà la terza e ultima settimana del Tour 2023 e la cronometro individuale potrebbe ribaltare la classifica. I due dove fuoriclasse partiranno per ultimi: Pogacar alle 16:58 e la maglia gialla Vingegaard alle 17:00.

«Non so chi tra noi sia in vantaggio psicologico. Posso dire per me stesso che mi sto godendo ogni momento di questa partita e ho molto rispetto per tutto ciò che sta accadendo».

Adesso bisognerà guardare solo avanti, perché ci sono appena dieci secondi tra il due volte vincitore del Tour e il difensore dell’ultima maglia gialla, quindi non c'è tempo per analizzare le Alpi e ciò che è accaduto nella seconda settimana, ma l'attenzione è rivolta a ciò che accadrà domani.

«E’ senza dubbio una cronometro interessante. Si parte rilassati, ma poi arriva subito una salita impegnativa  e a seguire una discesa facile e veloce. Bisognerà calcolare con attenzione quanta energia impiegare nell'ultima salita. Gli ultimi 15 minuti saranno terribili e bisognerà dare tutto. Mi piace molto il percorso, non vedo l'ora che arrivi domani e spero di avere buone gambe».

Nel 2020 fu proprio la cronometro finale a La Planches des Belles Filles a capovolgere la classifica generale. Quell’anno Pogacar era alle spalle di Roglic e in quella cronometro il giovane sloveno riuscì a stravolgere la corsa, conquistando tappa e maglia e assicurandosi il posto d’onore a Parigi. Quest’anno però è diverso e i due avversari sono veramente protagonisti di un incredibile testa a testa. «Queste due cronometro non sono così simili, guardo a  domani in modo completamente diverso rispetto a tre anni fa, dove era sicuramente più difficile».

Negli ultimi due Tour, Pogacar è stato più veloce di Vingegaard nella cronometro della prima settimana, mentre nell'ultima settimana il danese è stato più veloce. Ci sono state le montagne e lo sloveno, anche se ha vinto, non è riuscito a recuperare il distacco dal campione della Jumbo-Visma.

«Non è difficile pensare che domani entrambi saremo vicini. Ma non dobbiamo dimenticare che qualcuno di noi potrebbe avere una brutta giornata in questa settimana. Sarà molto difficile, bisognerà spingere fino alla fine, indipendentemente dal fatto che si vinca o si perda».

Il caldo è uno dei problemi maggiori per lo sloveno, ma con il giusto allenamento, si sta abituando a correre con alte temperature.

«Certo non mi piace pedalare a 35 gradi per un'ora in salita, ma i miei compagni di squadra mi aiutano molto ad abbassare la temperatura. C'è un’importante lavoro organizzativo dietro a questo ed è uno degli aspetti che abbiamo migliorato negli ultimi tre anni».

Pogacar in aprile era caduto durante la Liegi-Bastogne-Liegi ed è stato costretto ad un lungo periodo di pausa. Il polso gli crea ancora dei problemi ma è certo di poter migliorare in quest’ultima settimana di corsa.

«Il polso mi dà ancora un po' fastidio, ma le gambe stanno bene. Dopo il Tour vedremo come sta il polso, forse avrà bisogno di un po' più di riposo. E poi c’è lo stress con il quale devi convivere perché non esiste nessun rimedio per farlo sparire. E’ una cosa che fa parte dello sport ma anche della vita e dopo tutto ognuno di noi deve conviverci».

C’è la cronometro domani ma ci saranno anche le tappe di montagna, che faranno faticare gli uomini di classifica. «La settimana più difficile penso che sia stata la seconda. Conosco bene sia la cronometro che la tappa del giorno dopo con il Col de la Loze, mentre non conosco l’arrivo di Markstein nella tappa numero 20. Guardando il profilo la tappa di mercoledì è la più difficile del Tour di quest'anno, ma dipende da cosa potranno fare i corridori sabato. Alla fine anche questa potrebbe essere  la tappa più difficile, soprattutto se ci sarà ancora un piccolo distacco, potranno succedere molte cose. Sarà una settimana intensa nella quale tutto potrà accadere».

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