RANUCCI, IL SANTINO IRIDATO E' ANDATO IN FUGA

LUTTO | 23/05/2023 | 14:48
di Marco Pastonesi

Ha vinto Topolino!, gridava la folla, assiepata e ammirata. Era così piccolo che si faticava a vederlo, circondato da addetti e amici. Aveva vinto a Vetralla, lui all’esordio tra gli allievi e Ardelio Trapè da habitué tra i dilettanti. Ha vinto Topolino!, gridava la folla, festante e trionfante. E accompagnava il piccolo vincitore a San Martino del Cimino, nel convento dei cappuccini, eletto a gotha del ciclismo. I vincitori sono più santi che beati. E soprattutto lui, Topolino, che gli amici chiamavano già Santino.


Sabato scorso è morto Sante Ranucci, Santino, il Topolino. Del 1933, da Montefiascone, sulla Via Francigena, dove il ciclismo coltivava un suo cammino e una sua religione. A cominciare da quel Giuseppe Caprio, corridore ai tempi di Girardengo e poi ciclista con negozio e officina, ancora aperto con un altro Giuseppe Caprio, il nipote. E a continuare con i fratelli Trapè, prima Ardelio, che di Santino si sarebbe occupato come allenatore, poi Livio, che di Santino sarebbe diventato amico oltre che collega.


Con mamma e papà ristoratori, “da Mamma Rosa e Giuseppe” il nome della trattoria a Montefiascone, Santino era così forte che a diciannove anni era già emigrato in Toscana per dedicarsi al ciclismo. Su un camion. Conquistò vittorie, conquistò amicizie, conquistò perfino Gino Bartali (“M’invitò a pranzo, due fiorentine, una lui, l’altra io, alte così, mai viste e mai mangiate prima”), conquistò un tifoso che lo adottò (“Prima una stanza dove dormire, poi addirittura la figlia da sposare”), conquistò i compagni di allenamento (“C’era anche Alfredo Martini, io stavo dietro a tutti per rispetto, mi chiamavano il Nano di Montefiascone o anche lo Zingarello di Montefiascone”).

L’apoteosi ai Mondiali del 1955, categoria dilettanti. Santino ci arrivò al massimo della forma (“Tre vittorie nelle ultime tre corse”) e delle condizioni (“Percorso duro, dunque adatto”). Infatti: vittoria per distacco. E un podio tutto azzurro: secondo Lino Grassi, terzo Dino Bruni. Premio, un milione di lire: “Una fortuna”. Il ritorno a casa: “Fra due ali di folla”. L’ingresso al Palazzo Comunale: “Come se avessi vinto una guerra”. L’incontro con Pio XII, che voleva conoscerlo: “Sua Santità il Papa e sua santità Santino”. E il mondo del professionismo: “Meno facile e meno felice. Mi mancò qualcuno che mi insegnasse come allenarmi e come correre. Mi mancò anche qualcosa, un po’ di fortuna. Alla Freccia Vallone fui ripreso a poco dal traguardo, alla Liegi-Bastogne-Liegi giunsi ottavo dopo sette belgi, al Giro d’Italia sfiorai due volte la vittoria. Nel 1959 corsi la Vuelta con Coppi nella Tricofilina”.

Livio Trapè ricorda “i nostri matrimoni, il mio a Montefiascone, il suo a Firenze, poi però insieme nel viaggio di nozze, da Sanremo a Barcellona e a Palma di Maiorca”, ricorda “le feste di popolo a Montefiascone, la prima per la sua vittoria mondiale a Frascati, la seconda per i 60 anni della mia olimpica a Roma, lui non aveva più la maglia iridata, gliene rifacemmo una, al volo, qui a Montefiascone, poi la sfilata lungo il corso su un’auto d’epoca”, ricorda anche “quando Santino raccontava della tappa del Bondone al Giro del 1956, per il freddo perse la sensibilità, la testa, la vista, scese di bici ed entrò in una casa”, ricorda “le sue qualità di scalatore e fondista, invece in pianura soffriva”, ricorda che “a Montefiascone avevamo una pista in terra battuta, 300-350 metri, con le curve sopraelevate, a un chilometro dalla cattedrale, lì si organizzavano riunioni con Magni, Messina, Terruzzi e Rigoni, lì ci allenavamo noi ragazzini, di sera, quasi di nascosto”.

Il finale della corsa di Santino è stato difficile anche per un fondista – il 31 ottobre avrebbe compiuto 90 anni - come lui. Un tumore alla prostata, inoperabile, lo costringeva a disagi e sofferenze. In silenzio, in surplace, continuava a pedalare. Fino al traguardo.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Terzo successo nella Coppa del Mondo di Ciclocross per la giovane iridata Lise Revol che consolida la sua leadership nell speciale Challenge UCI per la categoria donne juniiores. La diciasettenne francese trionfa in solitaria sul traguardo di Dendermonde (Belgio) dove...


Il lavoro delle diplomazie in rappresentanza di RCS Sport & Events e delle squadre che parteciperanno al prossimo Giro d'Italia non ha dato finora i risultati attesi e le parti sono ancora piuttosto lontane. Al centro della contesa, ancor prima...


La vigilia del Gran Premio Valfontanabuona di ciclocross che quest'anno è valido quale Coppa Italia Giovanissimi, è sempre ricca di eventi. Il Velo Val Fontanabuona di Roberto Portunato ha infatti ideato due riconoscimenti, il Premio Fontanino e il Premio Adriano...


Tra i corridori che hanno rischiato di finire la propria carriera nel 2025 dopo la fusione tra la Intermachè e la Lotto, c’è anche Arne Marit, che solo da poche settimane ha trovato un ingaggio al fianco dell’amico Remco Evenepoel....


L’ultima versione del riuscitissimo faro anteriore Allty ha davvero molto da offrire, a partire dai potentissimi 1500 LM che possono essere sviluppati. Se cercate una soluzione slim, potente e dotata di tante funzionalità,  Allty 1500S è il faro giusto per illuminare...


Ha due facce ancora, ancora e sempre, questo nostro ciclismo, da anni. Ma vissuto, dibattuto, amato, trascorso, in Campania, realmente al giorno di oggi, è ancora di più conflittuale, per la narrazione leale fra un presente liliale e un passato...


Un centinaio di concorrenti (erano 112 gli iscritti) hanno preso parte nei pressi dello stadio di atletica leggera Mauro Ferrari a Prato, alla terza e ultima prova del Supercross Valbisenzio, istituito per la prima volta che ha riscosso un ottimo...


Anni ’20, Anni ’30: con sei Giri d’Italia vinti in quel lasso di tempo (Brunero 3, Camusso, Valetti 2) il ciclismo torinese attraversò un’autentica Golden Era. Quel filone aureo, sviscerato nel tempo da amarcord giornalistici e libri, è rivissuto anche durante...


Giulia è bionda, ha gli occhi grigi, uno sguardo che si direbbe da sognatrice, almeno per quello che si ricava da antiche fotografie, alcune sfumate, altre sgranate, altre ancora appannate, tutte in bianco e nero. Giulia ama il salto in...


Sveglia all’orario deciso da qualcun altro. Co­la­zione a base di qualcosa decisa da qualcun altro. Allenamento con tempi e chilometraggi decisi da qualcun altro. Pranzo con menu deciso da qualcun altro. Massaggi e terapie stabiliti da qualcun altro. Tempo libero...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024