SEI GIORNI DELLE ROSE, I 25 ANNI DI UN MIRACOLO ITALIANO

PISTA | 04/08/2022 | 09:28
di Paolo Broggi

Stasera andiamo ad una festa, una festa di compleanno. Una festa speciale, non bisogna portare né il vino né il regalo, basta esserci. L'appuntamento è nella capitale, ma non in quella nazionale né in quella della moda: l'appuntamento è nella capitale della pista, Fiorenzuola d'Arda. Parola d'ordine all'ingresso: viva la Sei Giorni.


Sì, perché stasera la Sei Giorni delle Rose festeggia il suo venticinquesimo compleanno. Provate a tornare con la mente a quel 1998, in un periodo fulgido per le Sei Giorni invernali, e pensate alla straordinaria intuizione di un manipolo di appassionati guidati da Claudio Santi: portare i campioni della Sei Giorni a gareggiare in estate in un teatro di provincia (con tutto il rispetto per Fiorenzuola, ovviamente).


E i campioni, in 25 anni ci sono passati tutti: da quelli che a Fiorenuola hanno dedicato la prima bicicletta che hanno costruito, come Sir Chris Hoy, a quelli come Geraint Thomas che l'Italia hanno imparato a conoscerla proprio a Fiorenzuola e ancora se ne ricordano. Ne sono passati e ne continuano a passare, perché la Sei Giorni delle Rose ogni anno rinnova il suo miracolo: guardatevi attorno, guardate alla pista italiana e poi giudicate se non è un miracolo.

In 25 anni, ovviamente, tante cose sono cambiate e la Sei Giorni delle Rose non è stata da meno: con lungimiranza che ancora oggi, a distanza di anni, non smettiamo di ammirare, Claudio Santi ha portato la sua truppa ad abbandonare la manifestazione classica per trasformare la Sei Giorni in uno dei più importanti appuntamenti internazionali del calendario della pista. Non più una Sei Giorni, ma sei giorni di gare di altissimo livello con la lista delle nazionali al via che ogni anno si fa sempre più lunga, con i campioni che qui vengono a rifinire la preparazione per gli appuntamenti più grandi, olimpiadi o mondiali che siano. E con la parità di genere mai sbandierata, ma semplicemente mostrata sul campo, quando ancora nessuno la promuoveva seriamente.

La Sei Giorni, ovviamente, è fatta anche di gente: è fatta da Claudio Santi che la guida con una passione che cresce incredibilmente anno dopo anno, è fatta da Stefano Bertolotti che di strada ne ha fatta tanta ma che continua a far vibrare la voce per raccontare la sua Sei Giorni, è fatta da tanti volti che ritrovi ogni anno e che quando uno non lo vedi più sei un po' triste anche se al massimo ci avevi scambiato qualche buonasera e gli immancabili sorrisi.

La cosa che più impressiona della Sei Giorni delle Rose è che chi vi entra in contatto, chi la scopre, poi non la lascia più. Due nomi per tutti: Gaetano Rizzuto che l'ha incontrata come direttore di Libertà ed è diventato addirittura presidente del Velodrono, oppure Giovanni Compiani, che da sindaco di Fiorenzuola è divenntato poi pilastro dello staff.

L'ultima cosa da sottolineare, è che la squadra della Sei Giorni cresce ogni anno e incredibilmente ringiovanisce. Con un senso di appartenenza straordinario: “Io sono della Sei Giorni". Beh, vi confesso che l'ho pensato anch'io quando, due anni fa, Claudio è venuto in tribuna a regalarmi il draghetto rosso simbolo della Sei Giorni. E stasera lo porterò con me a Fiorenzuola, per sentirmi ancora più dentro la festa.

Chissà, forse è stato un caso che la Sei Giorni nel 1998 sia nata il 4 agosto, nel giorno in cui, nel 1932, Attilio Pavesi (a cui oggi è intitolato il Velodromo, altro fiore all'occhiello dell'As Florentia) conquistava a Los Angeles il titolo olimpico della cronometro, sicuramente è stato un caso che ai Giochi di Tokyo che dovevano esserci nel 2020 e si sono disputati un anno più tardi il 4 agosto sia arrivata la medaglia d'oro del quartetto. Sarà un caso, ma vuoi mettere che festa sarà stasera?

Buon compleanno, Sei Giorni delle Rose!

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Arrivano da Alicante, dove la Lidl Trek ha aperto ai media le porte del suo ritiro, le prime indicazioni sui programmi dei corridori di punta del team statunitense.Juan Ayuso per la classifica generale e Mads Pedersen per la maglia verde...


Finalmente torna Mathieu van der Poel. L’olandese da domenica a Namur, in Belgio tornerà a gareggiare nel ciclocross. Il campione dell’Alpecin-Deceuninck, a 30 anni, disputerà a Namur la prova di Coppa del mondo, primo degli appuntamenti (12 o 13 cross)...


Un altro giovane talento mette il Tour nel mirino: parliamo di Cian Uijtdebroeks, il ventiduenne belga che ha lasciato la Visma Lease a Bike, dove si sentiva un po' "stretto", per approdare alla Movistar. Con i tecnici della formazione spagnola,  Uijtdebroeks...


La UAE Team Emirates – XRG presenta la nuova divisa per la stagione 2026: firmata da Pissei, rapprersenta il quarto capitolo di una partnership basata su innovazione, performance e ambizione condivisa. Costruire la squadra migliore al mondo non dipende mai...


La serata di mercoledì 10 dicembre 2025 ha salutato il ritorno del Giro d’Italia con una tappa domenicale, quella che chiude la seconda settimana di gara con il via da Voghera, che prevede il traguardo nel capoluogo lombardo. Tappa per...


Remco Evenepoel ha parlato nel dettaglio del suo programma e delle sue intenzioni durante la conferenza stampa che la Red Bull – Bora Hansgrohe ha tenuto in Spagna. Una sorta di esordio con i nuovi colori per il belga che...


Van Rysel, marchio appartenente al grande gruppo Decathlon, fornirà anche per il 2026 alla formazione Decathhlon CMA CGM divisa, caschi, occhiali e bicicletta. Restano fedeli i colori del telaio, anche se qualche piccolo cambiamento c’è rispetto alla stagione precedente. Le bici fornite al...


Le onde s’infrangono sul litorale della Costa Blanca. Sulla carreggiata adiacente transita il treno SD Worx-Protime, lo squadrone World Tour femminile multinazionale. A fare l’andatura è la lecchese Barbara Guarischi. “I miei anni d’attività sono numerosi – afferma poi a...


La UAE è un'eccellenza planetaria a larga trazione tecnica italiana. Tra i numerosi direttori sportivi del nostro Paese nel team di Pogacar, di quelli magari che si sentono meno ai microfoni e si leggono meno sui giornali, c'è Marco Marzano....


Dici Zoccorinese e subito pensi a Giovanni Villa. Quel burbero e generoso brianzolo che a modo suo ha fatto la storia del ciclismo dilettantistico nella piccola frazione di Vergo Zoccorino una realtà immersa nella natura, con splendide dimore storiche, antiche chiese...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024