GATTI&MISFATTI. LE MIE SCUSE A VINGEGAARD, MA POGACAR RESTA IL MEGLIO

TOUR DE FRANCE | 22/07/2022 | 09:08
di Cristiano Gatti

Egregio signor Vingegaard, lei certo non può saperlo, tanto meno gliene può importare qualcosa, ma a causa sua io mi trovo con una certa pesantezza di stomaco. Praticamente, per farla breve, dopo le prime tappe del Tour avevo promesso ai miei amici Pier Augusto Stagi e Angelo Costa che se Pogacar si fosse fatto battere da lei io mi sarei mangiato due asini vivi. Avevo cominciato con uno, dopo un paio di tappe ho voluto fare il tracotante e ho raddoppiato.


Così, eccomi qui con la digestione difficile – non le dico gli zoccoli -, ma con la consapevolezza di doverle anche delle sincere scuse. Il mio errore madornale nei suoi riguardi, in tutta sincerità, sta nel fatto di averla sottovalutata. Certo, seguendo le faccende di questo sport, avevo notato anch'io che lei l'anno scorso era andato fortissimo, arrivando secondo da gregario, unico a staccare già allora Pogacar.


Ma cosa le devo dire: sono caduto anch'io nell'errore del conformismo di maniera, quello per cui un conto è correre con la mente sgombra del gregario, tutta un'altra cosa gareggiare con la responsabilità del capitano. Ecco, in definitiva la mia mancanza di riguardo nei suoi confronti è tutta qui: ho pensato che una volta saltato per aria Roglic, lei non sarebbe riuscito a reinventarsi leader, leader di primo livello come richiede la vittoria di un Tour.

Invece. Invece lei giorno dopo giorno ha acquisito sempre più sicurezza e personalità , rifilando sberle a ripetizione, certo a Pogacar, ma in fondo anche a me che non vedevo avversari degni del magnifico sloveno.

Dunque, tante scuse e ancora di più tantissimi complimenti. Certo ha sfruttato come si deve una squadra superba, ma anche con una squadra superba arriva il momento in cui il solista deve trasformare il lavoro corale in capolavoro personale. Non riesce a tutti, non riesce sempre. A lei è riuscito nel modo più sublime e spettacolare. E soprattutto in un modo indiscutibile, che non lascia spazio a dubbi e recriminazioni. D'altra parte fa Cassazione la frase pronunciata dallo stesso Pogacar: “Cosa è successo? E' successo che ha vinto il più forte”.

Punto, e per una volta fine immediata delle discussioni. Oltre alle scuse e ai complimenti, però, voglio tenermi lo spazio minimo per dirle un'ultima cosa, questa: anche se per tanti invidiosi il Tour 2022 cade a fagiolo per iniziare la demolizione del fresco mito di Pogacar, per quanto mi riguarda continuo a ritenere Pogacar il più grande fuoriclasse nato da madre umana negli ultimi decenni. Tant'è vero che sarò molto sincero: tra lei Vingegaard, dominatore del Tour 2022, e il battuto Pogacar, io continuo a preferire nettamente Pogacar. Perchè mai? Semplicemente perchè lei continua nel solco di una tradizione che a me non garba tanto, cioè concentrarsi unicamente sul Tour, tutta una stagione in tre settimane di gara, benchè sia la più importante. Io anche dopo la sconfitta e le sberle continuerò ad amare Pogacar, perchè corre tutto l'anno, vince tutto l'anno, diverte tutto l'anno. Nelle corse in linea e nelle corse a tappe. In salita, a cronometro, in volata e pure in discesa (anche se ogni tanto cade...).

Senza offesa, egregio signor Vingegaard. Ma anche senza ipocrisie. Nel grande duello che torna a segnare il vero ciclismo, meglio il campione totale che il campione part-time. Così la vedo io, senza pretendere di avere ragione. Oggi incasso la bocciatura e mi mangio i due asini, ma niente mi fa cambiare gusto e idea: quando sulla faccia della terra, nelle corse in bicicletta, compare un Pogacar, io sono sicuro che presto o tardi, digeriti i due asini, ricomincerò a divertirmi. E' solo questione di tempo. Il tempo è galantuomo.

Lei, se le riesce, veda adesso di non sparire. Perchè un grande duello sia vero, non può esaurirsi sulle strade francesi. Di gente che si esprime tre settimane all'anno ne abbiamo già vista abbastanza. La bellezza del nuovo ciclismo, di questo ciclismo giovane e naif, è che non ha il braccino. Basta con gli stagionali che chiudono gli ombrelloni a fine luglio. Lo sportello Pogacar è aperto tutto l'anno, h24. E se una volta arriva secondo, non è una sconfitta. E' solo una vittoria in meno tra le tante che mette in banca, perdendo già il conto.

 

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COMMENTI
Gatti non è informato
22 luglio 2022 09:40 carloprimavera
Segnalo a Gatti che Vingegaard quest'anno ha vinto la Drome Classic a fine febbraio, è arrivato secondo (dietro Pogacar) alla Tirreno Adriatico, ha ben fatto ai Paesi Baschi ed è arrivato secondo nella GC del Delfinato con una vittoria di tappa dimostrando la sua superiorità nei confronti di Roglic. L’anno scorso il programma è stato simile con in più ha corso la Settimana Internazionale di Coppi e Bartali (che ha anche vinto, lo sa?), ma anche l’UAE Tour (vittoria di tappa) e dopo il Tour de France ha corso la classica di San Sebastian (come farà anche quest’anno), Giro di Norvegia, Bretagne Classic terminando la stagione in Italia con Giro Emilia e Il Lombardia. Signor Gatti non sarebbe brutta cosa informarsi un po’ prima di scrivere i suoi tanto prolissi e poco concludenti editoriali in cui se la canta e se la suona da solo e in cui cita non si sa bene chi (si veda: “se per tanti invidiosi il Tour 2022 cade a fagiolo per iniziare la demolizione del fresco mito di Pogacar”, solo per giustificare ancora una volta il suo scritto). Mi domando ancora che senso abbiano questi editoriali, glielo dico da pensionato ben più anziano di lei. Cordialità.

Pogacar
22 luglio 2022 09:41 MARCIANO
concordo tutto con Gatti

Tour
22 luglio 2022 09:54 Panassa
Questo tour l'ha vinto il più forte. Non c'è dubbio. E forse vingegaard è anche più scalatore di pogacar. Però è vero che da febbraio pogacar corre e vince strade bianche, Tirreno adriatico, e anche nella classiche ha corso per vincere dando spettacolo con van der poel alle fiandre. Pogacar è sicuramente il corridore piu completo.

Tempi
22 luglio 2022 10:04 Miguelon
Articoli sempre fuori tempo. Il giornalismo deve indagare il tempo presente. Non parlare di un passato che a suo tempo era futuro (previsioni di settimane fa). Gatti fa un minestrone in cui a divertirsi è solo lui (con spreco di energia da parte dei server).

gatti
22 luglio 2022 10:10 alcide
non vale leggerlo

Pensiero tour
22 luglio 2022 10:35 Bullet
Questo articolo penso raccolga il pensiero di molti che prima del tour davano per certa la vittoria di Pogacar a mani basse e invece nulla è scritto. Se poi si hanno tali sfide nella corsa più bella vale anche la pena aspettare senza vedere uno dei due correre tutte le gare a mio modesto parere.

A voler essere precisi
22 luglio 2022 10:35 Dani76
Pogacar ha vinto il primo tour per un madornale errore di gestione da parte della Jumbo Visma che lo ha sottovalutato, ed il secondo perchè Roglic è caduto, sennò chissà. Secondo me Pogacar esce da questo tour molto ridimensionato e senza quell'aura di invincibilità che gli è stata cucita addosso dalla fortuna negli ultimi 2 anni. È sicuramente molto forte, ma non così imbattibile come lo si dipinge. E ora gli avversari lo sanno...

Concordo con...
22 luglio 2022 10:39 frakie
Concordo con lei: sig. Carloprimavera. Mirate le sue considerazioni. Comunque grazie a i due campioni che ci hanno regalato un duello di antica memoria in questi tristi tempi moderni. Viva il ciclismo

Ha ragione Gatti
22 luglio 2022 10:40 Notorious
uno vince tutto l'anno in tutte le corse possibili, l'altro senza un super team forse neanche il Giro del Burundi riuscirebbe a conseguire

Segnalo al Dott. gatti
22 luglio 2022 10:49 Logan1
Che a questo link può trovare i rultati del Si.g Vingegaard: https://www.procyclingstats.com/rider/jonas-vingegaard-rasmussen
Segnalo anche che ho anche provato molto piacere nel vedere la prestazione di McNulty dopo che lei aveva definito inesistente la UAE.

Bravo Gatti
22 luglio 2022 11:14 geo
Concordo pienamente.

@carloprimavera
22 luglio 2022 11:38 fransoli
Drome Classic non vale certo una Tirreno o una Sanremo e un Fiandre corsi da protagonista induscosso.. non vale una Liegi, non Vale un Lombardia e non vale una Strade Bianche se si vuole contnuare... Bè il Delfinato è la corsa principale di preparazione al Tour, d'altronde da li sono passati sempre tutti o quasi i vincitori del Tour che preparavano esclusivamente il Tour (a cominciare da Froome)... uno può avere le preferenze che vuole, e ovviamente si deve riconoscere a Vingegaard la superiorità in questo Tour, ma contestare questo articolo di Gatti mi pare oggettivamente un non sense ciclistico. Poi magari Vingegaard ci stupirà ancora ed ampierà i propri orizzonti, per ora però da quel punto di vista non c'è match, ma proprio per niente.

@dani76
22 luglio 2022 11:42 fransoli
si ecco cominciamo con la fortuna e con gli errori degli altri... si potrebbe dire allora lo stesso per Vingegaard, che ha vinto il Tour perché ha avuto la fortuna di avere una squadra assai più forte e grazie all'errore strategico della UAE e Pogacar che si sono messi a inseguire Roglic nella tappa del Galibier.. così non se ne esce più... vince il più forte punto

bravo Gatti
22 luglio 2022 11:46 scialpinista
Speriamo Vingegaard ti smentisca e con Van Aert, Van der pool e Pogacar continui a farci divertire forse come mai il ciclismo c era riuscito prima.

Gatti
22 luglio 2022 12:20 Ale1960
Caro Gatti, voltati e non ti curar di loro... Lei ha troppi detrattori. Qualunque cosa dica,sono pronti a metterla alla gogna. Concordo in pieno con lei. Pogacar è un fenomeno,come non si vedeva da anni. Chapeau a Vingegaard. Ha strameritato questo tour, sopportato da una corazzata. Vedremo i prossimi anni.

Sig.Gatti
22 luglio 2022 12:28 michele79
avevo (e mi permetto di dire “finalmente”) trovato un articolo che inizia con una giusta dose di leggerezza e poi mi critica il danese reo di essere “Tourcentrico”, dimenticando cosa costui ha fatto ad esempio alla Tirreno di quest’anno oppure ai Paesi baschi 2021 oppure ancora chi c’era tra gli altri (e anzi più di altri) ad inseguire Pogacar nel fondovalle prima di Bergamo Alta al Lombardia 2021 (ULTIMA corsa dell’anno). Quindi secondo me per i risultati espressi è giusto dire che Pogacar è certamente un corridore più completo che può vincere ogni tipo di corsa (oramai mi aspetto di vederlo al via della roubaix), mentre forse il danese è più animale da GT, però non è che lo si è visto solo in Francia. Se poi l’anno prossimo Vingegaard non opterà per andare a cercare il confronto ad esempio sui muri fiamminghi io non gliene faccio una colpa. Magari a questo punto invece mi aspetto che (almeno) uno dei due nei prossimi anni tenti l’accoppiata Giro-Tour. Cordialmente. Michele Gussoni

Quoto Dani76
22 luglio 2022 12:33 daminao90
Hai ragione al 101%. Pochi ricordano che il primo Tour e' stato strappato a Roglic in maniera " beffa a Fignon " e che nel secondo Roglic si e' subito ritirato. Pogacar resta un fuoriclasse immenso, ma con margini umanissimi. Ricordo poi che Vingegaard, al recente Delfinato era comunque dietro a Roglic.....Roglic e' piu' avanti negli anni, ma non si vincono 3 Vuelte per caso.

X Gatti
22 luglio 2022 12:55 PIZZACICLISTA
Questi sono articoli da bar che non servono a niente nel ciclismo vince sempre il più performante in quel momento, senza SE senza MA. Non c'è un rigore inesistente che ribalta il risultato...........

A me
22 luglio 2022 12:58 SephoraAA
A me Vinkegaard annoia già ora,dove obiettivamente ha avuto una gamba più solida in salita,ma Pogacar è un altro Tipo di corridore proprip
Concordo su tutto,cordiali saluti

Daminao90 Dani76
22 luglio 2022 13:02 GianEnri
Concordo con Voi e aggiungo che l'errore di Roglic nel 2020 fu di non esagerare nelle ultime tappe per tutelare il secondo posto di un altro sloveno pagandone amaramente le conseguenze.

Confronto ingeneroso.
22 luglio 2022 13:14 Leonk80
Vingegaard non ha lo spunto veloce o l'esplosività nei muri. E ingeneroso chiedergli di vincere un Fiandre o collezionare classiche monumento. Se non sbaglio, dopo hinault solo tre vincitori di Tour (schleck, nibali e appunto pogcar) sono riusciti a vincere una classica monumento. Questo per dire che fare entrambe le cose non dico che sia contro natura ma sicuramente è contro ogni statistica!

Pogcar ha delle doti uniche che gli permettono di vincere tutte le gare in tutto l'anno con un modo di correre impossibile da non ammirare.

Vingegaard deve andare per la sua strada, forse avrà meno tifosi, ma non deve snaturarsi col rischio di perdere la superiorità disarmante che ha dimostrato nelle grandi montagne. Anche quella impossibile da non ammirare.

X notorius
22 luglio 2022 13:34 Cicorececconi
Leggendoti si capisce bene il livello del forum. Il danese, stando a te, sta vincendo un Tour per caso. Gia' gia'. Datti alle scommesse, che fai ridere

Carlo Primavera
22 luglio 2022 14:16 Buzz66
Complimenti per il perfetto elenco delle corse disputate da Vingegaard, ma…non si rende conto che ha dato ancora più ragione a Gatti??? Tutte brevi corse a tappe funzionali al Tour. Punto.
Era alle Strade Bianche? Era a Sanremo? Al Fiandre? Questo è il ciclismo. Il resto è noia

Notorius e Gatti
22 luglio 2022 14:36 froome
Notorius è probabile che più di ciclismo tu te n'intenda di ciclo tappo. Riguardo a Gatti nessuno nega le capacità di Pogacar sicuramente corridore completo, ma leggendo i suoi articoli, mi chiedo se lei ci fa o ci è. Purtroppo propendo per la seconda ipotesi.

Precisazione
22 luglio 2022 14:45 carloprimavera
Per rispondere a chi mi ha chiamato in causa, ho fatto presente a Gatti che Vingegaard non si è presentato al Tour come Armstrong snobbando la stagione prima e dopo luglio. Anche l'anno scorso aveva corso e anche vinto nei mesi prima e dopo. Cito testualmente "concentrarsi unicamente sul Tour, tutta una stagione in tre settimane di gara", "Campione part-time", "veda di non sparire". Che poi Pogacar sia un corridore più completo e spettacolare nelle azioni niente da dire, infatti non è che se io difendo Vingegaard dall'essere accusato di essere un corridore da solo Tour ciò significa che lo considero più forte di Pogacar, è mera compresione del testo. Pogacar è un fuoriclasse che mi entusiasma e mi garba molto. Al contempo, Vingegaard merita il rispetto che si dovrebbe portargli, senza ridurlo a un campione part-time che non è. Cordialità a tutti.

Un invito a Vingegaard
22 luglio 2022 14:56 pickett
Faccia l'esatto contrario di quanto le suggerisce Gatti.Non occorre essere un esperto di ciclismo per capire che Pogacar ha corso troppo,é stato sfruttato troppo,e ha pagato.La piccola crisi sul Ventoux e soprattutto la mediocre crono finale(ah,già,aveva paura di cadere...)erano segnali che sono stati sottovalutati da Gianetti e Pogacar.Vingegaard e i suoi tecnici siano + saggi,e daranno inizio a una lunga egemonia.

Dalle mie parti
22 luglio 2022 15:26 Bicio2702
si dice "chi vince ha sempre ragione".
Ci vediamo al Tour 2023.
Vincere è difficile.
Riconfermarsi è ancora più difficile

@Pickett
22 luglio 2022 15:36 GianEnri
È dall'anno scorso che enfatizzi la non eccezionale prova a cronometro al Tour dello scorso anno come un segnale di crisi. Conta quante vittorie e piazzamenti ha ancora realizzato Pogacar quest'anno. Certo Vingegaard in questo Tour è vietato stato più forte e aveva la squadra più forte.

considerazione
22 luglio 2022 16:00 PIZZACICLISTA
Che noia vedere due che se le danno di santa ragione! Che noia sopratutto vedere quello che sostieni staccarsi inevitabilmente tutte le volte che ci provi. Meditate gente, Meditate.

I detrattori di Pogacar..
22 luglio 2022 18:26 Legend
.. sono quasi pittoreschi nella loro ingenuità. Primo Tour vinto per errore della Jumbo e secondo vinto per caduta di Roglic. Insomma, non credo di aver mai sentito nessuno arrampicarsi sugli specchi in questo modo. Pogacar rimane un fenomeno ineguagliabile pur essendo arrivato secondo (e ora ha pure la possibilità di rimpinguare il bottino tra Vuelta e Lombardia). Su Vingegaard chissà.. speriamo che non sparisca nella seconda metà di stagione. E speriamo che il Tour non diventi di qui in avanti un'ossessione, perché un corridore di questo calibro deve esserci tutto l'anno: Tour, Giro, Vuelta e classiche.

Non condivido
22 luglio 2022 18:45 Makahd79
Non condivido l'articolo del sig. GATTI. Sminuire il danese così,non mi sembra giusto. È maturato(dallo scorso anno) è cresciuto e ha vinto. Il piccolo principe resta fortissimo, ma ha perso il tour per colpa di deliri di onnipotenza. Ha perso energie per scattare come un matto nelle prime tappe e mettere in chiaro la sua superiorità è caduto nella trappola della jumbo(quindi non molta lucidità). Ha fatto errori da principianti. Magari vingegard(mi perdonerete l'errore) da adesso in poi vincerà tutte le gare,anche quelle da 1 giorno,ma ricordo che la jumbo nelle gare di un giorno si può permettere van aert,quindi.... ah! Un'ultima cosa,Taddeo soffre van aert.

scusate...................
23 luglio 2022 03:18 Fondriestbike
Scusate……….la razionalità impone che si valutino, al meglio che si possa fare, il maggior numero di possibili spiegazioni di un dato evento. Mi riferisco all’episodio di Vingegard che “aspetta” Pogacar dopo uno scivolone, giù a rotta di collo su una discesa dei Pirenei, nell’ultima tappa di montagna di un Tour che stava conducendo con 2 minuti e mezzo di vantaggio sullo Sloveno che aveva toccato terra, che aveva già lasciato per strada sulle Alpi, e di cui non si aveva mai perso la ruota nei pervicaci, reiterati attacchi di quest’ultimo, che correva ormai da solo contro una squadra compatta e spietata (quasi ridotto a Davide contro Golia….). Gesto la cui sola interpretazione sarebbe la “sportività”, “lealtà”, “fair play” del campione danese. Devo, dico devo, avanzare un’ipotesi alternativa, e dico un’ipotesi, non una tesi alternativa. Dico che sia possibile, non certa, un’altra interpretazione del gesto di Vingegard. Forse il campione Danese ha aspettato perché riteneva che Pogacar non costituisse più una minaccia per lui, che ritenesse di poterlo staccare nell’ultima salita, avendo maturato questa convinzione in tutte le salite del Tour dove non aveva mai perso la ruota dello Sloveno e forse, a me così pare, avesse quasi rinunciato ad attaccarlo per “manifesta superiorità” e calcolo tattico. Perché farlo in occasione di un capitombolo dell’avversario, cosa che gli avrebbe attirato il biasimo di tutti? Il ciclismo è salita, pianura, vento, pietre, muri, ma anche discesa…….ci sono campioni per ognuna di queste strade. In discesa si cade e si può perdere o vincere. Che forse Nibali avrebbe dovuto aspettare l’olandese dal nome non scrivibile o Merckx aspettare Ocana? Che la conduzione della bicicletta nelle curve di una discesa abbia meno dignità della “danza” sulle pietre, o di un ventaglio, o della tenuta su una salita?

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