Il ricordo di Giancarlo Ceruti è sempre vivo e sul finire dell'anno una delegazione di amici del dirigente lombardo si è ritrovata a Pianengo, nel cuore della terra cremasca, per ricordarlo. Una figura emblematica della passione lombarda ed italiana per il mondo delle due ruote quella di Giancarlo Ceruti, scomparso prematuramente lo scorso 31 marzo 2020, vinto dal Covid. Sindacalista, laureato in filosofia, una forte passione per i temi antropologici che abbinava a quella per lo sport, in particolare per il ciclismo. Cresciuto nel Consorzio Pista di Crema, entra nel consiglio federale nazionale della Federciclismo nel 1993, ne diviene vice presidente vicario nel 1995 e ricopre la carica sino al 1997, quando viene eletto presidente nazionale. Ceruti rimarrà numero uno della Federazione Ciclistica Italiana dal 1997 sino al 2005. Attraversando un periodo particolarmente fecondo di successi e di crescita su tutti i livelli dello sport del pedale, dai professionisti sino alle categorie giovanili. Fu anche consigliere nazionale del Coni e membro della Commissione per la lotta al doping in seno all'Unione Ciclistica Internazionale.
A Pianengo sono giunti tanti veri amici di Giancarlo Ceruti, accolti dal sindaco Ernesto Roberto Barbaglio. Dalle province di Cremona, Mantova, Brescia, Milano. Persino dall'Emilia Romagna. Volti noti del ciclismo di ieri e di oggi, dirigenti e direttori di organizzazione, organizzatori e promotori. Vibrante il ricordo nelle parole del sindaco Barbaglio, emozione nel ricordo in quelle di un decano dei tecnici come Oscar Pirazzini. In prima fila anche Corrado Lodi, già consigliere nazionale per otto anni e Giuseppe Rivolta, da oltre vent'anni a capo del Giro d'Italia Femminile che, con Ceruti, diede vita ad un'edizione memorabile della Settimana Tricolore.
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