UN CASSANI PER DAGNONI

TUTTOBICI | 23/03/2021 | 08:03
di Cristiano Gatti

Bene, abbiamo un nuovo presidente - tanti augurissimi a Cordiano Dagnoni, ne ha un certo bisogno -, e subito a seguire ci troviamo davanti una seconda questione: avremo anche un nuovo ct? Per fortuna qui non funziona come nella politica, luo­go selvaggio in cui chi vince mette subito mano alle partecipate del parastato per piazzare le sue truppe cammellate, vedi Rai e similari, anche se al posto di qualche ca­pace finisce qualche idiota patentato. In questo caso, Dagnoni non necessariamente deve subito consolidare il suo potere ribaltando tutto quello che c’era prima. An­che perché, nel caso specifico, la gestione Di Rocco non è neanche così estranea alla nuova gestione.


Non è un automatismo politico, eppure la questione si pone: avremo un nuovo ct? La domanda in fondo aleggia già da tempo. Il problema adesso non è tanto se Dagnoni ami o non ami Cassani, il problema è semplicemente Cassani. Da questo pun­to di vista, anche se ci fosse an­cora Di Rocco, anche se fosse arrivato Martinello o fosse arrivata la Isetti, non ci sposteremmo di una virgola: bisogna o non bisogna cambiare il ct della nazionale?


È un caso veramente singolare. Perché non si tratta di trovare il modo più elegante e meno volgare di cacciare un tecnico incapace, ma di utilizzare al meglio il tipo che c’è. Proprio così. Tutto deve fare la Fede­ra­zio­ne, nuova o vecchia che sia, fuorché privarsi di Cassani. Amici e nemici suoi, tutti non possono che essere concordi su una fatto decisivo: Davide si sbatte da matti per il ciclismo, ne è un innamorato pazzo, con l’aggravante - l’accrescente - che per i colori azzurri si butterebbe nel fuoco, magari co­sparso di kerosene. Non è una di­ceria, è una realtà provata: quando vede azzurro, il Davide si met­te a disposizione per qualsiasi co­sa, qualsiasi ruolo, qualsiasi mansione. Bagnerebbe i gerani quando gli uffici chiudono per ferie, se glielo chiedessero. Legherebbe le scarpe ad Archetti, se il meccanico avesse il colpo della strega. Cas­sani è questo, Cassani è così. Non c’è alcun bisogno di altre prove. Così come non c’è bisogno di altre indagini per riconoscere che qualche cattiveria messa in giro dai suoi nemici ha un certo fondamento: sì, Cassani fa troppe cose. Lo sa lui per primo, sapendo di essere un iperattivo naturale, con l’aggravante - questa è una cattiveria tutta mia - d’essere il prototipo (versione turbo) di quel genere d’uomo che non sa dire no. Mai, a nessuno. E questa, per me, resta una colpa, non una virtù.

E allora, che fare. Tenerci il ct multitasking, spalmandolo in duemila funzioni, oppure trovare il modo di utilizzarlo ancora meglio, magari sgravandolo un po’? Posto che non gli chiederemo di bagnare i gerani quando gli uffici sono chiusi, bisogna pensare a un altro Cassani, a un nuovo Cassani, a un ridisegnato Cassani. Questo, se fossi Da­gno­ni, farei io.

Certo, per prima cosa chiederei all’interessato che co­sa abbia in testa lui. Che cosa preferisca fare, che cosa lo mo­tivi di più, che cosa lo coinvolga di più. Se la risposta di Davide, conoscendolo, fosse “tutto”, allora prenderei in mano io la situazione e proverei a resettarlo. A questo punto, subentrano valutazioni e opinioni personali. Dagnoni certamente ha le sue, che ora sono so­vrane. Le mie non interessano mol­to, ma questo non mi impedisce di esprimerle, così, per il puro gusto della circolazione d’idee: li­bererei Cassani di tutte le incombenze minime che costano molto tempo e molta fatica, chiedendogli di concentrarsi nella stanza dei bottoni, in un ruolo di governo del movimento azzurro, di supervisione globale, considerando la nazionale come un corpo unico, che parta dai ragazzini agli inizi e arrivi ai campionissimi d’alta gam­ma. Non è un’idea nuova, se ne parla da tempo: ma questo è il momento di metterci mano. Una visione unica serve come il pane, per evitare che ogni fascia d’età e ogni livello diventino repubbliche autonome, scollegate dalle altre, magari orticelli personali di qualche piccolo ras che va dalla sua parte senza rendere conto a nessuno.

Cassani è all’altezza di questo compito operativo, in stretto collegamento con il capo politico. Cassani sguazza alla grande in tutte le pieghe del mo­vimento, è preciso e pignolo quanto basta per ficcare il naso in tutte le questioni, a fin di bene, tenendo le fila tra le miriadi di realtà locali e nazionali. È organizzatore e anche inesauribile promoter, nel senso che come promuove lui il ci­clismo, a livello agonistico e a li­vello sociale, attualmente non lo promuove nessuno, in Italia.

Di fatto, è un ruolo che ha avviato in modo artigianale Alfredo Martini, e che poi Cassani ha perpetuato nel tempo, passando per Ballerini (Bettini no, Bettini si è concentrato sull’ammiraglia). Ma sempre sottotraccia, improvvisandosi, adattandosi, sacrificandosi. Di­cia­mo un volontariato a tempo pie­no. È il caso di sacralizzarlo. Cer­to, salendo di un gradino, al so­glio di coordinatore, o direttore ge­nerale, o capo supremo come vogliamo chiamarlo, Cassani do­vrebbe porsi lui per primo il problema della nazionale Profes­sio­ni­sti. Secondo me, dovrebbe lasciarla nelle mani di un ct solo ct: tuttobiciweb ha già avanzato il no­me ideale, per meriti e per competenze, il popolare Martino Mar­ti­nel­li. Ma è una soluzione. Dagno­ni può trovarne altre duemila.

L’ importante è che su Cas­sani non cada la mannaia di un feroce detto antico, promoveatur ut amo­veatur, tradotto in soldoni promuovere qualcuno per levarcelo dai piedi. Tecnica diffusissima, che ha portato mandrie di vere bestie in posti delicatissimi. Cas­sani no, Cassani deve salire per rendere ancora meglio, nell’interesse di tutti quanti. Io, amico o nemico, un Cassani me lo tengo strettissimo.

da tuttoBICI di marzo

Copyright © TBW
COMMENTI
Cassani..
23 marzo 2021 09:41 lele
..sicuramente multitasking.
Sicuramente ha dimostrato e dimostra di avere a cuore il movimento “Ciclismo”.
Ma la sua capacità sembrerebbe più da manager che da ct.
Ovvio sempre a parere di uomo della strada.

Ideale presidente
25 marzo 2021 23:57 PedroGonzalezTVE
Detto che Cordiano è un uomo capace e farà bene... Cassani sarebbe stato un presidente ideale... capace di lavorare nella materia e con capacità di relazioni con le alte sfere non solo sportive.... ciò che serve ad un presidente...

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Raffica di numeri, statistiche e spunti di riflessione dalla primatappa del Tour de France. 10: PHILIPSEN PIÙ IN ALTO NEI LIBRI DI STORIAJasper Philipsen diventa il 36° corridore ad alzare le braccia per la decima volta al Tour de France....


Jasper Philipsen ha mantenuto la promessa e oggi a Lille ha fatto sua la prima tappa del Tour de France ed ha indossato la maglia gialla simbolo della corsa. L'Alpecin-Deceuninck aveva studiato questa tappa in ogni minimo dettaglio e nel...


Jasper PHILIPSEN. 10 e lode. Scaltro lui e i suoi compagni Alpecin che non pensano solo ai capelli, ma anche alle situazioni e al vento che cambia. Gli Alpecin curano i capelli, ma è chiaro che sono ragazzi che hanno...


Jonathan Milan accetta di commentare la prima tappa del Tour de France che non è andata come lui e la Lidl Trek si aspettavano. «Lo stress è stato tantissimo per tutta la giornata, mi dispiace davvero per come sono andate...


Il finale della prima tappa del Tour de France ha regalato le sorprese che non ti aspetti con gran parte dei pretendenti ad un piazzamento di rilievo nella classifica finale tagliati fuori da un ventaglio. Tra i penalizzati anche Primoz...


La prima maglia gialla del 112° Tour de France è Jasper Philipsen (Alpecin Deceuninck) che si aggiudica la Loos-Lille da 184, 9 km in una volata dalla quale sono rimasti tagliati fuori avversari del calibro di Milan e Tim Merlier....


Prima caduta al Tour de France e primo ritiro: Filippo Ganna è finito a terra al km 52 della prima tappa con Sean Flynn, su una curva a destra percorsa a tutta dal gruppo, in una fase della corsa dove...


Roberto Capello conquista il podio al classico Grand Prix General Patton internazionale juniores che oggi si è svolto in Lussemburgo.. Il tricolore a cronometro del Team GRENKE Auto Eder ha chiuso la prova, partenza e arrivo in località Warken, al...


Anton Schiffer, tedesco in forza alla Continental Bike Aid, ha vinto la terza tappa del Sibiu Tour in svolgimento sulle strade della Romania. Schiffer si è presentato in solitaria al traguado di Arna con 2" su Matthew Riccitello, che ha...


La città di Gorizia incorona Giorgia Nervo. E' la 15enne trentina di Pieve Tesino la Campionessa italiana su strada della categoria allieve. La portacolori del Team Femminile Trentino è riuscita ad imporsi davanti alla lombarda Nina Marinini (Biesse Carrera Premac)...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024