| 11/04/2008 | 13:26 Baden Cooke sta pensando alla Roubaix da almeno un anno e non ha mai fatto mistero della sua predilezione per le competizioni nel grande nord e per la Roubaix in special modo. L’obbiettivo è fare una gara da protagonista, quanto al risultato, sarà quel che verrà. Ma Baden ci crede e il Team Barloworld è con lui, pur sapendo di avere almeno altri tre uomini in grado di farsi valere. Adesso il problema è capire quali siano le reali possibilità dell’australiano anche alla luce della prestazione luci ed ombre di domenica al Fiandre seguita poi da quella soddisfacente alla Gand-Wevelgem.
“In effetti – spiega Claudio Corti, il team manager – al Fiandre abbiamo visto Baden in due versioni completamente diverse. Brillante, reattivo, sempre presente nel vivo della corsa fino ai 200 km. Poi improvvisamente la luce si è spenta e Baden non ha potuto raccogliere neanche la minima parte di quello che avrebbe voluto e meritato”.
Tante le cause o concause di quella parziale delusione: il cambio di bici in corsa, qualche problema alla schiena... “Indubbiamente c’è qualcosa da migliorare nella posizione in bici di Baden – spiega Corti – abbiamo cominciato a lavorarci e i risultati si sono visti subito. Ma io credo che al Fiandre il problema sia stato soprattutto legato all’alimentazione. In corsa Cooke ha mangiato poco e male: quando si è trovato a corto di energie ed è corso ai ripari, era troppo tardi”.
Un’esperienza che può risultare doppiamente utile alla Roubaix, dove pure si balla molto sulla bici: bisogna tenere le mani ben strette sul manubrio e mettere qualche tartina in bocca è spesso un problema. Ma il Team Barloworld si sente pronto, galvanizzato dalla vittoria di Patrick Calcagni, che al G.P. Cerami non ci ha pensato due volte a prendere al volo l’occasione che gli è capitata, favorito da un gran lavoro di squadra, per piazzare una super-volata e regalarsi la prima vittoria in maglia Barloworld. “Non sono uno che vince spesso, purtroppo – scherza Calcagni – ho detto ai fotografi: fatemi parecchi scatti, chissà quando ricapiterà... Però era già un po’ di tempo che sentivo la gamba buona e dunque sono doppiamente contento per me e per la squadra. Credo e spero potremo fare una buona Roubaix”.
E’ quello che spera anche Rob Hunter, che dopo un periodo per niente brillante è sembrato improvvisamente rinfrancato al Gran Prix Cerami, dove si è reso protagonista di una bella fuga che ha spianato la strada al compagno di squadra Calcagni. “Rob ha avuto qualche problema di salute: la febbre prima di venire in Belgio e qui qualche fastidio intestinale. Lui comunque ha fatto un ottimo lavoro e dunque ci aspettiamo che si sblocchi da un momento all’altro, forse ha già cominciato a farlo...”, spiega Tebaldi.
Sulla via verso Roubaix c’è anche un Paolo Longo Borghini molto ispirato, il migliore dei “Barloworld” al Fiandre, poi brillante sia alla Gand che al Cerami. “Per me la priorità è sempre aiutare la squadra – riflette il simpatico e brillante atleta lombardo – ma con una buona condizione come quella che mi sostiene posso cercare di stare con i migliori”.
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