
La città di Montegranaro, nel Fermano, porta alla mente il nome di Michele Gismondi, marchigiano classe 1931 passato alla storia perchè fu un grande gregario di Fausto Coppi. Seguì il campionissimo nella Bianchi, nella Carpano-Coppi, nella Coppi-Ghigi e nella Tricofilina Coppi. Un cognome ciclisticamente famoso, il suo, che continua a vivere nel giovane Andrea Gismondi, 16 anni, allievo di secondo anno nella società S.C.A.P. Trodica Morrovalle.
Per Andrea, Michele Gismondi era lo zio di secondo grado, da parte del nonno paterno Luigi (fratello di Michele, ndr): «Abitava nella mia stessa palazzina - ricorda con candore e orgoglio Andrea -. Avevo sì e no 7 anni, è stato lui ad insegnarmi ad andare in bicicletta per le stradine del paese, curve e poi salitelle. Era un uomo buono, calmo, dotato di una enorme pazienza, dava fiducia e aiutava tutti. Mi diceva:"Andrea se vuoi diventare un corridore ci vogliono costanza, impegno, grinta, cuore, gambe e testa". Ma una cosa mi diceva sempre: "se vuoi diventare un corridore devi avere pazienza, non sprecare tutto quello che hai in corpo nelle categorie minori, perchè quando arriverai tra i dilettante sarà proprio quello il momento in cui dovrai iniziare fare sul serio". Lo farò, cercherò di fare tesoro dei tuoi consigli, zio!».
Intanto, corre e si diverte Andrea Gismondi, che a Montegranaro vive con il padre Gastone, ex sindaco del paese (in carica dal 2009 al 2014), commerciante in pellami, la madre Sandra Medori casalinga (gestiva un negozio di intimo e merceria) e il fratello maggiore Giacomo (ha corso fino agli allievi), laureando in Ingegneria Gestionale.
Nella stagione scorsa, Andrea non ha ottenuto risultati, ma si è impegnato con dedizione e passione fino alle ultime gare in calendario mostrando margini di miglioramento che lasciano ben sperare per il suo futuro di ciclista. Adora le salite, il giovane Gismondi che frequenta l'Alberghiero all'Istituto di Istruzione Secondaria Superiore "Carlo Urbani" di Porto Sant'Elpidio, e difende i colori della formazione S.C.A.P. Trodica di Morrovalle presieduta da Adriano Pennacchioni, e diretta da Giovanni Calvigioni e Vincenzo Giosuè.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Credo sia arrivato il momento di un cambio generazionale».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 13 anni con il team La Montagnola, avevo una bici Mass bianca e gialla».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Peter Sagan, un personaggio vero».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il basket nel quale mi ero cimentato quando ero piccolo».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono troppo buono».
Il tuo modello di corridore?
«Elia Viviani per le sue volate».
Cosa leggi preferibilmente?
«Libri di Storia».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«La sincerità».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Troppa pressione nelle categorie giovanili».
Piatto preferito?
«Pasta alla carbonara».
La tua attrice o attore preferito?
«Tom Hanks di Forrest Gamp».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Diego Bracalente».
Sei religioso?
«Sì, sono cattolico».
Paese preferito?
«La mia Italia».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Lascio giudicare agli altri».
Hobby?
«Lavoretti di bricolage».
La gara che vorresti vincere?
«Parigi Roubaix».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«No».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Finire le gare, e migliorare i risultati della passata stagione».
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.