
Il suo terreno ideale è la salita, ma Diego Bracalente si muove bene anche in pianura, e non è niente male pure in pista. Diego è marchigiano di Casette d'Ete, una frazione del comune di Porto Sant'Elpidio, in provincia di Fermo, situata nella vallata tra i Colli dei Falchi e il torrente Ete Morto: qui Bracalente si allena, si diverte, corre portando con sè l'ambizione di arrivare, un giorno, tra i professionisti.
Diego ha iniziato a correre a 7 anni, quando, nella zona industriale vicino a casa sua si svolgeva una gara per giovanissimi. «Mi è subito piaciuto. La passione è cresciuta strada facendo. Il ciclismo mi piace molto, non posso dire che sarà il mio futuro, ma lo spero».
A Casette d'Ete vive con il padre Vincenzo, agricoltore, con mamma Patrizia e con il fratello maggiore Riccardo (diplomato alla scuola alberghiera) che insieme gestiscono un punto vendita di frutta e verdura in paese. Bracalante viene da un 2019 in cui si è laureato Campione della Regione Marche a Porto Sant'Elpidio e ha vinto in pista l'Omnium della Piceno Cup. Ha sfiorato la vittoria a Pianello di Ostra, secondo, è giunto settimo nella Lugo-San Marino, nono nella Pescara-Castiglione, due classiche del calendario degli allievi e dell'Oscar tuttoBICI, sedicesimo al tricolore di Chianciano, nel Senese, terzo a Centinarola di Fano. Bracalente è del 2004, compirà sedici anni a dicembre, ed è stato confermato per la sua seconda stagione tra gli allievi dalla società S.C.A.P. Trodica di Morrovalle (Macerata) presieduta da Adriano Pennacchioni, e diretta da Giovanni Calvigioni e Vincenzo Giosuè. Oltre a pedalare, frequenta l'Istituto Tecnico Agrario "Giuseppe Garibaldi" di Macerata.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Bisognerebbe tutelare di più le categorie minori, con maggiori interventi da parte delle categorie maggiori, altrimenti perderemo i vivai».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 7 anni per la Montagnola di Porto Sant'Elpidio. Avevo una bici Mass gialla e bianca».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Dal mio punti di vista, Julian Alaphilippe».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il basket».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono testardo e mi impunto spesso».
Il tuo modello di corridore?
«Il giovane Remco Evenepoel».
Cosa leggi preferibilmente?
«Libri che parlano di avvenimenti reali».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Il carattere».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Darei più libertà alle corse giovanili».
Piatto preferito?
«Pizza».
La tua attrice o attore preferiti?
«Vin Diesel perchè mi piaciono i suoi film d'azione».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Il compagno di squadra Andrea Gismondi».
Sei religioso?
«Sì, da piccolo ho fatto anche il chierichetto».
Paese preferito?
«L'America perchè mi piace lo stile degli Yankee».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che sono un tipo determinato».
Hobby?
«Amo l'agricoltura, e stare nei campi con mio padre».
La gara che vorresti vincere?
«Il Giro d'Italia».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«No».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Sarò banale, vincere».
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