ANDREA BAGIOLI. «PENSO AI GIRI E INTANTO... PROVO CON LA CUCINA»

PROFESSIONISTI | 30/03/2020 | 08:10
di Valerio Zeccato

Lo scorso 23 marzo ha compiuto ventun anni, Andrea Bagioli è sicuramente uno dei più attesi tra i volti nuovi del ciclismo professionistico italiano. Valtellinese di Lanzada, in Valmalenco, da questa stagione è approdato nella Deceuninck-Quick Step, lo squadrone di Patrick Lefevere che ha visto in lui un potenziale campione e lo ha voluto al fianco di corridori del calibro del francese Julian Alaphilippe o dell’astro nascente il belga Remco Evenepoel. Dopo solo due anni tra gli Under 23 Bagioli a suon di risultati (già nel 2018 al primo anno ha vinto l’Oscar tuttoBICI) ha coronato il grande sogno di passare tra i professionisti. Bagioli dopo un più che promettente inizio di stagione in questi giorni, come tutti, è costretto in casa.


Il Coronavirus ha stravolto tutto e tutti. Come stai affrontando questa emergenza?


«Ero in ritiro con la squadra in Grecia, dovevamo fare due settimane di lavoro ma ne abbiamo fatta una sola e poi siamo tornati in Italia. C’era anche il rischio di avere problemi di rientro se fossimo restati ancora lì. Adesso sono qui a Lanzada a casa mia e questa situazione è difficile da superare soprattutto psicologicamente. Non è semplice restare tutto il giorno tra le mura di casa, ma lo dobbiamo fare perché è l’unica soluzione per far sì che questa incredibile emergenza conosca la fine».

Come ti stai allenando?

«Come tutti sui rulli. Faccio due sessioni al giorno: una al mattino a digiuno di un’oretta, poi verso sera un’altra ora e mezza o al massimo due. Oltre ai rulli poi faccio esercizi a corpo libero e stretching, non ho ancora utilizzato la piattaforma Zwift ma presto la userò, ne parlano tutti bene e serve soprattutto per far passare il tempo: sui rulli è molto noioso pedalare».

E il resto della giornata come la trascorri?

«Non ho hobby particolari, mi piace passare un po’ di tempo con la Playstation. Ascolto la musica, un po’ di tutto ma preferisco le canzoni italiane, Vasco Rossi in particolare. Anche nei film mi piacciono vari generi e se devo scegliere guardo quelli di azione. Mi dispiace non riuscire a vedere la mia fidanzata Letizia che abita solo a 4 km da casa mia, ci sentiamo per telefono, è dura ma come ho detto prima bisogna rispettare le regole. Adesso che sono tutto il giorno in casa mi sto dilettando a fare qualcosa in cucina, non è una mia passione ma ci sto provando: in questi giorni ho fatto una torta, una semplice crostata, ma era buona...”.

Andrea Bagioli in poco meno di un mese si è già fatto ben notare tra i professionisti. Ha esordito in Francia al Tour de La Provence dove si è piazzato al 5° posto nella seconda tappa, 6° nella classifica finale dei giovani e 16° in quella generale. Poi in Francia, è entrato nei top ten nella Faun-Ardèche Classic, gara dell’UCI Europe Tour, classificandosi al 10° posto. Un avvio decisamente niente male per un neo professionista…

«Direi che ho avuto un ottimo inizio, non pensavo che già alla prima breve corsa a tappe riuscissi a fare un risultato del genere. Alla Deceuninck-Quick Step mi sto trovando benissimo: è uno squadrone con tanti corridori forti ma l’approccio è stato davvero molto positivo. Anche i campioni ti trattano molto bene e ti danno tanti consigli, e non abbiamo alcun tipo di pressione».

Da Under 23 a professionista, qual è la differenza più evidente?

«E’ cambiato tantissimo il modo di correre: tra i prof c’è molta più tattica e quindi devi stare sempre attento e pronto perché da un momento all’altro cambia tutto. E qui quando si “apre il gas” si va veramente fortissimo e se ti fai trovare impreparato resti inevitabilmente tagliato fuori. E poi qui al mattino si parte sempre con i compiti da fare in corsa, se poi durante la gara le cose cambiano, attraverso la radio ti adegui alla nuova tattica».

Hai sempre detto di avere tra i tuoi riferimenti corridori come Contador o Nibali. Hai appena annusato l’aria che tira nelle corse con i grandi, è presto per dirlo ma qualche idea te la sei fatta su dove puoi competere?

«Solo tre mesi da professionista e uno di corse... è davvero pochino. Però, ad esempio, al Tour de La Provence ho già capito che devo migliorare sulle salite lunghe. Certo ho iniziato bene, ma c’è da tener presente che il livello delle corse che ho fatto non era altissimo e poi a inizio stagione la condizione di forma è diversa tra corridore e corridore. Devo capire se sono adatto alla classiche di un giorno o ai giri a tappe, a me piacerebbe la seconda opzione, ma è tutto da scoprire».

Lo stop per il Covìd-19 cosa ti ha fatto saltare del tuo programma?

«Dovevo fare le Strade Bianche, poi il Giro di Catalogna in Spagna, il Giro di Turchia e Giro di Romandia. Erano bei test per me, soprattutto in Turchia dove il livello degli avversari sarebbe stato meno elevato, potevo vedere se c’era l’opportunità per tentare di fare un buon risultato. Adesso tutto è cambiato e vedremo come sarà ridisegnato il calendario delle competizioni».

Ti senti di lanciare un messaggio?

«Io sono ottimista. Chiedo a tutti di stare in casa, rispettare le regole che ci hanno dato, così facendo questa emergenza finirà al più presto e torneremo a uscire, a divertirci e a pedalare».

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Sotto la pioggia e al termine di una lunga fuga Romain Gregoire ha vinto la prima tappa del Tour de Suisse, la Küssnacht - Küssnacht  di 129, 4 km. Il giovane francese, portacolori della Groupama FDJ, ha animato la corsa...


Sono il blu e il giallo fluo del Team Rime Drali le tinte predominanti sul podio del “Memorial Cleto Maule” disputato oggi a Gambellara, Vicenza. A primeggiare nella gara di 140 chilometri, pedalati a quasi 45 KM/h di media,...


In Toscana si è disputato il Giro del Montalbano una bella classica nazionale che si corre dal 1954 tra storia e tradizione. Un tracciato selettivo con quattro passaggi dal “muro” di Madonna del Papa che hanno provocato assieme al gran...


Lenny Martinez si conferma cacciatore di tappe importanti e - dopo  una frazione della Parigi-Nizza e una al Giro di Romandia - conquista anche l'ottava e ultima tappa del Delfinato: la Val-d'Arc - Plateau du Mont-Cenis di 133, 8 km....


Roberto Capello e il Team Grenke Auto Eder dominano la 37° Trofeo GD Dorigo internazionale juniores che si è disputato a Pieve di Soligo nel Trevigiano. La formazione satellite della Red Bull Bora Hansgrohe ha occupato le prime cinque posizione...


Puntuale alla vittoria Pietro Galbusera che sfrutta un ottimo momento di forma per conquistare il 38° trofeo Vittorio Giorgi alla memoria per la categoria juniores svoltosi ad Albano Sant'Alessandro nella Bergamasca. Il lecchese del Pool Cantù GB Junior, già vincitore...


Seconda vittoria in meno di 48 ore per Paul Magnier che, qualora ve ne fosse ancora bisogno, conferma di star attraversando un periodo di forma eccellente. Il francese della Soudal Quick-Step, a segno ieri pomeriggio alla Dwars door het...


Sotto il caldo di Rho i primi 8400 metri del Giro Next Gen salutano il successo a cronometro di Matthias Schwarzbacher: il 19enne slovacco della UAE Gen Z, che nel 2023 disputò il secondo anno Juniores nella CPS di Clemente Cavaliere e...


Quasi una novantina sono stati i protagonisti ieri a Guidizzolo dell’internazionale 1° Trofeo Maria Strangis a.m. Competizione riservata ai campioni paralimpici, maschi e femmine, valida quale 9ª prova della Coppa Italia di società e allestita con tanto entusiasmo, passione...


Un amico che chiude una parentesi della sua vita, un ragazzo che ha coronato il suo sogno, un campione che oggi affronta la sua ultima corsa e appende la bici al chiodo anche se - come dice Iwan Spekenbrink,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024