
La bomba scoppia sul far della sera in casa Uci: il direttore del Centro Mondiale del Ciclismo di Aigle, Frédéric Magné, è stato licenziato. Ufficialmente per «rapporto di fiducia venuto meno», in realtà le accuse sono ben più gravi: secondo quanto raccolto dalla AFP, infatti, Magne sarebbe accusato di abuso di potere e di avere governato il centro con il «metodo del terrore».
Secondo le testimonianze raccolte, Magne - che è un ex pistard francese e oggi ha 50 anni - avrebbe adottato metodi di coercizione morale sistematici. «Violento e manipolatore - si legge - teneva i suoi sottoposti sotto pressione grazie ad una forma di terrore senza limiti e sotto costante minaccia di rappresaglia» al punto che gli stessi testimoni preferiscono restare anonimi ancora oggi.
Raggiunto dall’AFP, Magne di limita a rispondere di non poter commentare perché legato da una clausola confidenziale con l’Uci, mentre il suo avvocato Mathieu Blanc contesta fermamente la ricostruzione dei fatti «adotta da persone che hanno solo l’intenzione di screditare la reputazione del mio assistito».
Tra le accuse rivolte a Magne, il mancato rispetto di atleti musulmani e delle loro esigenze alimentari e religiose, quello di atleti africani rispediti a casa senza motivo apparente e imposizioni agli atleti stessi, costretti a tagliare il prato di casa Magne o ad accompagnare a scuola i figli del direttore, ma anche favoritismi verso amici e conoscenti ai quali, secondo le accuse, Magne faceva regalare biciclette e materiale di consumo grazie ai fondi dello stesso Centro Mondiale del Ciclismo.
Magne, il cui licenziamento risale a due settimane orsono, è stato tre volte campione del mondo di keirin e quattro volte iridato del tandem in coppia con Fabrice Colas e dirigeva il Centro Mondiale del Ciclismo dal 2009. Ricordiamo che dal 2002 il Centro Mondiale ospita per allenamenti e corsi di formazione, ma anche per lo svolgimento di una regolare attività di alto livello, specialisti di strada, pista e BMX provenienti da tutto il mondo.