I VOTI DI STAGI. TAPPA DA TAGLIO DELLE VENE, FABBRO TAGLIA LA CORDA E SI SGONFIA

I VOTI DEL DIRETTORE | 04/09/2019 | 18:02
di Pier Augusto Stagi

Mikel ITURRIA SEGUROLA. 10. Non è più un ragazzino, ma ha l’età giusta per mettere in mostra il proprio valore e oggi lo fa nel migliore dei modi, partendo di primo mattino in una fuga. A ventiquattro chilometri dal traguardo il 27enne corridore spagnolo della Euskadi scatta e tanti saluti a tutti. Giornata da ricordare, anche perché segna la prima vittoria in carriera. Olé!


Jonathan LASTRA MARTINEZ. 8. È il battuto di giornata, dopo essersi battuto per tutto il giorno. Perde l’attimo: soprattutto perde la ruota di Iturria.


Lawson CRADDOCK. 8. Il 27enne americano della EF coglie oggi la terza piazza, ma ha poco di cui rimproverarsi.

Matteo FABBRO. 7,5. Entra nella bagarre fin dal mattino e solo nelle battute conclusive paga dazio per via di una foratura e il sogno improvvisamente si sgonfia. Chiude in 8° posizione, a 12” dal vincitore. È probabile che il ragazzo della Katusha - al suo primo Grande Giro - non sia contento e ci sta, ma oggi va bene anche così. Un consiglio: da buon Fabbro, batta il ferro finché è caldo.

Primoz ROGLIC. 6. Fanno tutti il minimo necessario. Salgono in bici e all’indomani della cronometro di Pau, la Vuelta riparte con l’11esima frazione, la Saint Palais - Urdax-Dantxarinea di 180 km. Il profilo è mosso, con tre gran premi della montagna, l’ultimo dei quali a una quarantina di chilometri dalla conclusione, e sembra ideale per gli attaccanti. E difatti lo è. La corsa la fanno in 14, gli altri portano la bicicletta da Saint Palais a Urdax-Dantxarinea. Punto.

Jorge ARCAS. 7. Il corridore della Movistar parte al km 11 con altri dieci temerari; al km 28 diventano quattordici: Jorge Arcas (Movistar Team), François Bidard (AG2R La Mondiale), Gorka Izagirre (Astana Pro Team), Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step), Lawson Craddock (EF Education First), Benjamin Thomas (Groupama-FDJ), Damien Howson (Mitchelton-Scott), Amanuel Ghebreigzabhier, Ben O’Connor (Dimension Data), Matteo Fabbro (Katusha Alpecin), Ángel Madrazo (Burgos-BH), Alex Aranburu, Jonathan Lastra (Caja Rural-Seguros RGA) e Mikel Iturria (Euskadi-Murias).

Tappa NUMERO UNDICI. 4. Altro che noia, siamo al taglio delle vene.

 

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COMMENTI
Forse forse..
4 settembre 2019 19:03 Legend
.. Abbiamo visto due tappe diverse, perché gli ultimi 20 km con l'attacco di Iturria abbiamo assistito a un finale interessante e molto incerto. Bisognerebbe avere l'onestà di dire le cose come stanno, queste tappe interlocutorie non possono regalare spettacolo dall'inizio alla fine e, udite udite, ci sono anche al Giro d'Italia e non sempre così vivaci!

tappa noiosa
4 settembre 2019 20:04 Anbronte
Come tutte le tappe del Giro 2019

Esatto
4 settembre 2019 20:44 Berna71
Concordo con Legend a riguardo le tappe del giro e tour da sonno ma non si puo' dire che sia mai invrce lo ripeto da qualche anno x parco partenti e come viene interpretata oltre a tappe sempre interessanti vallonate tanta montagna e pochi sprint ha superato i blasonati tour e giro.....

percorso sbagliato
4 settembre 2019 23:29 pickett
è impensabile che gli uomini di classifica si diano battaglia tutti i giorni,non serve a nulla mettere salite in ogni tappa. Una caratteristica della Vuelta erano le tappe pianeggianti con i ventagli,in particolare quelle che arrivavano ad Albacete,a Saragozza,a Burgos,a Jerez,che qualche volta decisero addirittura il vincitore finale.Erano cento volte + spettacolari di tappe inutili come quella di oggi.

Vuelta
5 settembre 2019 08:54 andy48
Ieri c'erano due gare in contemporanea: quelli del gruppo principale, che il giorno prima si erano si' svenati per la cronometro, se la sono presa con calma, ma davanti una dozzina di corridori ha offerto un ottimo spettacolo, con gli ultimi 20 km da cardiopalma. Cosa si vuole di piu'? Questi sono tutti grandi atleti, ma rimangono esseri umani.

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