Barloworld: per Sanremo un video e gli "angeli custodi"

| 20/03/2008 | 00:00
Il mistero perdura da un secolo ormai, affascinante e imperscrutabile: si chiama Milano-Sanremo di cui sabato si corre l’edizione numero 99. Una corsa facilissima eppure impossibile da prevedere a tavolino, a cui quest’anno s’aggiunge un’incognita ulteriore, il nuovo arrivo su Lungomare Italo Calvino. Addio alla storica Via Roma ed a tutte le teorie che la tradizione ha cementato: sarà una Sanremo diversa rispetto al passato? Nessuno lo sa. Quel che è certo è che il Team Barloworld si prepara alla prima grande sfida dell’annata con piena consapevolezza dei propri mezzi, ma anche con sano realismo. Difficile, difficilissimo vincere la “classicissima”, ma proibito è non crederci fino in fondo. “Siamo tranquilli come coloro che sanno di aver lavorato bene e di avere atleti in ottima condizione. Questo ci dà serenità”, spiega il direttore sportivo Alberto Volpi. Ormai noto nel ciclismo internazionale come un team organizzato su elevati standard, la squadra guidata dal team manager Claudio Corti non trascura neanche il minimo particolare, tanto meno il nuovo arrivo. “Gasparotto – spiega Corti – ha visionato quest’oggi un video in cui ha potuto vedere in anteprima come è strutturato il nuovo arrivo. Ovviamente faremo in modo di mettere lo stesso filmato a disposizione di Hunter. Quanto a Cooke, lui è addirittura andato a vederlo di persona, pochi giorni prima della Tirreno-Adriatico". Rob Hunter, Baden Cooke, Enrico Gasparotto, eccolo il tridente Barloworld per la “classicissima”. Tre atleti solidi ed esperti, sostenuti da una condizione importante, dal morale giusto, da una squadra pronta a giocare fino in fondo le sue carte. “La Sanremo è un flash, nessuno può indovinarne lo svolgimento, anche perchè c’è da considerare anche il fattore atmosferico che può spostare molte cose. Noi comunque sappiamo di avere tre uomini competitivi ed abbiamo già deciso come organizzare la loro corsa, dando ad ognuno la giusta chance”, spiega Volpi. Il dado è tratto, così lascia supporre Alberto Volpi. “Il finale della Sanremo si compone di tre fasi ben distinte. La prima è il tratto dalla Cipressa al Poggio. La seconda è il Poggio. La terza è l’arrivo. Ebbene, noi sulla Cipressa daremo carta bianca a Baden Cooke, è un corridore esperto e veloce, ed ha ottima tenuta in salita. Laddove la corsa non si risolva, sul Poggio sarà il turno di Gasparotto, che alla Tirreno-Adriatico ci ha dato un’ampia dimostrazione dei suoi mezzi. Infine, se i giochi non dovessero esser fatti al ritorno sull’Aurelia, scoccherà l’ora di Hunter”. Patti chiari e amicizia lunga: “Siamo certi – spiega Corti – di avere a che fare con veri professionisti, sappiamo che saranno loro stessi a suggerire in corsa comportamenti diversi se le condizioni non dovessero essere quelle che immaginiamo. Di sicuro tutte e tre sono corridori di tenuta, che non hanno nulla da temere sulla distanza, ma chiaramente la corsa ha sempre i suoi imprevisti. Vedremo e decideremo cammin facendo. Ma il copione è questo”. Le tre “punte” del Team Barloworld avranno altrettanti “angeli custodi”, ruolo delicato che spetterà a Paolo Longo Borghini, Carlo Scognamiglio e Gianpaolo Cheula. Patrick Calcagni agirà invece più da battitore libero, seppur nel rispetto della tattica complessiva predisposta dal team. Guai infine a dimenticare Mauricio Soler, in piena ripresa dopo i problemi al ginocchio di inizio stagione e dunque desideroso di ben figurare in una corsa che pure non si adatta granché alle sue caratteristiche. “Certamente Soler non ha ancora nelle gambe i chilometri che avrebbe voluto, ma la distanza non gli fa paura e dunque, se le condizioni di gara lo consentiranno, cercherà di farsi vedere sul Poggio. Di certo, il suo primo e principale obbiettivo è non prendere troppi rischi e portare a compimento la corsa nel miglior modo possibile”.
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