Cinque Federazioni scrivono: ProTour peggio del doping

| 15/03/2008 | 00:00
Cinque federazioni nazionali - Austria, Belgio, Spagna, Italia e Lussemburgo - hanno scritto una lettera al presidente dell'Uci Pat Mc Quaid per denunciare il mancato rispetto degli accordi presi a Treviso e l'uso strumentale delle conclusioni dei lavori del Congresso dell'Uec. Una frase balza subito all'occhio: il ProTour è peggio del doping. Una nota: le stesse parole le aveva pronunciate Alcide Cerato, presidente del CCP, in una intervista concessa a tuttobiciweb.it il 1° marzo del 2006. Con un po' di ritardo anche le federazioni "dissidenti" si sono allineate su questa posizione. Ecco la lettera Egregio Signor Presidente McQuaid, stiamo vivendo attualmente la situazione di crisi più seria della nostra istituzione. E questa è la conseguenza della Sua volontà di imporre la realizzazione del Pro-Tour: nell’incontro del gruppo di lavoro per il ciclismo su strada durante il weekend del Congresso europeo, è stato ancora una volta confermato che tutti i paesi vedevano nel Pro-Tour il peggiore dei mali che affliggono il ciclismo, peggio ancora del doping. Lei sa perfettamente quante energie ci hanno messo le federazioni più interessate. La buona volontà è stata provata in diverse occasioni - la prima volta su richiesta delle Confederazioni - e noi abbiamo accettato il loro invito organizzando la riunione di Treviso. Nel comunicato emesso a Treviso, era chiaro che il Tour de France facesse parte delle gare “Storiche o Monumentali”, senza nessun vincolo di partecipazione. Nel corso di quell’incontro, e Lei era presente insieme agli altri membri del Comitato Direttivo, le conclusioni sono state le seguenti: - Le federazioni nazionali si impegnavano a registrare le gare nel calendario storico e a sostenere il Pro-Tour in futuro. - L’UCI si impegnava a modificare le regole del Pro-Tour, quindi a eliminare l’obbligo di partecipazione delle squadre a tutte le gare, ivi compreso il Tour de France. Tutti sanno che dopo la diffusione del comunicato, il Presidente dell’UCI ha dichiarato che era soddisfatto dell’accordo e che il Tour “doveva invitare” le 18 squadre. E’ quindi il Presidente dell’UCI che non ha rispettato l’accordo e l’impegno assunto nella mediazione. Durante il weekend in Grecia, il gruppo di lavoro “su strada” ha evidenziato che tutti i paesi erano direttamente interessati e si opponevano al Pro-Tour nella sua forma attuale. Sono state tratte alcune conclusioni e la loro redazione è stata sottoposta a votazione. Il Presidente dell’UCI ha divulgato un comunicato, facendo le veci dell’UEC, sottolineando un solo punto delle risoluzioni: “l’UEC sostiene il Pro-Tour”, dimenticandosi apposta, per la seconda volta, il contenuto della mediazione, ovvero “che l’UCI si impegna a modificare le regole”. Il fatto più grave è che, mentre il Presidente dell’UCI era al Congresso, il Vicepresidente cooptato già annunciava, su una rete televisiva belga, quello che l’UCI avrebbe fatto! Ultimo punto - la votazione dei Gruppi Sportivi per partecipare alla Paris-Nice: 15 favorevoli alla partecipazione, 8 astenuti. A ogni modo, il risultato finale è che tutti e 23 i gruppi si oppongono alle regole del Pro-Tour. Pertanto, si auspica il ritiro del Pro-Tour, nella sua forma attuale, per il 2008. E chiaramente, viene richiesta anche la sospensione immediata dei procedimenti disciplinari intentati nei confronti della Federazione nazionale, del suo Presidente, di Eric BOYER, Presidente dell’AIGCP, dei corridori e dei gruppi sportivi. Il comunicato dell’UCI che annuncia l’avvio di procedimenti disciplinari contro la Federazione Francese costituisce l’ennesimo atto di arroganza e mancanza di rispetto dell’UCI; aspetto che le federazioni che firmano la presente hanno sempre sottolineato e combattuto. E sono pronte a continuare a farlo, in particolare in questo momento, garantendo, tutte solidalmente, il loro sostegno incondizionato alla FFC. In questo contesto, considerando che Lei ha personalmente partecipato a tutte le fasi e le tappe che abbiamo precedentemente descritto, La preghiamo, per evitare di arrecare ulteriori danni al ciclismo mondiale, e non solo europeo, di farsi portavoce nell’ambito dell’UCI affinché l’unione ciclistica internazionale ritiri i procedimenti disciplinari contro la FFC, dichiarando fin d’ora la Sua disponibilità ad elaborare insieme il Pro-Tour 2009, con regole accettabili da parte di tutti i membri della famiglia ciclistica. Siamo certi della Sua volontà di contribuire a superare una crisi tanto drammatica, sfruttando tutto il Suo carisma e competenza, così come farà anche il Presidente dell’UEC. Molto cordialmente Le Federazioni nazionali di Austria, Belgio, Spagna, Italia e Lussemburgo R. Massak Segretario Generale ORV L. De Backer Presidente RLVB E. Bermudez Segretario Generale RFEC R. Di Rocco Presidente FCI E. Buchette Segretario Generale FSCL
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