SE N'È ANDATO CELSO ZANAZZI

LUTTO | 22/02/2019 | 16:04

In un incontro pubblico, tra autorità cittadine e istituzionali, ci aveva steso con i suoi ricordi, ci aveva travolto con i suoi racconti. Come quando prese finalmente una cotta, educativa, formativa, esemplare: “Rimasi a secco, mi piantai a quattro chilometri dal traguardo, per arrivarci ci misi una mezza vita, non andavo più avanti, mi sembrava che tutto si fosse ingigantito, a cominciare dai corridori che mi precedevano e dagli altri che mi superavano. Le loro ombre erano gigantesche, le loro bici mastodontiche, la mia fatica esagerata”.


Celso Zanazzi ha mollato il gruppo. “E' salita al cielo l'anima buona e semplice di Celso Zanazzi di anni 78”, recitava il necrologio sulla “Gazzetta di Mantova”. Il funerale si è celebrato oggi, dall’abitazione in via Pomara 19 per la chiesa parrocchiale di Gazzuolo, quindi per il cimitero di Commessaggio per la tumulazione. Un piccolo lungo addio cominciato quando Celso si è ammalato di un male che lascia solo il tempo di misurare il calo delle forze e delle speranze, e di abituarsi all’idea di quello che verrà, o che non verrà più.


Zanazzi è un cognome che la dice lunga: tre fratelli, tutti e tre professionisti nello stesso anno, il 1952, Renzo che fu anche maglia rosa, Valeriano onesto gregario e poi ciclista, Mario meteora e poi vigile urbano. Celso ne era il cugino. Anche lui aveva dei numeri: velocista vincente, temeva le salite, ignorava le cotte, fino a quella famosa dell’ingigantimento universale. Da dilettante conquistò due o tre vittorie, collezionò diversi piazzamenti, poi venne selezionato con altri tre o quattro mantovani per un collegiale a Salò, ma qui un problema alle tonsille gli provocò un guaio al cuore. Smise. Ricominciò a correre da amatore e ritrovò, con la volata, anche le vittorie e i piazzamenti. E, come sottolineava lui, soltanto a pane e acqua.

Ma la famiglia del ciclismo non conta vittorie e piazzamenti. Quelle sono soltanto statistiche. Contano invece storie, episodi, ricordi, racconti, testimonianze. E lì Celso sembrava non avere avversari. Un’anima buona e semplice vince sempre.

Past.




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