L'ORA DEL PASTO. MASSIN, 100 VITTORIE E UNA SCONFITTA

STORIA | 26/11/2018 | 11:05

La Milano-Sanremo del 1948. Tre giorni prima, il mercoledì, la prova generale: 290 chilometri su e giù per la Riviera di Ponente, e arrivo fissato a Voltri. Strada facendo, una cinquantina di corridori. Finché Fausto Coppi forza, allunga, attacca. Il gruppo esplode, si frantuma, si sbriciola. Davanti rimangono in una decina. Sulla salita della Colletta Coppi riparte “come una furia”. Alla sua ruota rimane un solo corridore: è piccolo, modesto, e non è neanche giovane, ha più di 31 anni, ed è un dilettante. Coppi, a ogni pedalata, cerca di staccarlo, ma non ci riesce. Quando scende dalla bici, gli stringe la mano e gli regala un complimento: “Vai maledettamente forte! Farai una Milano-Sanremo meravigliosa!”.


Il Campionissimo, almeno quel giorno, non si rivela buon profeta. Alla Milano-Sanremo, quella vera, Domenico Massa, “Massìn”, è in testa alla corsa a Voltri, quando sente che qualcosa – forse la catena - non fila liscio, e poi ancora ad Arenzano, quando comincia ad avvertire strani rumori, e poi ancora a Cogoleto, quando capisce che il telaio sta per cedere, e infine ai Piano di Invrea, quando abbandona telaio, bici, Milano-Sanremo e, sconfitto, anche il ciclismo.


“Cento vittorie, una sconfitta” (Nuova editrice genovese, 130 pagine, prezzo in lire 20mila) è stato pubblicato nel 1995, quando “Massìn” aveva 78 anni e sentiva l’urgenza di fare i conti con il passato, e miracolosamente riemerge in una bancarella, piccolo scrigno di resistenza umana, e ci restituisce un uomo a due ruote in tutta la sua semplicità. Quando, da neonato, guarito da una malattia giudicata mortale, per un anno indossò un abito dedicato alla Madonna. Quando, da bambino, non c’era giorno che a scuola non facesse a botte con i compagni. Quando, da ragazzino, cominciò ad andare in bicicletta, ma era a noleggio, finché suo padre si lasciò intenerire e gliene comprò una nuova tutta per lui. Quando, a 16 anni, partecipò alla prima corsa, la Belvedere-Ovada, e c’erano anche dei professionisti, e si piazzò quinto. Quando, ancora a 16 anni, vinse la sua prima corsa, la Coppa Tellini, 140 chilometri da Genova a Genova passando per Chiavari, la Val Fontanabuona e il Colle Caprile, primo per distacco.

Se la sconfitta è quella finale, le cento vittorie sono quelle collezionate in tutte le categorie, tranne da professionista. Perché lo fu, anche se per poco. Era il marzo 1936 quando “Massìn”, 19 anni, si trovava nella sua Voltri e vide passare i grigi della Maino. Fra loro, anche il vecchio Costante Girardengo, 43 anni, Learco Guerra e Luigi Giacobbe. Saltò alla loro ruota e li seguì, anche sulle rampe del Turchino, cercando addirittura di staccarli. In cima al passo, Girardengo gli domandò se volesse fare parte della Maino. E il 10 marzo ad Alessandria firmò il contratto: 600 lire al mese per 10 mesi, più 2 lire a chilometro. Girardengo fu prodigo di consigli, tra cui questo: “Se vuoi capire la stanchezza dei tuoi avversari, devi guardarli in viso e se vedi che i capelli gli scendono sulla fronte vuol dire che sono stanchi. E’ quello il momento in cui puoi sferrare l’attacco con buone probabilità di superarli. Quando il nervo dei capelli cede è indice di stanchezza generale”. E Massa giurava che fosse proprio così.

Con la maglia grigia della Maino “Massìn” fu iscritto al Giro d’Italia. Nella prima tappa, la Milano-Torino, forò a quattro chilometri dall’arrivo e giunse con quattro minuti di ritardo in un gruppetto con Raffaello Di Paco e Girardengo. Nella seconda, la Torino-Genova, flagellata dagli acquazzoni, fu settimo, a pari merito, con lo stesso tempo del vincitore Aldo Bini. Nella terza, la Genova-Montecatini, l’inatteso epilogo: Massa raggiunse il traguardo con lo stesso tempo del vincitore, Di Paco, ma si lasciò convincere da Girardengo a ritirarsi e fermarsi lì (“Non ce la farai mai ad arrivare alla fine del Giro”), con lui, per una cura termale.

Quello di Massa era un ciclismo a pane e acqua (anche termale), a mangia e bevi, fra “Gepìn” Olmo e Luigi Ferrando, fra il lavoro da muratore di giorno e quello di scaricatore di vagoni ferroviari carichi di ferraglia la sera. Il novecentesco romanzo, come ingenerosamente lo aveva definito un giornalista durante quel Giro d’Italia, di “un povero diavolo”.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Al britannico Lewis Askey bastano gli ultimi 500 metri per aggiudicarsi l'85sima edizione della Boucles de l'Aulne-Châteaulin valida per la Coppa di Francia. Perentorio e decisivo lo scatto del portacolori della Groupama FDJ in vista del traguardo e per Askey...


Era l'atleta più attesa e Demi Vollering non ha sbagliato il colpo prendendosi di potenza una delle tappe più dure della Vuelta Femenina by Carrefour e la maglia roja di leader della generale. La fuoriclasse olandese ha dominato la salita...


Subito protagonisti gli azzurri alla Corsa della Pace juniores che oggi ha preso il via da Litoměřice con la prima frazione di 109 chilometri. Mattia Agostinacchio e Alessio Magagnotti chiudono infatti in seconda e terza posizione anticipati soltanto dall'olandese Gijs...


Dopo il Gran Premio Liberazione di Roma Paula Blasi conclude a braccia alzate anche la Pointe du Raz Ladies Classic che si è disputata oggi in Francia. La 22enne spagnola della UAE ha staccato di 7” la britannica Lauren Dickson,...


Il Rubino in casa Vittoria è un pneumatico iconico, un prodotto particolarmente apprezzato da chi pedala ogni giorno. Oggi il nuovo Rubino torna in aula versione completamente rinnovata che si pone al centro della gamma stradale Vittoria. Pur restando un...


Tutti in piedi davanti al dottore in ingegneria Ernesto Colnago! Il Politecnico di Milano ha conferito oggi la Laurea Magistrale ad Honorem in Mechanical Engineering - Ingegneria Meccanica al grande costruttore brianzolo che, a 93 anni, ha incantato una platea...


Cresce l'attesa per il Giro d'Italia il cui viaggio comincerà domani con la Durazzo-Tirana per concludersi il 1 giugno a Roma dopo 21 tappe. Le 23 squadre partecipanti hanno ufficializzato i nomi dei 184 protagonisti di questa edizione della Corsa Rosa. I...


La Vuelta Espana di Pauline Ferrand-Prévot si conclude a Golmayo, prima della partenza della difficile quinta tappa che si concluderà in quota a Lagunas de Neila. La francese della Visma Lease a Bike, vincitrice Paris-Roubaix Femmes, e venticinquesima nella classifica...


Si apre all'insegna di Dusan Rajovic il Tour de Kumano. Il serbo della Solution Tech Vini Fantini fa centro nella prima tappa di Inami (125) a conferma di uno stato di forma eccezionale. Ottava vittoria per Rajovic che regola in...


Una scossa, una notizia a sorpresa. GreenEDGE Cycling annuncia una ristrutturazione del Performance Group che vedrà Matthew White lasciare l'organizzazione con effetto immediato, segnando la fine di un capitolo straordinario nella storia del team. Si legge nel comunicato ufficiale...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024