Riccò: sfreccia a 200 all'ora, addio patente

| 31/01/2008 | 00:00
Che fosse un dei ciclisti più forti d’Italia era cosa nota, ma che avesse aspirazioni di pilota da formula uno erano in pochi a saperlo. La scoperta, infatti, è stata fatta dai carabinieri del nucleo Radiomobile di Fermo, che però non hanno gradito i suoi insoliti allenamenti fuoripista e gli hanno ritirato la patente. Stiamo parlando di Riccardo Riccò, il ciclista 24enne di Formigine, che sabato scorso è stato fermato dai carabinieri nelle Marche mentre sfrecciava a circa duecento all’ora lungo la Statale Adriatica. Tutto è iniziato quando due militari, che stavano pattugliando il centro abitato di Porto San Giorgio, in provinvia di Ascoli, hanno visto sfrecciare una Porsche Cayenne, che si dirigeva verso nord. I carabinieri, pensando che alla guida dell’auto ci fosse un ubriaco, si sono messi alle costole della fuoriserie tedesca che, dopo aver raggiunto la massima velocità, ha iniziato a sbandare a zig zag. A quel punto i militari sono entrati in azione e l’hanno bloccata. Al momento di chiedere i documenti al guidatore si sono trovati davanti il giovane. Uno dei carabinieri, forse appassionato di ciclismo, ha riconosciuto il noto sportivo, che però non ha potuto evitare il ritiro della patente. Dai controlli specifici effettuati subito dopo essere stato fermato, Riccò non è risultato positivo alla prova dell’etilometro. E pensare che proprio pochi giorni fa, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, l’atleta aveva dichiarato che, grazie ai guadagni ottenuti con i successi nel ciclismo, aveva potuto comperare l’auto che aveva sempre sognato. La stessa auto, ironia della sorte, che l’altra sera gli è costata il ritiro della patente. Tra i tanti risultati sportivi conseguiti da Riccò, vanno ricordati il sesto posto in classifica generale nell’ultima edizione del Giro d’Italia e la vittoria di una delle tappe più ambite, quella con arrivo in salita sulle mitiche tre Cime di Lavaredo da Il Resto del Carlino a firma Fabio Castori
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